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Il treno e i desideri

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Che i pendolari non se la passassero un granchè bene lo sanno persino gli amministratori pubblici favorevoli alla costruzione del Terzo Valico. Recentemente a Novi Ligure si è approfondita la questione rendendo palese che con la costruzione della linea ad alta velocità/capacità le condizioni di vita di chi tutti i giorni si reca in una stazione per andare a lavorare o a scuola saranno destinate a peggiorare.

Ad ulteriore conferma è arrivato il rapporto di Legambiente “Pendolaria” sulle dieci linee ferroviarie peggiori d’Italia in cui viene inserita la linea da Genova ad Arquata. Nonostante l’errore commesso nel rapporto (entrambe le linee che collegano Genova ad Arquata sono infatti a doppio binario e non a binario unico) la sostanza non cambia e la testimonianza diretta di decine di passeggeri che viaggiano su quella direttrice testimonia lo stato di totale abbandono in cui versano i due collegamenti fra il capoluogo ligure e il basso Piemonte.

Insieme a questo il rapporto mette in risalto come nella Regione Piemonte, l’unica interessata da due progetti di linee ad alta velocità (Torino – Lione e Terzo Valico), siano state cancellate dodici linee pendolari dal 2010 ad oggi e ben quattro riguardanti la provincia di Alessandria (Alessandria-Castagnole-Alba, Asti-Casale-Mortara, Novi-Tortona ed Alessandria-Ovada).

Naturalmente a fronte di questo “splendido” servizio offerto da Trenitalia è sempre il Piemonte la Regione che si aggiudica il primato dei maggiori aumenti tariffari fra il 2011 e il 2013 con una media di aumento del 47,3%.

Ricapitolando il collegamento fra Genova e Arquata è uno dei peggiori d’Italia, negli ultimi due anni sono state cancellate in Provincia di Alessandria quattro linee pendolari e il costo medio del biglietto è aumentato del 47,3%.

Se per sbaglio qualcuno stesse pensando a fronte di questa situazione che sia utile costruire il Terzo Valico gli consigliamo sinceramente e con tanta compassione di curarsi, ricordandogli che nel progetto della grande opera non sono previste stazioni in nessun paese della Valle Scrivia e se qualcuno vorrà prendere un treno transitante sul Terzo Valico da Arquata dovrà prima prendere un treno pendolari per raggiungere Genova per poi salire sul treno “veloce” che gli farà rispariare circa 15 minuti di viaggio fra Genova e Tortona. E ovviamente pagherà un biglietto ancora più salato di quello attuale nonostante i 6,2 Miliardi di Euro per costruire il Terzo Valico siano stati presi dalle sue tasse. Cornuto e mazziato!

Troppo facile domandarsi se senza lo sperpero di denaro pubblico venuto a galla con lo scandalo di rimborsopoli che sta travolgendo la Regione Piemonte gli aumenti dei biglietti del trasporto pubblico locale sarebbero stati più contenuti. Pensare che Cota continua a parlare della grande opportunità offerta dal Terzo Valico (per lui passa sotto al Turchino) mentre è responsabile dell’aumento del costo dei biglietti, del taglio delle linee pendolari e mentre si fa rimborsare coi soldi di tutti i piemontesi sigarette, cravatte, ristoranti, deodoranti, spazzolini e udite udite persino le mutande.

Con che faccia…