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Comitato Stop Solvay

Comitato Stop Solvay

La Solvay, con la connivenza delle amministrazioni locali e non solo, per anni ha dimostrato come il profitto, per loro, valga molto più della salute dei cittadini. E continua a farlo.

Non possiamo più stare a guardare: la Solvay inquina, il silenzio uccide!

Il Comitato Stop Solvay nasce nel 2020, e fonda le proprie radici nella necessità di rompere il muro di silenzio costruito negli ultimi decenni intorno al polo chimico di Spinetta Marengo.

Solvay, con la complicità di Istituzioni, partiti, sindacati confederali e associazioni, ha dimostrato per anni come il profitto, per loro, valga molto più della salute dei cittadini.

È chiara ormai a tutti la situazione di disastro ambientale con cui popolazione e territorio si devono confrontare quotidianamente: se vivi a Spinetta hai maggiore probabilità di essere ricoverato in ospedale in confronto a chi vive nel capoluogo. A Spinetta si muore di alcune patologie molto più che nel resto della Provincia.

Nel 2012 Solvay fu costretta a sospendere la produzione di PFOS – perfluoroottansolfonati, vietati dalle normative e dalle convenzioni internazionali. I PFOS, insieme ai PFOA – acidi perfluoroottanoici -, sono le classi più diffuse dei PFAS. Questi acidi perfluoroacrilici – che Solvay tutt’ora produce, seppur con un nome diverso (il C604) -, sono riconosciuti tra i fattori di rischio per un’ampia serie di patologie. Ad alte concentrazioni sono tossici non solo per l’uomo, ma per tutti gli organismi viventi.

I PFAS penetrano con facilità nelle falde acquifere e, attraverso l’acqua, raggiungono i campi e i frutti dell’agricoltura che raggiungono le nostre tavole.

Le acque di cui facciamo abitualmente uso sono contaminate, la concentrazione di PFAS nelle acque del fiume Bormida è altissima.

Un polo chimico accusato di disastro ambientale non può continuare a produrre indisturbato, il muro di silenzio e di paura che si erge anche davanti a prove certe deve crollare.

Quello che vogliamo è la chiusura della fabbrica e la bonifica del territorio. Quello che chiediamo a chi ci circonda è di lasciar cadere le proprie paure e le proprie maschere: è arrivato il momento di indignarsi e prendere parola di fronte alle morti e alle malattie che colpiscono la nostra comunità ogni giorno di più.


Un secolo di morti e di veleni può bastare!

Noi crediamo che sia il momento di reagire e di agire!

La Solvay è la vergogna del nostro territorio

Sospensione della produzione, bonifica e riconversione ecologica sono i nostri obiettivi.

Ecocidio, biocidio, disastro ambientale sono parole che stanno entrando nel linguaggio comune.

Dietro queste parole ci sono i numeri su malattie e mortalità. Dietro alla produzione della Solvay, ai PFAS, alle emissioni nell’aria, alla falda contaminata, ci sta il fatto che nascere o lavorare a Spinetta, utilizzare l’acqua del Bormida, segna in modo drastico la possibilità e la qualità della vita.

Il profitto di una multinazionale contro la salute di donne, uomini, anziani e bambini. Una vergogna.

Instagram:

I tempi delle istituzioni e i tempi delle donne e degli uomini che vivono un territorio compromesso non coincidono, ed è sempre più drammatico doverlo appurare e riscontrare. Il protocollo medico deve partire il prima possibile e deve essere in grado di garantire un canale veloce per chi si trova ad avere il sangue avvelenato. Si devono attivare risposte chiare e precise. Si deve assumere la pesantezza di una situazione ambientale compromessa, con la forza e la necessità di saper da che parte si sta. Con una multinazionale che in spregio di qualsiasi decenza continua ad inquinare o con una popolazione che continua a subire un ricatto mortale sulla propria pelle.
L'amministrazione comunale di Alessandria deve scegliere, non è più il tempo dei posizionamenti tattici.
Bonifica, biomonotoraggio e chiusura. Questa è l'unica strada percorribile. 
Un secolo di morti e veleni può bastare.
Link in bio per il servizio completo su #RaiNews

I tempi delle istituzioni e i tempi delle donne e degli uomini che vivono un territorio compromesso non coincidono, ed è sempre più drammatico doverlo appurare e riscontrare. Il protocollo medico deve partire il prima possibile e deve essere in grado di garantire un canale veloce per chi si trova ad avere il sangue avvelenato. Si devono attivare risposte chiare e precise. Si deve assumere la pesantezza di una situazione ambientale compromessa, con la forza e la necessità di saper da che parte si sta. Con una multinazionale che in spregio di qualsiasi decenza continua ad inquinare o con una popolazione che continua a subire un ricatto mortale sulla propria pelle.
L`amministrazione comunale di Alessandria deve scegliere, non è più il tempo dei posizionamenti tattici.
Bonifica, biomonotoraggio e chiusura. Questa è l`unica strada percorribile.
Un secolo di morti e veleni può bastare.

Link in bio per il servizio completo su #RaiNews
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‼️𝐏𝐞𝐫 𝐝𝐮𝐞 𝐞𝐱 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐠𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐒𝐨𝐥𝐯𝐚𝐲 𝐞' 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐧𝐯𝐢𝐨 𝐚 𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐝𝐢𝐬𝐚𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐚𝐦𝐛𝐢𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐨𝐬𝐨: 𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐭𝐢𝐳𝐢𝐚, 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐞𝐝𝐞 𝐜𝐨𝐢𝐧𝐯𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐥𝐢𝐧𝐞𝐚 𝐢𝐥 𝐩𝐨𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐢𝐦𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐒𝐩𝐢𝐧𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐞𝐧𝐠𝐨, 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐢 𝐥𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚 𝐚𝐟𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐫𝐩𝐫𝐞𝐬𝐢.
➡️È dalla fine del 2019 che chiediamo giustizia per gli abitanti di Spinetta e della Fraschetta, insieme ad altri prima di noi. Sono decenni che le persone pagano il prezzo dell'inquinamento di un singolo polo chimico e questo si può capire da poche date.
📍2019: la sentenza della Corte di Cassazione condanna Solvay, nelle veste dei suoi ex dirigenti, per disastro ambientale sostenendo che la multinazionale fosse a conoscenza dell'inquinamento pregresso del sito, non ponendo tuttavia rimedio allo sversando in falda di sostanze inquinanti come il Cromo VI per motivi di profitto.
Nel mentre due studi epidemiologici condotti da ARPA e ASL evidenziano un tasso di morbilità e mortalità più elevato a Spinetta rispetto ad Alessandria ed al resto della Regione.
📍2022: uno studio pilota, condotto dall'Università di Liegi evidenzia livelli di PFOA fino a 10 volte superiori rispetto i limiti europei nel sangue dei residenti intorno al polo chimico.
➡️Nel breve periodo che distanzia queste due date abbiamo assistito al continuo scaricabarile degli enti locali, all'indisturbato proseguire dello sversamento in falda ed in aria da parte dell'azienda ( dati attestati dai monitoraggio di ARPA) fino alla silente ed omertosa politica locale che concede ampliamenti della produzione senza che venga garantita sicurezza per i propri cittadini.
La stessa amministrazione che nega e banalizza i risultati di studi epidemiologici e indagini preliminari.
Abbiamo assistito a finanziamenti da parte del Ministero del made in Italy per produrre nuove molecole appartenenti a questa famiglia, facendo gravare sulle spalle della cittadinanza non solo i costi di vite spezzate dalla malattia ma anche i costi di nuove sostanze inquinanti che verranno nuovamente disperse in quell'aria che respirano i loro cari
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‼️𝐏𝐞𝐫 𝐝𝐮𝐞 𝐞𝐱 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐠𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐒𝐨𝐥𝐯𝐚𝐲 𝐞` 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐧𝐯𝐢𝐨 𝐚 𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐝𝐢𝐬𝐚𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐚𝐦𝐛𝐢𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐨𝐬𝐨: 𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐭𝐢𝐳𝐢𝐚, 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐞𝐝𝐞 𝐜𝐨𝐢𝐧𝐯𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐥𝐢𝐧𝐞𝐚 𝐢𝐥 𝐩𝐨𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐢𝐦𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐒𝐩𝐢𝐧𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐞𝐧𝐠𝐨, 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐢 𝐥𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚 𝐚𝐟𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐫𝐩𝐫𝐞𝐬𝐢.
➡️È dalla fine del 2019 che chiediamo giustizia per gli abitanti di Spinetta e della Fraschetta, insieme ad altri prima di noi. Sono decenni che le persone pagano il prezzo dell`inquinamento di un singolo polo chimico e questo si può capire da poche date.
📍2019: la sentenza della Corte di Cassazione condanna Solvay, nelle veste dei suoi ex dirigenti, per disastro ambientale sostenendo che la multinazionale fosse a conoscenza dell`inquinamento pregresso del sito, non ponendo tuttavia rimedio allo sversando in falda di sostanze inquinanti come il Cromo VI per motivi di profitto.
Nel mentre due studi epidemiologici condotti da ARPA e ASL evidenziano un tasso di morbilità e mortalità più elevato a Spinetta rispetto ad Alessandria ed al resto della Regione.
📍2022: uno studio pilota, condotto dall`Università di Liegi evidenzia livelli di PFOA fino a 10 volte superiori rispetto i limiti europei nel sangue dei residenti intorno al polo chimico.
➡️Nel breve periodo che distanzia queste due date abbiamo assistito al continuo scaricabarile degli enti locali, all`indisturbato proseguire dello sversamento in falda ed in aria da parte dell`azienda ( dati attestati dai monitoraggio di ARPA) fino alla silente ed omertosa politica locale che concede ampliamenti della produzione senza che venga garantita sicurezza per i propri cittadini.
La stessa amministrazione che nega e banalizza i risultati di studi epidemiologici e indagini preliminari.
Abbiamo assistito a finanziamenti da parte del Ministero del made in Italy per produrre nuove molecole appartenenti a questa famiglia, facendo gravare sulle spalle della cittadinanza non solo i costi di vite spezzate dalla malattia ma anche i costi di nuove sostanze inquinanti che verranno nuovamente disperse in quell`aria che respirano i loro cari

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🔥Questa mattina il Coordinamento Studentesco di Alessandria e Fridays For Future - Alessandria hanno deciso di prendere parola contro Solvay facendo sentire la voce dei più giovani e sanzionando la statua all'ingresso di Spinetta Marengo.
📢Lo striscione recita parole molto chiare, che condividiamo con tutta la nostra forza e la nostra rabbia: Solvay deve chiudere, rivogliamo il nostro futuro! 
Lo scorso 9 agosto il corpo di carabinieri NOE è entrato all'interno dello stabilimento per sequestrare preventivamente due discariche che dovevano essere in disuso; dopo aver prontamente smentito la notizia, Solvay si è riposta dietro a quel muro di silenzio che è stata tanto abile a costruire nell'ultimo secolo avendo perfino il coraggio a fine mese di inaugurare la statua all'ingresso del paese.
A fronte di questo ennesimo imbarazzante evento che dimostra la cecità delle istituzioni (sempre omertose davanti ad ogni ennesima prova di questo disastro ambientale) e l'incuranza dell'azienda nei confronti della popolazione, non possiamo che ribadire una volta ancora le nostre richieste: pretendiamo 𝗰𝗵𝗲 𝗦𝗼𝗹𝘃𝗮𝘆 𝗰𝗵𝗶𝘂𝗱𝗮 𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗵𝗶 𝗶𝗹 𝘀𝗶𝘁𝗼 𝗶𝗻𝗾𝘂𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼, 𝗮𝗳𝗳𝗶𝗻𝗰𝗵𝗲́ 𝗦𝗽𝗶𝗻𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗱 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝘀𝗮𝗹𝘂𝗯𝗿𝗲.
😠È ora di smettere di prendere in giro la Fraschetta, Spinetta, Alessandria e i loro abitanti: non esiste incontro tra la comunità e l'azienda del quale possiamo definirci soddisfatti.
Una statua celebrativa di questa azienda è un insulto a tutti e tutte coloro che sono morti di Solvay e che ancora oggi, nonostante le millantate bonifiche e messe in sicurezza, continuano ad ammalarsi e soffrire.

🔥Questa mattina il Coordinamento Studentesco di Alessandria e Fridays For Future - Alessandria hanno deciso di prendere parola contro Solvay facendo sentire la voce dei più giovani e sanzionando la statua all`ingresso di Spinetta Marengo.

📢Lo striscione recita parole molto chiare, che condividiamo con tutta la nostra forza e la nostra rabbia: Solvay deve chiudere, rivogliamo il nostro futuro!

Lo scorso 9 agosto il corpo di carabinieri NOE è entrato all`interno dello stabilimento per sequestrare preventivamente due discariche che dovevano essere in disuso; dopo aver prontamente smentito la notizia, Solvay si è riposta dietro a quel muro di silenzio che è stata tanto abile a costruire nell`ultimo secolo avendo perfino il coraggio a fine mese di inaugurare la statua all`ingresso del paese.

A fronte di questo ennesimo imbarazzante evento che dimostra la cecità delle istituzioni (sempre omertose davanti ad ogni ennesima prova di questo disastro ambientale) e l`incuranza dell`azienda nei confronti della popolazione, non possiamo che ribadire una volta ancora le nostre richieste: pretendiamo 𝗰𝗵𝗲 𝗦𝗼𝗹𝘃𝗮𝘆 𝗰𝗵𝗶𝘂𝗱𝗮 𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗵𝗶 𝗶𝗹 𝘀𝗶𝘁𝗼 𝗶𝗻𝗾𝘂𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼, 𝗮𝗳𝗳𝗶𝗻𝗰𝗵𝗲́ 𝗦𝗽𝗶𝗻𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗱 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝘀𝗮𝗹𝘂𝗯𝗿𝗲.

😠È ora di smettere di prendere in giro la Fraschetta, Spinetta, Alessandria e i loro abitanti: non esiste incontro tra la comunità e l`azienda del quale possiamo definirci soddisfatti.
Una statua celebrativa di questa azienda è un insulto a tutti e tutte coloro che sono morti di Solvay e che ancora oggi, nonostante le millantate bonifiche e messe in sicurezza, continuano ad ammalarsi e soffrire.
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👇Apprendiamo del sequestro delle discariche interne allo stabilimento.
🔥Più volte nel corso degli anni abbiamo denunciato l'inefficacia dello stabilimento di produrre in modo sicuro essendo uno stabilimento vecchio ed obsoleto.
😡 Il sequestro dei Noe è un primo passo, ma non sufficiente. La chiusura dello stabilimento, seguita da un'immediata bonifica dell'area è l'unica via efficace per evitare di assistere a decenni di morti.

👇Apprendiamo del sequestro delle discariche interne allo stabilimento.
🔥Più volte nel corso degli anni abbiamo denunciato l`inefficacia dello stabilimento di produrre in modo sicuro essendo uno stabilimento vecchio ed obsoleto.
😡 Il sequestro dei Noe è un primo passo, ma non sufficiente. La chiusura dello stabilimento, seguita da un`immediata bonifica dell`area è l`unica via efficace per evitare di assistere a decenni di morti.
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Siamo stufi di vedere i nostri diritti negati!
Lo scorso 27 febbraio abbiamo chiesto al Sindaco di Alessandria un aggiornamento pubblico dello stato di avanzamento dei lavori di stesura del protocollo per i medici di base del nostro territorio. Un documento indispensabile a queste figure professionali per poter indirizzare ad un percorso di prevenzione e informazione le persone che, a causa dell'inquinamento di Solvay, hanno livelli elevati di PFAs nel sangue. La risposta del Sindaco è stata deludente: "non ci compete" ha dichiarato ai giornali, testimoniando un'inerzia tipica delle diverse figure che si sono succedute a Palazzo Rosso rispetto alle questioni riguardanti il polo chimico.
Sappiamo bene che la Commissione incaricata del protocollo è stata istituita a livello Regionale, ma ci saremmo aspettati/e che Giorgio Abonante, in quanto Sindaco e Assessore all'Ambiente, si spendesse per rimanere aggiornato sugli sviluppi di questo tavolo di lavoro, così importante per la salute della nostra comunità. Ma forse, nemmeno questo gli compete.
A distanza di un mese, torniamo a rivolgerci al Sindaco, in merito ad un aspetto del dramma ambientale e di giustizia sociale che si consuma a Spinetta. Un aspetto che sappiamo essere di competenza dell'amministrazione comunale: la campagna d'informazione alla popolazione sul rischio di incidente rilevante nel polo chimico di Spinetta Marengo.
Si tratta di uno dei compiti del Comune in quanto Ente Locale interessato dal Piano di emergenza esterno. Un piano che è stato redatto (come definisce il D.Lgs 238/2005) "al fine di limitare gli effetti dannosi derivanti da incidenti rilevanti" che possano verificarsi nel polo chimico di Spinetta Marengo.
Nel 2016 la Prefettura di Alessandria ha provveduto ad aggiornare il Piano di emergenza esterno relativo al Polo Chimico di Spinetta Marengo. Nel corso del 2017, il Comune di Alessandria (settore Protezione Civile ed Ambiente) ha elaborato a sua volta un documento con l'elenco delle azioni di propria competenza in merito alla campagna di informazione alla popolazione sui rischi connessi alle attività del Polo Chimico Solvay.

Siamo stufi di vedere i nostri diritti negati!

Lo scorso 27 febbraio abbiamo chiesto al Sindaco di Alessandria un aggiornamento pubblico dello stato di avanzamento dei lavori di stesura del protocollo per i medici di base del nostro territorio. Un documento indispensabile a queste figure professionali per poter indirizzare ad un percorso di prevenzione e informazione le persone che, a causa dell`inquinamento di Solvay, hanno livelli elevati di PFAs nel sangue. La risposta del Sindaco è stata deludente: "non ci compete" ha dichiarato ai giornali, testimoniando un`inerzia tipica delle diverse figure che si sono succedute a Palazzo Rosso rispetto alle questioni riguardanti il polo chimico.

Sappiamo bene che la Commissione incaricata del protocollo è stata istituita a livello Regionale, ma ci saremmo aspettati/e che Giorgio Abonante, in quanto Sindaco e Assessore all`Ambiente, si spendesse per rimanere aggiornato sugli sviluppi di questo tavolo di lavoro, così importante per la salute della nostra comunità. Ma forse, nemmeno questo gli compete.

A distanza di un mese, torniamo a rivolgerci al Sindaco, in merito ad un aspetto del dramma ambientale e di giustizia sociale che si consuma a Spinetta. Un aspetto che sappiamo essere di competenza dell`amministrazione comunale: la campagna d`informazione alla popolazione sul rischio di incidente rilevante nel polo chimico di Spinetta Marengo.

Si tratta di uno dei compiti del Comune in quanto Ente Locale interessato dal Piano di emergenza esterno. Un piano che è stato redatto (come definisce il D.Lgs 238/2005) "al fine di limitare gli effetti dannosi derivanti da incidenti rilevanti" che possano verificarsi nel polo chimico di Spinetta Marengo.

Nel 2016 la Prefettura di Alessandria ha provveduto ad aggiornare il Piano di emergenza esterno relativo al Polo Chimico di Spinetta Marengo. Nel corso del 2017, il Comune di Alessandria (settore Protezione Civile ed Ambiente) ha elaborato a sua volta un documento con l`elenco delle azioni di propria competenza in merito alla campagna di informazione alla popolazione sui rischi connessi alle attività del Polo Chimico Solvay.
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