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Lettera di un insegnante del Volta sulla visita di Profumo e Balduzzi

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Ancora l’ennesima buffonata! Ancora l’ennesimo furto! E i signori colleghi che vi si rendono complici! Quale spettacolo indegno è andato in scena questo sabato!

Il padrone dell’istituto non è il DS, ne l’Istituto appartiene agli insegnanti, al personale amministrativo o ad altri. Appartiene agli studenti, coloro al cui servizio tutti dovremmo essere. La scuola non ha ragione d’essere senza di loro. Loro ne sono i padroni.

Invece io ho assistito ad una VERGOGNA che grida vendetta. Un reo, reo e correo di una banda di ladroni che hanno rubato il futuro ai nostri ragazzi, che hanno perfino rubato loro la speranza, che a tutti noi stanno rubando la dignità dell’individuo e della professione, un reo appunto  è entrato di nascosto, dalla porta posteriore, invisibile ai più. Come fanno il ladri, che entrano di nascosto ai padroni di casa. Un reo che ha osato rubare ai nostri ragazzi anche il diritto al dissenso.

Conosciamo bene i nostri studenti. Vivaci e svogliati, ma non teppisti e delinquenti. Qualora avessero cantato una canzoncina al ministro, o avessero fatto dei fischi, era nel loro pieno diritto. E di questo sono stati derubati. Ma anche se avessero tirato uova marce, o pomodori maturi, o fatto un bel gavettone ne avrebbero avuto il diritto. Un diritto che si chiama civiltà del dissenso. Ovviamente di questi ultimi atti i ragazzi del Volta non ne sarebbero stati capaci, perchè troppo civilizzati. Ma forse qualche insegnante più ruspante sì, e ne avrebbe comunque avuto il diritto.

VERGOGNA! Rubare anche il diritto di protestare civilmente. Vergogna senza scusante alcuna ad un ministro che si sottrae al confronto con i suoi veri padroni, anche se la sua fedeltà è data nei fatti a poteri innominabili. Vergogna, senza scusante alcuna a quei signori che spacciandosi per tutori dell’ordine hanno impedito ai nostri ragazzi di girare per la loro casa. Persino l’accesso ai cessi del piano terra è stano negato. Vergogna a chi ha sprecato il tempo di nobili lavoratori per far lucidare pavimenti indecorosi e tirare a lucido una scuola in occasione della visita di un ladro, quando dovevano invece essere onorati in questo modo i nostri studenti. Ogni giorno! Vergogna a tutti i signori colleghi insegnanti che si sono impomatati, ingioiellati, tirati a lucido e vestiti a festa, anche se con intenti nobilissimi. Vergogna a chi con ingenuità ha pensato che comunque valesse la pena di tentare un dialogo, di spiegare al ministro reo le ragioni del Volta. Non è gente che ascolta, beata ingenuità. Se avesse voluto ascoltare doveva ascoltare i ragazzi, non gli insegnanti o chiunque si sia spacciato per rappresentante della scuola. Perché chiunque lo avesse fatto non rappresentava che solo se stesso e le proprie illusioni.

Onore a quegli insegnanti che incuranti della visita inopportuna hanno condotto come sempre la loro giornata di lavoro. Onore a quei ragazzi che civilmente hanno tentato di manifestare il loro dissenso ma ne sono stati defraudati. Onore a quegli studenti che incuranti sono rimasti seduti ai loro banchi per non perdere un’ora di lezione. Ebbene sì! Ci sono stati anche questi!

Ma all’ingresso non c’è una targa che ricorda un’illustre ed eccellente visita avvenuta in ben altri tempi? Allora i Rappresentanti del Popolo entravano di nascosto dalla porta posteriore o venivano ricevuti in pompa magna all’ingresso principale?

Vergogna!