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Il diritto alla salute a Spinetta Marengo

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Restrizione del diritto alla salute?
Sta diventando sempre più complicato comprendere i criteri con quali si inizierà il biomonitoraggio della Regione Piemonte a Spinetta Marengo.


Biomonitoraggio che – non ci stancheremo mai di dire – è una condizione necessaria per poter affrontare una situazione sanitaria estremamente grave e compromessa.


Come emerge dalla pubblicazione dello studio osservazionale della Regione Piemonte, invece di coinvolgere l’intera popolazione potenzialmente colpita dall’inquinamento industriale, lo studio si limita a un campione di appena 127 individui residenti o dipendenti delle aziende agricole e zootecniche coinvolte nei monitoraggi sugli alimenti del 2022.


Tutto ciò avviene senza che la popolazione interessata ne sia a conoscenza e nonostante anni di richieste da parte di famiglie intere per un biomonitoraggio dell’intera popolazione esposta a questi contaminanti. Solo un biomonitoraggio che coinvolga la popolazione nel suo complesso renderebbe possibile sapere a che livello gli abitanti di Spinetta sono stati avvelenati e quindi ricorrere il prima possibile ad azioni di prevenzione negate fino ad oggi.


Inoltre, ci preoccupa il fatto che lo studio sembri focalizzarsi principalmente sull’esposizione attraverso il consumo di cibo contaminato di un piccolo campione, tralasciando l’obiettivo iniziale di dimostrare come gli inquinanti emessi da Solvay attraverso numerose vie (aria, acqua ed alimenti) abbiano causato l’avvelenamento di centinaia di persone.


Ciò che già era emerso con lo studio dell’Università di Liegi aveva presentato un quadro disarmante e il fatto di non includere nel biomonitoraggio regionale le persone che volontariamente si erano prestate per le analisi della suddetta Universita ci lascia basiti.


Siamo inoltre indignati dalla gestione poco trasparente di questa iniziativa e dall’assenza di presa di parola del Sindaco nonché assessore all’ambiente di Alessandria e dell’assessore all’ambiente della Regione Piemonte. La mancanza di trasparenza e di coinvolgimento dei cittadini è preoccupante, soprattutto considerando che l’inquinamento da PFAs è un problema che interessa molte persone e richiede un monitoraggio accurato e ampio.
Un secolo di morti e veleni può bastare!

Comitato Stop Solvay