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Venerdì 7 aprile assemblea popolare ad Arquata

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

“…il primo che si ammala è un casino…”
“…tanto la malattia arriva fra trent’anni…”

Questo il contenuto della conversazione fra un dipendente Cociv ed il Vice Presidente Ettore Pagani, intercettata dalla magistratura nell’ultima inchiesta che ha decapitato i vertici del consorzio costruttore del Terzo Valico con le accuse di associazione per delinquere, corruzione, concussione, tentata estorsione e turbativa d’asta. Una conversazione che dimostra tutto il disprezzo che i vertici del Cociv nutrono nei confronti dei cittadini e dei loro stessi operai al lavoro nei cantieri. Da quanto riportato da un articolo de Il Fatto Quotidiano sarebbe stata, secondo la magistratura, la pressione esercitata dalle proteste dei comitati e dei cittadini ad aver indotto il Cociv a prestare maggiore attenzione alla presenza di amianto. Protesta che sempre secondo quanto riportato dall’articolo de Il Fatto Quotidiano avrebbe salvato vite umane.

Senza l’azione del Movimento No Tav – Terzo Valico oggi, con ogni probabilità, non si parlerebbe di amianto, basti pensare che nel 2012 il Cociv ne negava la presenza. Così come lo scandalo amianto a Cravasco difficilmente sarebbe emerso senza le fotografie diffuse in rete dal movimento.

Abbiamo fatto molto per difendere la nostra salute e quella dei nostri figli, ma questo molto non può in nessun modo bastarci. Basta respirare una sola fibra di amianto per poter contrarre malattie mortali o gravissime come il mesotelioma, il carcinoma o l’asbestosi.

Dobbiamo continuare a batterci affinché si rinunci alla costruzione del Terzo Valico, l’unico modo concreto per ridurre a zero il rischio di ammalarsi. Come ha ricordato recentemente l’Associazione Famigliari Vittime Amianto di Casale Monferrato “la vita umana viene prima del profitto”.

Dobbiamo continuare a batterci perché siamo dalla parte del giusto. Tutte le nostre preoccupazioni e le ragioni fondanti della nostra lotta giorno dopo giorno vengono drammaticamente confermate dai fatti: l’inutilità del Terzo Valico, il sistema mafioso che lo gestisce e su cui è fondato, la devastazione dei territori, le mancate condizioni di sicurezza per i lavoratori, solo per citarne alcuni. Per non parlare del falso mito di sviluppo che ci vogliono propinare i suoi sostenitori, che si concentra su merci e capitali, invece che sulle persone e i loro reali bisogni.

Per decidere insieme come farlo abbiamo deciso di organizzare tante assemblee popolari di incontro e confronto (gira il foglio per vedere le date) nei tanti Comuni interessati dai cantieri del Terzo Valico e nei Comuni dove sono previste le cave di smaltimento dello smarino. Assemblee a cui parteciperanno medici, geologi, ingegneri e i famigliari delle vittime dell’amianto di Casale Monferrato.

Passo dopo passo fino a fermare il Terzo Valico.

Movimento No Tav – Terzo Valico