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Maggio mese di lotta per il Movimento per la Casa!

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Maggio è un mese caldo, e non solo per le temperature che si sono finalmente alzate, ma perché ricco di appuntamenti di lotta per il Movimento per Casa; dopo i 5 sfratti bloccati ad inizio mese, questa mattina sono stati due i tentativi di esecuzione di sfratto da parte di ATC in via Gandolfi.

Due situazioni simili, simili a tante altre che abbiamo incontrato e conosciuto in questi anni: entrambe le famiglie tempo addietro possedevano un reddito e pagavano regolarmente l’affitto. Come ben sappiamo, la crisi economica che da anni attanaglia il nostro paese ha colpito e continua a colpire soprattutto le fasce più deboli, chi possiede meno strumenti per difendersi e ha una rete più debole attorno; per molte famiglie perdere il lavoro significa perdere l’unica entrata economica, significa trovarsi tristemente a scegliere se portare il cibo in tavola, pagare la retta scolastica ai figli o pagare il canone d’affitto.

Dopo aver subito uno sfratto per morosità incolpevole ed essersi trovati letteralmente senza alcun sostegno da parte di chi ha provveduto a ripristinare l’ordine senza poi però preoccuparsi di tutelare ed offrire un’alternativa, queste due famiglie hanno legittimamente scelto di riappropriarsi di un proprio diritto, quello di avere una casa, un tetto sopra la testa ed hanno occupato due alloggi sfitti da tempo, lasciati vuoti ad attendere assegnazioni che mai sarebbero arrivate.

Oggi più che mai, a poche settimane dalle elezioni comunali, alziamo la voce per dire che un sindaco, per mandato politico, ha il dovere di occuparsi della tutela del benessere dei propri cittadini e che il problema della casa non è un’emergenza, va affrontato con giudizio e serietà poiché non si tratta meramente di numeri, nomi e indirizzi scritti su un foglio di carta, bensì si tratta di famiglie, di anziani, di bambini piccoli, si tratta di persone e del loro futuro.

Oggi abbiamo tutti e tutte insieme difeso il diritto di Saad, di sua moglie e sua figlia e quello di Cristina, del suo compagno e del suo bimbo, a rimanere nelle case che hanno occupato e sistemato, rendendole sicure e abitabili.

Nonostante la presenza di minori era previsto l’utilizzo della forza pubblica, di fatto assolutamente insufficiente a garantire l’esecuzione dello sfratto, ma al termine della trattativa di rinvio, la questura ha nuovamente minacciato le famiglie dichiarando che al prossimo passaggio si presenteranno in forze decisi ad effettuare gli sgomberi.

Di fronte a questo atteggiamento e a queste becere modalità di intimidazione e provocazione del Questore non possiamo che rispondere con la prassi che ci distingue e contraddistingue, continueremo in tanti e tante ad alzare la testa, a resistere ai tentativi di sfratto finché non ci sarà una presa di coscienza da parte delle istituzioni, finché non ci sarà l’assegnazione degli alloggi occupati e ristrutturati a spese degli occupanti, finché non si permetterà a chi è abusivo, e non certo per scelta ma per necessità, di poter fare richiesta di casa popolare, finché i servizi sociali non cesseranno di chiudere la porta in faccia a chi è in una situazione di illegalità dalla quale vorrebbe uscire ma non ne ha le possibilità e gli strumenti.

CASA PER TUTT*!!!

Movimento per la Casa

Sportello per il Diritto all’Abitare

attivo tutti i Martedì dalle 18.00 alle 21.00

presso il Laboratorio Sociale

via Piave 63, Alessandria