Indietro

Un altro sfratto bloccato: la dignità non si sgombera!

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Anche questa mattina l’ufficiale giudiziario ha trovato la determinata opposizione del Movimento per la Casa in difesa di Tatiana, Fabio e delle loro bimbe piccole, permettendo di ottenere un rinvio di 5 mesi.

La famiglia di Tatiana ha una storia come quella di tantissime altre famiglie: il lavoro, l’automobile, la soddisfazione di metter su famiglia, di crescere i propri figli, poi, arriva il licenziamento e l’indigenza; lavori saltuari e malpagati non permettono di provvedere all’affitto e mantenere la propria famiglia allo stesso tempo, ed allora ecco la domanda di casa popolare, la graduatoria, i tempi infiniti di attesa; nel frattempo i bimbi crescono, ed allora la dignità e la voglia di riscatto si accendono, viene presa la decisione di occupare un alloggio ATC, senza porta né finestre, vuoto da anni. Con tanta fatica e i pochi risparmi si ristruttura e si mette a posto la casa, rendendola vivibile e bella, un luogo degno dove crescere i propri figli.

Ma ecco che poco dopo, ATC intraprende la via dell’ingiunzione di sgombero per liberare quell’appartamento, praticamente ricostruito dalla famiglia.
Ed allora ecco che iniziano le ansie, i timori, la difficoltà ad avere una vita normale, felice, quando la mannaia di chi ti vorrebbe in mezzo ad una strada è sempre lì, calata sulla tua testa. Ecco che si susseguono le lettere del tribunale, le visite dell’ufficiale giudiziario e dell’architetto di ATC che, disumanamente, tentano di buttarti fuori di casa, da quella casa che hai ricostruito con le tue forze e che loro stessi, che ora ti sgomberano, avevano lasciato all’incuria ed all’abbandono.
La storia di Tatiana è simile a decine di altre storie in Alessandria, di intere famiglie abbandonate a loro stesse, non stupisce, ma fa pensare ed indignare, che nella totalità di casi come questo vi si riscontri la totale assenza di figure legate ai Servizi Sociali alessandrini, questa mancanza sia fisica che di ruolo istituzionale rende impossibile ogni sorta di dialogo per la ricerca di una soluzione degna.

La presenza della figura dell’Assistente Sociale all’esecuzione di uno sfratto dovrebbe garantire la tutela del nucleo con particolare riguardo per la parte più debole e incolpevole e, se fino a poco tempo fa le “soluzioni” dei Servizi erano quelle terribili e sdegnose dello smembramento famigliare e dei dormitori, oggi in Alessandria ci troviamo nella condizione di assistere a sfratti senza che venga minimamente presa in considerazione qualsivoglia soluzione alternativa, sia essa anche solo tampone.
Questo significa vita in strada per intere famiglie, quando non organizzate in reti solidali come il Movimento per la Casa, senza possibilità di dialogo o rimostranza alcuna.

Queste modalità di sfratto vergognose e lesive della dignità umana, avvengono nel momento in cui è ancora fresco l’inchiostro dei giornali di partito, impegnati ad esaltare le formidabili capacità di questa giunta che insieme con l’Agenzia Territoriale per la Casa è riuscita ad assegnare una settantina di alloggi popolari agli aventi diritto “esaurendo” così, a detta loro, le liste di richiedenti per l’assegnazione di alloggio popolare.
L’obiettivo propagandistico in vista delle elezioni è talmente evidente da risultare ridicolo anche agli occhi di un osservatore poco attento:  si sfrattano senza criterio o pietà alcuna le famiglie occupanti (quindi non più considerate per legge inseribili in alcuna graduatoria per assegnazione), con l’aiuto delle forze dell’ordine, per assegnare i medesimi alloggi a coloro che erano in lista per l’assegnazione nelle graduatorie per l’anno 2013.

Il quadro risulta quindi tanto completo quanto schizofrenico: si esauriscono le graduatorie 2013, assegnando alloggi poco prima sgomberati delle persone che li avevano occupati e ristrutturati a proprie spese, condannando così decine di famiglie a ritrovarsi improvvisamente (ri)buttate per la strada, alimentando nuovamente il circolo vizioso di occupazioni e graduatorie senza fine.

Alessandria è istituzionalmente lo specchio di un paese che si rifà il trucco e indossa il vestito migliore per il gran ballo su una nave che affonda.

E’ in questo clima di falsità ed ingiustizia che i poveri si devono organizzare e le voci degli ultimi si devono levare per gridare che il siparietto messo in piedi per la propaganda elettorale è destinato a crollare sotto i passi di chi vuole riprendersi i propri diritti, la propria dignità e il proprio futuro con la lotta!
LA CASA È UN DIRITTO DI TUTT*!

Invitiamo tutti e tutte coloro si trovino a vivere una condizione di fragilità legata alla casa ed all’abitare a rivolgersi al

Nuovo Sportello per il diritto alla Casa
attivo a partire dal 4 Ottobre
tutti i Martedì dalle 18:00 alle 21:00
presso il Crocevia
via Casalcermelli 49/c, Forte Acqui – Zona Cristo

Movimento per la Casa