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Un nuovo anno a testa alta contro il Terzo Valico (2014)

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Come da consuetudine ripercorriamo attraverso gli articoli, le foto e i video del nostro sito un nuovo anno di resistenza alla costruzione del Terzo Valico. Un anno al tempo stesso esaltante e difficile, fatto come sempre di marce popolari, fiaccolate, ricorsi, esposti, assemblee, iniziative di disturbo ai cantieri, blocchi degli espropri e per la prima volta anche di manganellate e gas lacrimogeni. Un anno straordinario reso possibile ancora una volta dalle tante donne e dai tanti uomini che difendono con amore, coraggio e dignità la propria terra dalla distruzione. Dove eravamo rimasti? Allacciate le cinture, si parte!

Gennaio 2014

L’anno si apre con tanto di benedizione spirituale del Terzo Valico ad opera del cardinal Bagnasco e con le attenzioni della polizia postale rivolte al nostro sito, nulla di nuovo sotto al cielo. Mentre cadono le recinzioni del cantiere di Voltaggio prosegue su più fronti la lotta contro le cave che dovranno ospitare lo smarino di risulta degli scavi.

Il 13 gennaio arrivano i dati di movimentazione dei container all’interno del porto di Genova e il movimento indice una conferenza stampa a Novi Ligure per presentare la giornata di lotta del 18 gennaio a Voltaggio. Arriva la notizia che tre No Tav valsusini sono stati condannati a pagare a Ltf oltre 200.000 Euro di danni per il blocco di una trivella. Parte la gara di solidarietà anche in Basso Piemonte e in Liguria, alcune migliaia di euro verranno raccolti e mandati in Valsusa.

Sabato 18 gennaio circa duecento No Tav raggiungono all’alba il cantiere di Voltaggio e bloccano i lavori per tutta la giornata. Il 22 gennaio un’inchiesta realizzata dal nostro sito e dal comitato di Tortona scoperchia i legami fra la nuova linea ferroviaria e la ‘ndrangheta, pochi giorni dopo viene denunciata la presenza di una ditta già attenzionata dalla magistratura per rapporti con la camorra.

Cociv apre il fronte di Pozzolo Formigaro e un nuovo #NoTavLeaks svela un carteggio privato fra Mallarino e i Sindaci del Basso Piemonte.

In Valverde viene votata la costituzione di un osservatorio “partecipato”, non mancano le contestazioni dei cittadini. Arrivano quattro pessime notizie dal fronte giudiziario e una nuova intimidazione colpisce i comitati di base della Valle Bormida. Ancora una volta si abbattono i tagli sul trasporto pubblico regionale. Il 31 gennaio il Sindaco di Novi Robbiano mette a disposizione del Cociv la sala consigliare per provare a convincere gli espropriati, ovviamente partecipano anche i No Tav.

Febbraio 2014

Il Comune di Tortona continua con il sostegno alla “grande opera” e proseguono i tagli al trasporto pubblico regionale. Mentre torna alla carica il Comune di Tortona che vorrebbe impedire (invano) ai No Tav di fare volantinaggio il nostro sito dimostra di dare parecchio fastidio. Si ripete come l’anno prima la notte degli striscioni nelle valli liguri e a Carrosio va in scena la pagliacciata della (mancata) presentazione del protocollo amianto.

Il 10 febbraio viene contestata a Novi l’inaugurazione della nuova strada 35 Ter e arrivano nuovi dati dal porto di Genova che testimoniano l’inutilità del Terzo Valico. Cociv ha già 14 mesi di ritardo sul cronoprogramma grazie alla resistenza del movimento. Vengono denunciati nuovi intrecci con il malaffare di alcune ditte impegnate nei cantieri e prosegue la devastazione in Valpolcevera.

Il 22 febbraio nella giornata di lotta in solidarietà con il Movimento No Tav della Valsusa circa 400 No Tav abbattono diversi chilometri di recinzione del cantiere della Romanellotta a Pozzolo. Pochi giorni dopo il comitato di Arquata denuncia la presenza della Lauro nel cantiere di Radimero. Vengono denunciati strani movimenti alla Castagnola e i comitati della Valle Bormida sconfiggono la Riccoboni.

Marzo 2014

Arriva una nuova bordata di Mauro Moretti contro il Terzo Valico e il 3 marzo le reti del cantiere del Cociv in Valverde vengono divelte e usate per comporre la scritta No Tav. Viene annunciata la marcia popolare del 5 aprile ad Arquata con arrivo al cantiere di Radimero e pochi giorni dopo il nostro sito svela per primo il ritrovamento di reperti archeologici all’interno dell’area.

Venerdì 7 marzo partecipata assemblea popolare a Serravalle e pochi giorni dopo cadono nuovamente le reti del Cociv al Maglietto in Valverde.

L’11 marzo viene eseguto l’esproprio di un terreno a Trasta con grande dispiegamento di forze dell’ordine. Si svolge una conferenza stampa del movimento per annunciare che 36 attivisti sono stati denunciati per il blocco degli espropri nella giornata del 10 luglio 2013.

Viene confermata la presenza di reperti archeologici all’interno del cantiere di Radimero e il comitato di Arquata chiede la trasformazione dell’area in parco archeologico. Tino, storico attivista No Tav di Pozzolo, viene minacciato di morte da un operaio al lavoro per il Cociv.

Un’approfondita inchiesta dimostra che il Terzo Valico non viene richiesto dall’Unione Europea e i No Tav liguri partecipano alla commemorazione dell’eccidio di Rocca dei Corvi.

Fioccano le condanne per gli uomini del Cociv e come da tradizione il 24 marzo i No Tav salutano il passaggio della Milano – Sanremo. In una conferenza stampa il comitato di Tortona annuncia di aver raccolto 1.700 firme contro cave e Terzo Valico. Il 26 marzo inizia la cantierizzazione alla Pieve e con un blitz i No Tav danno il benvenuto a Novi al Cociv, il giorno dopo i No Tav di Serravalle sorprendono una ruspa dove non dovrebbe essere. Si svolge una partecipata assemblea popolare a Tortona e cadono le reti del Cociv a Trasta.

Il 31 marzo si svolge a Novi la conferenza stampa del movimento in cui si annunciano gli obiettivi della marcia popolare che si svolgerà ad Arquata il sabato successivo.

Aprile 2014

Il 1 aprile Toni Servillo annuncia la sua partecipazione alla marcia popolare, ma è un pesce d’aprile organizzato dal nostro sito. Ancora ditte da brividi e a Isoverde vengono raccolte 350 firme contro il bypass del Terzo Valico.

E’ il 5 aprile e va in scena una giornata memorabile. Migliaia di persone attraversano in corteo il paese di Arquata, arrivano al cantiere di Radimero, abbattono le recinzioni. La polizia impedisce il passaggio, carica, spara lacrimogeni, ferisce alcuni manifestanti. I No Tav sono come sempre di parola, l’obiettivo della giornata di abbattere le recinzioni è stato raggiunto. Tutti i telegiornali nazionali dedicano ampio spazio e il movimento per la prima volta si afferma sotto i riflettori dell’intero paese. L’8 aprile un articolo e un video inedito ricostruiscono le responsabilità della polizia.

Marco Ponti e Francesca Ramella presentano uno studio indipendente sull’analisi costi-benefici dell’opera, ancora una volta il Terzo Valico ne esce a pezzi. A Gavi un operaio investe volontariamente una ragazza. Intanto continua l’attenzione intorno alla marcia popolare del 5 aprile, arriva in redazione la bella lettera di un cittadino arquatese ed esce su Fanpage un ottimo servizio sulle ragioni della protesta.

Il 13 aprile va in scena una nuova giornata di lotta a Pozzolo. Cadono alcune centinaia di metri di reti ma i No Tav sorprendono tutti abbattendo tutte le recinzioni del cantiere della Libarna. Pochi giorni dopo cadono nuovamente le recinzioni del Maglietto in Valverde. Prosegue il mistero sul ritrovamento dei resti archeologici nel cantiere di Radimero e i No Tav festeggiano il 25 aprile abbattendo ancora recinzioni a Pozzolo e ad Arquata.

Il mese si conclude con due giorni di festa organizzati ad Arquata e con la più brutta di tutte le notizie possibili: la morte di Sandro Bolgiani, fondatore del comitato No Tav di Serravalle e sempre in prima linea in tutte le iniziative del movimento.

Maggio 2014

Il 3 maggio si svolge una manifestazione in Valverde in risposta all’abbattimento del borgo della Ferriera. La magistratura decide di picchiare duro e Claudio, storico No Tav arquatese, viene colpito dalla misura cautelare del divieto di dimora e transito nei comuni piemontesi interessati dai cantieri del Terzo Valico. Grande la solidarietà che gli viene espressa da più parti.

Viene pubblicata e diffusa in migliaia di copie un’inchiesta che raccoglie tutto il lavoro di monitoraggio sulle ditte impegnate nei cantieri (qui la versione cartacea) e sabato 10 maggio oltre 150 No Tav – Terzo Valico partecipano alla manifestazione del Movimento No Tav a Torino.

Il comitato No Tav di Arquata inizia una raccolta firme per chiedere che sia riconsegnata la piena libertà a Claudio e dalle carte sullo scandalo Expo emergono intercettazioni sul commissario straordinario per la realizzazione del Terzo Valico Walter Lupi: “l’impiegato di Gigi”.

Arrivano 25 avvisi di garanzia per la giornata di lotta del 22 febbraio e viene diffuso un nuovo #NoTavLeaks. Viene denunciato che gli appalti del Terzo Valico a Novi vengono dati a ditte molto vicine al Pd. Chi l’avrebbe mai detto? Intanto a Novi partecipatissima assemblea pubblica sulle infiltrazioni della criminalità organizzata all’interno dei cantieri. Antonello Brunetti interviene sulla denuncia che ha subito dal Cociv per diffamazione e sui problemi giudiziari di Giovanni Berneschi.

La lotta continua e Cociv continua ad accumulare ritardo sul cronoprogramma. Vengono denunciati sversamenti dal cantiere di via Tecci, viene pubblicato un nuovo video con la cronistoria della lotta al Terzo Valico e si svolge una serata di lotta a Pozzolo Formigaro.

Giugno 2014

Si conclude la raccolta firme per chiedere il ritorno di Claudio ad Arquata, sono 1011 i suoi concittadini a sostegno della petizione. Viene segnalata schiuma nel Lemme proveniente dal cantiere di Voltaggio e il Tar della Liguria accorcia la durata dei fogli di via ai dieci attivisti piemontesi. Anche l’università di Alessandria si mette al servizio della grande opera e 16 attivisti liguri ricevono dal Questore di Alessandria fogli di via della durata di tre anni da tutti i Comuni piemontesi interessati dal Terzo Valico: la prima vendetta per la marcia popolare del 5 aprile di Arquata.

Tramonta l’ipotesi di veder Radimero trasformata in parco archeologico e arriva un nuovo duro attacco al movimento per la marcia di Arquata (alla fine saranno 50 i denunciati con accuse di resistenza, lesioni, interruzione di pubblico servizio, istigazione a delinquere, danneggiamento). La risposta non si fa attendere e cadono le recinzioni dei cantieri di Novi e Pozzolo mentre tutte le attenzioni della questura erano concentrate intorno al cantiere di Arquata. Sabato 21 giugno nuova presenza massiccia di forze dell’ordine per proteggere il cantiere di Arquata da una serata di convivialità e di lotta.

Mercoledì 25 giugno i No Tav salutano il passaggio del Giro dell’Appennino e Cociv sbaglia persino i cartelli ad Arquata. Dopo il nostro articolo verranno rimossi. Venerdì 27 giugno viene bloccato il cantiere di Voltaggio a causa di un’interdittiva antimafia del Prefetto di Torino.

Luglio 2014

Il movimento presenta un esposto alla Corte dei Conti e il giorno dopo il nostro sito denuncia l’arrivo nei cantieri di nuovi amici della ‘ndrangheta. Il Gruppo Valverde NoTav annuncia due giorni di festa e di lotta contro l’apertura del cantiere di Cravasco. Cadono per l’ennesima volta le reti del Cociv alla Pieve di Novi.

Il 4 luglio oltre duecento persone si ritrovano ad Arquata per l’assemblea popolare del movimento che annuncia due giornate di blocco degli espropri il 9 e 10 luglio. Domenica 6 luglio si svolge una bella pedalata No Tav a Tortona.

Cadono ancora le recinzioni del Cociv ad Arquata e si apre all’alba di mercoledì 9 luglio una nuova pagina della resistenza agli espropri. Cociv farà qualche timido tentativo e anche il giorno seguente nessun esproprio verrà eseguito.

Arrivano a lavorare nei cantieri altre due ditte sotto inchiesta e martedì 15 luglio vengono nuovamente respinti gli espropri alla Crenna. La Lauro può rientrare a lavorare a Voltaggio, Antonello riceve un avviso di garanzia con l’accusa di diffamazione ai danni del Cociv e prosegue il monitoraggio dei cantieri in Valverde.

Il movimento annuncia una nuova giornata di resistenza agli espropri per il 30 luglio e vengono recapitati quattro avvisi orali ad attivisti No Tav. Sono molti i militanti dei comitati che partecipano alle giornate di commemorazione del G8 di Genova e avviene un brutto incidente nel cantiere di Trasta.

Il 30 luglio la giornata inizia all’alba e dal primo momento si capisce che questa volta il cociv e le forze dell’ordine sono intenzionati a calcare la mano. Viene chiusa la strada provinciale fra Serravalle ed Arquata, scendono dalle camionette centinaia di agenti in assetto antisommossa per garantire l’esecuzione degli espropri. Iniziano i fronteggiamenti e nel bosco di Moriassi la polizia carica, spara decine di lacrimogeni al gas CS, ferisce alcune persone. Tutto questo per permettere all’incaricato del Cociv di fotografare da distante i terreni da espropriare. Tutti i telegiornali nazionali e i quotidiani danno grande risalto alla giornata di resistenza.

Il giorno dopo il movimento indice una conferenza stampa a Novi Ligure e annuncia una fiaccolta ad Arquata per il 3 agosto in solidarietà a chi ha resistito alle cariche della polizia.

Agosto 2014

Il PD prende parola sulla giornata del 30 luglio e come sempre si schiera dalla parte sbagliata. Ferma la risposta di Antonello Brunetti. Muore il Comandante Toscano della Brigata Oreste della divisione partigiana Pinan Cichero. Il 2 agosto si svolge una bella serata di lotta a Isoverde che ottiene lo stop del cantiere di Cravasco e il 3 agosto Arquata è inavasa di fiaccole: le manganellate e i lacrimogeni non spaventano i No Tav – Terzo Valico.

Nuovo articolo del sito che svela chi stia vendendo ghiaia al Cociv e un video inedito dimostra bene come siano stati eseguiti (illegalmente) gli espropri il 30 luglio. “Vice” firma un buon articolo sul movimento e il 10 settembre viene fissato l’esproprio del Presidio No Tav – Terzo valico di Radimero ad Arquata, un terreno fondamentale per l’opera in cui da progetto dovrà essere calata “la talpa” per lo scavo del tunnel di valico.

Scene comiche alla festa del PD di Pozzolo e viene emanato il decreto per l’esproprio del terreno comprato collettivamente da 101 No Tav – Terzo Valico a Pozzolo. Un No Tav che stava documentando gli allagamenti in via Tecci viene pesantemente minacciato dagli operai del Cociv e il nostro sito pubblica un’inchiesta che dimostra come l’amministrazione di Arquata faccia costruire alla Preve Costruzioni, già impegnata nei lavori del Terzo Valico, il nuovo ponte di Vocemola. Il mese si conclude con l’ennesima denuncia di diffamazione per il nostro sito e la riuscitissima festa No Tav di Novi nella cornice del Parco Aurora.

Settembre 2014

Il 1 settembre dura contestazione dei No Tav liguri alla festa del PD di Genova e il giorno dopo conferenza stampa del movimento sulla giornata di resistenza agli espropri del 10 settembre. Si svolgono due giorni di iniziative in Valverde col blocco del cantiere di Cravasco.

Dalla notte del 9 settembre arrivano al Presidio No Tav di Radimero centinaia di persone per non permettere l’esecuzione dell’esproprio. Gli alti numeri e la grande determinazione sconsigliano la questura dal ripetere una giornata come quella del 30 luglio: l’esproprio del presidio di Arquata viene bloccato. Sabato 13 settembre festa No Tav a Pontedecimo e martedì 16 vengono bloccati i lavori del Cociv su due terreni a Libarna.

Rfi si porta avanti nell’esecuzione dell’esproprio del terreno dei 101 a Pozzolo, a Borgo Fornari esplode la protesta solitaria di un abitante e il 30 settembre vengono ancora divelte recinzioni del Cociv a Libarna e alla Crenna.

Ottobre 2014

Cociv annuncia di voler eseguire espropri a Novi l’8 ottobre, il movimento prepara la resistenza. Il 16 ottobre è fissato ad Alessandria l’inizio del processo a Claudio per l’iniziativa al cantiere della Pieve di Novi per cui è sottoposto a misura cautelare, il movimento indice un presidio. Il 5 ottobre si apre un nuovo fronte della lotta al Tav in Italia con migliaia di persone che marciano a San Martino della Battaglia contro il progetto del Tav Brescia – Verona. Il movimento No Tav – Terzo Valico partecipa riempiendo un pullman.

Cadono ancora le reti del Cociv a Pozzolo Formigaro e a Novi si svolge un Consiglio Comunale aperto sul Terzo Valico. L’8 ottobre vengono bloccati gli espropri alla Pieve a Novi Ligure e il giorno dopo una pesantissima alluvione colpisce Genova. Il 10 ottobre sventolano le bandiere No Tav alla manifestazione studentesca ad Alessandria e diffondiamo la foto che dimostra inequivocabilmente come sia stata una frana staccatasi da un cantiere del Terzo Valico ad aver fatto deragliare un treno Freccia Bianca sfiorando la strage.

Il 13 ottobre l’alluvione arriva anche in Basso Piemonte con ingenti danni e la cava Montemerla viene invasa da tre metri d’acqua. Il movimento rinuncia al presidio davanti al Tribunale di Alessandria per aiutare gli alluvionati mentre gli sciacalli del Cociv mandano gli espropri dopo l’alluvione.

Sabato 18 ottobre migliaia in corteo a Genova contro politiche speculative e grandi opere e il 21 ottobre i No Tav – Terzo Valico attendono gli uomini del Cociv che avrebbero voluto eseguire gli espropri con i badili in mano. L’agriturismo “La Sereta” rifiuta di fare affari col Cociv e va in scena una nuova giornata di mobilitazione a Pontedecimo.

In Valverde nuova assemblea pubblica e i genitori dei bambini si fanno promotori di un documento contro Cociv che vorrebbe entrare a parlare nelle scuole. Viene fissata una nuova data per l’esecuzione dell’esproprio del Presidio No Tav di Radimero ad Arquata.

Novembre 2014

Ancora piogge e problemi in Basso Piemonte ma per Borioli e Morando bisogna andare avanti col Terzo Valico. Viene a galla il coinvolgimento della ‘ndrangheta nei lavori della 35 Ter e la Lauro va a cena con Renzi. Cociv annuncia di rinunciare all’esecuzione dell’esproprio del Presidio No Tav di Arquata ma il movimento mantiene la mobilitazione. Nuovi problemi connessi al cantiere del Terzo Valico di Trasta. Il 19 novembre viene bloccato l’esproprio ad Arquata e i lavori all’interno del cantiere di Radimero restano fermi per l’intera giornata.

Sabato 22 Novembre manifestazioni No Tav a Calcinato (Brescia) e a Torino, delegazioni di No Tav – Terzo Valico partecipano ad entrambe. Emergono con chiarezza le responsabilità del Cociv nel dissesto in Valverde, si svolge una giornata di lotta davanti al cantiere di Trasta e si muovono i primi passi dell’opposizione al Terzo Valico a Mele.

Dicembre 2014

Nel decreto “Sbocca Italia” vengono stanziati 200 milioni di Euro per il Terzo Valico e a Campomorone si svolge una nuova partecipata assemblea su dissesto e Terzo Valico. Il 7 dicembre fiaccolata in Valsusa a cui partecipa una delegazione di No Tav – Terzo Valico, la sera dopo si svolge la tradizionale cena di Natale alla Federica di Novi.

Mercoledì 10 dicembre si svolge una conferenza stampa del movimento a Genova per ribadire che i fondi del Terzo Valico dovrebbe essere dirottati a favore della prevenzione del dissesto idrogeologico e per lanciare una nuova giornata di lotta sabato in Valverde. Cade l’accusa di terrorismo per Chiara, Claudio, Niccolo’ e Mattia.

Giovedì 18 dicembre va in scena un blocco a sorpresa del cantiere di Isoverde – Cravasco e l’Espresso firma un buon pezzo sulla lotta del movimento. Il 21 dicembre il torrente Verde viene inzozzato da uno scarico proveniente dal cantiere del Terzo Valico.

Grazie anche ad un esposto del comitato No Tav arquatese Cociv entra nel mirino per la gestione delle terre da scavo e la Lauro, impegnata nel cantiere di Voltaggio, si vede dare ragione dal Tar.

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2013 – Un anno di resistenza al Terzo Valico

2012 – Un anno di lotta al Terzo Valico