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Crolla l’intonaco di un soffitto: tragedia sfiorata nelle case ATC di via della Santa

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

“Casa dolce casa”,  forse è qualcosa di più di un semplice modo di dire; ogni persona immagina la propria casa come dolce, accogliente, come il luogo sicuro e protetto in cui abitare e vivere.
Così non è, purtroppo, per chi vive nei palazzi di edilizia popolare di proprietà di ATC.
Questa mattina, infatti, il Movimento per la Casa è stato contattato dagli abitanti delle palazzine di via della Santa ad Alessandria, che hanno denunciato il crollo dell’intonaco di un soffitto, circa 2 metri quadri per 2 centimetri di spessore, nella camera da letto di uno degli appartamenti.
Si tratta di una tragedia sfiorata, il crollo è infatti avvenuto di notte, esattamente sopra ad un letto, che fortunatamente in quel momento era vuoto perchè chi vi dormiva si era appena alzato; sono stati davvero pochi i secondi che hanno evitato a questa persona di ferirsi gravemente o peggio.
Gli abitanti furiosi e spaventati ma desiderosi di denunciare la gravità dell’accaduto, riportano inoltre che questo fatto avviene a pochissima distanza da un incidente analogo, avvenuto nella palazzina di fronte alla fine di agosto, più piccolo per entità ma che ha portato al ferimento di un inquilino, ricoverato in ospedale.
A seguito di quell’incidente i tecnici della ditta appaltata da ATC per la manutenzione degli alloggi di sua proprietà, avevano effettuato un sopralluogo, in tutte le palazzine di via della Santa constatando la necessità di interventi di messa in sicurezza, senza poi procedere ai lavori di manutenzione, fino ad arrivare al nuovo episodio di oggi, che ha visto il celere ripresentarsi dei tecnici e la promessa di immediato inizio dei lavori.

La gravità dell’incidente è resa ancor più assurda dal fatto che le palazzine in questione sono state inaugurate a dicembre del 2015, ovvero meno di un anno fa, le famiglie assegnatarie degli alloggi, 24 in tutto, vi hanno avuto accesso a partire da gennaio 2016, ed in pochi mesi vedono i soffitti delle loro abitazioni crollare loro in testa.
L’atteggiamento paternalistico ed altisonante dell’Agenzia Territoriale per la Casa che si auto-incensa sui giornali come risolutrice delle questioni legate all’abitare si scontra ancora una volta con la triste realtà dei fatti, che mostra il vero volto di chi tra giochi di potere ed appalti costruisce edilizia pubblica di qualità infima, condannando gli assegnatari degli alloggi a vivere col fiato sospeso per il timore che i soffitti crollino. Senza poi considerare lo stato edilizio della maggior parte dei palazzi di proprietà di ATC, che avrebbero bisogno di interventi radicali da tempo richiesti dagli inquilini e a cui ATC non ha mai risposto.

Per fortuna questa volta la tragedia è stata solo sfiorata, ma dove sta la serietà di chi si autoproclama fornitore pubblico di un servizio essenziale al cittadino salvo poi metterlo in situazioni di pericolo?

Il Movimento per la Casa si premura di monitorare l’inizio dei lavori e di aggiornare costantemente sullo stato degli stessi e di eventuali ritardi, proseguendo nella sua opera di monitoraggio della situazione all’interno ed al di fuori delle palazzine di  edilizia popolare, denunciando sempre e comunque, incuria, sprechi e abbandoni da parte di chi dovrebbe gestire il patrimonio pubblico per il bene dei cittadini, ed andrà a fondo in forma autonoma per tentare di capire di chi sia la causa di lavori tanto scarsi qualitativamente da mettere in pericolo di vita le persone dopo appena nove mesi dall’ingresso nelle palazzine di nuova costruzione.

I cittadini sono stanchi di questa gestione, sono stanchi di vedere i propri diritti negati da sfratti e sgomberi a ripetizione, sono stanchi di piegare il capo di fronte a chi nemmeno riesce a dare la sicurezza di un tetto solido sopra la testa, i nodi devono venire al pettine prima o poi, la speranza è che a farne le spese non siano i cittadini per i quali la casa è un diritto, ma chi dai piani alti gestisce con incuria e senza rispetto la questione abitativa.

Movimento per la Casa