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Arpa e Rita Rossa tentano di tranquillizzare sull’amianto con scarsi risultati

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Dopo l’esplosione in rete della notizia sulla presenza fino a 305.000 fibre/litro di amianto nella falda acquifera sotto la cava del Terzo Valico di Clara e Buona, l’Arpa e Rita Rossa hanno cercato un po’ goffamente di correre ai ripari. Con scarsissimi risultati a giudicare dalla lettura dei social dove continua un dibattito a cui partecipano migliaia di alessandrini fino ad oggi non avvezzi a discutere di cave e Terzo Valico. L’Arpa ha diffuso un comunicato stampa in cui ha riproposto né più, né meno le stesse identiche valutazioni sulla questione prodotte nella relazione di accompagnamento delle analisi piezometriche, a partire dal fatto che non esista un valore limite di legge per il parametro amianto nelle acque. Cosa senza alcun dubbio vera anche se sono ormai molte le voci che si alzano dalla comunità scientifica per segnalare come anche le fibre di amianto presenti nell’acqua se ingerite possono portare a gravissimi danni per la salute.

Rita Rossa, facendosi forte della presa di posizione di Arpa, ha così deciso di tirare dritto e di non intervenire per tutelare la salute dei cittadini di Alessandria. Il succo del suo ragionamento è semplice: non vi sono violazioni di legge e pertanto si va avanti. E’ stato del tutto inutile invocare il sacrosanto principio di precauzione ed è su questo che proviamo a produrre una riflessione a partire da una storia che ha segnato profondamente la comunità di Casale Monferrato, città martire e capofila della lotta all’amianto nel mondo. Nel 1987 non esisteva nessuna normativa che vietasse la fabbricazione, l’uso e il commercio del cemento amianto. Nonostante questo un Sindaco coraggioso di nome Riccardo Coppo, sulla forte spinta dei sindacati locali, dei medici e della cittadinanza tutta che aveva iniziato a piangere i morti decise di metterlo al bando nella città di Casale. Un atto che contribuirà in maniera determinante alla lotta della comunità casalese ed alla stesura della legge nazionale sull’amianto.

Capiamoci bene, noi non ci paragoniamo alla lotta della città di Casale a cui portiamo un rispetto enorme e davanti a cui ci inchiniamo. Ma senza ombra di dubbio, se Riccardo Coppo era un grande Sindaco che sapeva ascoltare i suoi cittadini, Rita Rossa è un Sindaco minuscolo che non ha neppure il coraggio di sospendere nuovamente i conferimenti per approfondire la questione. Rita Rossa considera i suoi cittadini degli allarmisti, gente a cui piace il sensazionalismo, dei rompicoglioni che provano a fermare le magnifiche sorti progressive di un finto progresso chiamato Terzo Valico.

Noi insistiamo su un punto ben preciso che esula le legittime differenti posizioni intorno alla questione Terzo Valico. Con la salute dei cittadini non si gioca e non si scherza e questo non lo perdoneremo mai a Rita Rossa, al Partito Democratico e ai suoi alleati dei Moderati e di Sinistra Italiana. I cittadini non ve lo perdoneranno mai e molto presto anche voi, nonostante la vostra ottusità e la vostra arroganza, sarete costretti a prenderne atto.