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Solidarietà al personale docente ed ATA della scuola ed agli studenti riconducibili all’Onda anomala alessandrina

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Noi, docenti del corso di Italiano L2 del Laboratorio Sociale di via Piave, esprimiamo piena solidarietà al personale docente ed ATA della scuola, composto principalmente da precari che vedono a rischio il proprio posto di lavoro (spesso dopo molti anni di servizio), e agli studenti, in gran parte riconducibili all’Onda anomala alessandrina, che in questi giorni stanno lottando congiuntamente per sottrarre la scuola pubblica ad una riforma che mette a bilancio la scuola e taglia drasticamente i fondi destinati al comparto dell’istruzione. Una mobilitazione decisa e, allo stesso tempo, pacifica che sfida l’indifferenza, e talvolta anche l’ostilità, di una parte di cittadini e politici locali. Una mobilitazione che, forte della propria consapevolezza e del sostegno di molti, dimostra di non temere attacchi e tentativi di repressione.
Il nostro progetto, nato poco prima dell’estate ma già funzionante a pieno regime, ci fornisce un osservatorio privilegiato per sostenere questa lotta. Infatti, i migranti adulti, ma anche in età scolare, che si rivolgono in massa presso la nostra struttura (molte volte su indicazione delle stesse direzioni scolastiche) per avvalersi della possibilità di imparare l’italiano (o di migliorare la propria conoscenza della lingua), sono una dimostrazione tangibile del fatto che i tagli ai fondi di finanziamento ordinario della scuola pubblica hanno, tra le altre cose, limitato le possibilità dei CTP e ridotto, spesso a quasi zero, i corsi istituiti dalle singole scuole.
Se le possibilità di apprendimento, in classi composte anche da 35 alunni, sono ampiamente limitate per gli studenti italiani, per quelli stranieri è indispensabile e doveroso che lo Stato fornisca un adeguato supporto attraverso l’impiego di insegnanti, mediatori ed educatori specializzati. Non sono una soluzione le classi ponte, o classi ghetto che dir si voglia, perché non contribuiscono all’integrazione ed alla convivenza delle reciproche diversità. Così come non è una soluzione il demandare alla volontarietà ed alla coscienza di alcuni cittadini la totale responsabilità di rispondere alle esigenze fondamentali di una ormai importante ed imponente fetta di popolazione. Se a ciò si aggiungono la scarsità e la cattiva qualità dei locali e delle attrezzature a disposizione degli studenti, si vede come non di tagli abbia bisogno la scuola, ma di cospicue risorse per salvaguardare la sicurezza ed il futuro nostri e delle prossime generazioni.

I docenti del corso di Italiano L2 del Laboratorio Sociale