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Cosa succede a Voltaggio?

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

E’ qualche giorno che sulla stampa locale è possibile leggere notizie inerenti il paese di Voltaggio situato in alta Vallemme, il suo Sindaco Lorenzo Repetto e il cantiere di una delle quattro gallerie di servizio del Terzo Valico lasciato in eredità da metà anni ’90 quando venne scavato uno dei fori pilota e poi messo sotto sequestro dai carabinieri del Noe con conseguente accusa a Cociv di truffa aggravata ai danni dello stato.

Nel bel paese della Vallemme pare che il Sindaco abbia apposto la sua firma sotto a un volantino di Cociv atto ad informare la popolazione che nei prossimi tempi serviranno delle maestranze per guidare le centinaia di camion che vorrebbero far scorrazzare fra la Vallemme e la Valle Scrivia. Un volantino a cui è stato aggiunto il logo del Comune, la firma del Sindaco e che è stato affisso sul portone del palazzo comunale, salvo poi scomparire il giorno seguente. Se fosse vero, cosa di cui non abbiamo conferme, si tratterebbe di un atto a dir poco squallido che dimostrerebbe per l’ennesima volta come il Sindaco di Voltaggio si comporti ormai come uno di famiglia, un amministratore al pieno servizio di Cociv e delle ditte che hanno il subappalto del cantiere voltaggino come la Lauro Spa. Il buon Repetto non ha nessuno scrupolo riguardo al fatto che tale ditta sia stata accusata l’estate scorsa di truffa aggravata ai danni dello stato (pare che se non hai sulle spalle questo reato non sei considerato affidabile per lavorare al cantiere di Voltaggio) e, come se nulla fosse, continua a perorare la causa dei costruttori della grande opera.

Costruttori che se fosse vero quanto viene scritto oggi su un giornale starebbero effettuando i lavori di scavo della galleria di servizio nonostante gli manchino le autorizzazioni necessarie per farlo. Infatti, come si può vedere dalla documentazione riguardante l’approvazione da parte del Ministero dell’Ambiente del Piano di Utilizzo delle terre da scavo, l’inizio dei lavori viene subordinato a molte prescrizioni fra cui l’approvazione del Piano Cave sul versante piemontese. Approvazione a cui dovrebbe far seguito la presentazione di ogni singolo progetto per ognuna della quattro cave piemontesi individuate per i primi due lotti costruttivi (Ex cava Cementir, Pieve, Libarna e Castello Armellino).

Nonostante che tutto questo sia in alto mare e che i ben informati sostengano che non sia possibile sgarbugliare la matassa delle autorizzazioni prima di Marzo – Aprile 2014, oggi viene scritto che la Lauro Spa sta proseguendo lo scavo della galleria di servizio interrotta a metà anni novanta.

Un indizio a conferma di questo potrebbe essere che nella zona di deposito temporaneo si sta accumulando dello smarino, ma non è chiaro quale sia la sua provenienza. Nei giorni scorsi diverse persone hanno sorvegliato il cantiere, ma non è stato notato nulla che potesse far pensare senza dubbio allo scavo della galleria di servizio. Resta il fatto che Cociv si è trincerato dietro al solito silenzio, cosa che contribuisce e non poco ad alimentare dubbi e perplessità. Pensare che ancora nel Consiglio Comunale di Novi dell’altro giorno gli amministratori si gonfiavano la bocca con parole quali trasparenza, comunicazione ai cittadini, coinvolgimento…

Siamo invece davanti all’ennesima vicenda opaca in cui viene scritto su un giornale che la Lauro sta facendo qualcosa che non è autorizzata a fare, Cociv si trincera dietro il silenzio e gli amministratori non sanno o fanno finta di non sapere cosa stia succedendo. Tutto questo nonostante lo smarino stoccato nella zona di deposito temporaneo potrebbe contenere amianto e il tanto sbandierato “protocollo amianto” non sia ancora stato presentato alla cittadinanza. Chissà se Arpa, Noe, carabinieri di Voltaggio, Procura di Alessandria, vigile di Voltaggio o qualche parlamentare decideranno di andare a vederci chiaro. Non fosse altro che per una questione di trasparenza…