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Il Prefetto non risponde, le nostre case ce le difendiamo da soli

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Il presidio del Movimento per la Casa sotto la Prefettura di Alessandria si è appena concluso e a caldo ci permettiamo di fare alcune considerazioni. In primis ci preme sottolineare come, ancora una volta e come da diversi anni a questa parte, le istituzioni, a fronte di legittime richieste di incontro da parte di chi vive erosioni dei diritti e negazione di dignità, abbiano rifiutato qualunque tipo di dialogo, arroccandosi nei loro palazzi, chiudendo i portoni e mettendoci a guardia le forze di polizia; dimostrando quanto nella città di Alessandria non ci sia nessuna volontà di affrontare le questioni sociali dal punto di vista politico, istituzionale.

Sebbene sia ormai chiaro che l’emergenza casa rappresenti un dramma che coinvolge decine di migliaia di famiglie, sono infatti quasi ottantamila gli sfratti resi esecutivi nel corso del 2014 sul territorio nazionale, le istituzioni che dovrebbero gestire e risolvere la situazione latitano e si limitano, dove riescono a porre soluzioni “tampone” e di comodo;  nella città e nella provincia di Alessandria, a fronte di centinaia di sfratti, la situazione appare più drammatica che altrove. Prefettura, Comune, ATC e servizi sociali si nascondono dietro lo scudo della legalità e portano avanti una scellerata politica di sfratti e sgomberi che si contano a decine anche durante i freddi mesi invernali.

Visto e considerato quanto emerso nei giorni scorsi – uno scandalo che vede l’ATC, l’Ente territoriale per la casa, invischiata in un faccenda poco chiara fatta di assunzioni-ombra di individui messi a “presidiare” alcuni alloggi popolari appena sgomberati dalle famiglie occupanti per necessità – ci sembra legittimo manifestare tutta la nostra rabbia e la nostra presenza in fronte ad una politica che non solo rifiuta ogni tipo di dialogo ma opera essa stessa in maniere truffaldine, salvo ergersi paladina della legalità solo quando si tratta di sfrattare e sgomberare intere famiglie.

La richiesta di un incontro con il Prefetto di Alessandria nasceva sulla base di un’ordinanza emessa dal Prefetto di Pisa, che sospende il supporto della forza pubblica all’esecuzione di ogni sfratto durante il periodo invernale, bloccando, di fatto, tutti gli sfratti sul territorio pisano.
Ben consci che la situazione pisana sia diversa da quella alessandrina, crediamo che le poche formule efficaci e sensate messe in piedi nei territori possano e debbano diventare stimolo per chi, invece, continua a muoversi nel buio e a rimbalzarsi la palla della responsabilità.
La nostra richiesta di un incontro nasceva dalla ferma volontà del Movimento per la Casa di trovare una soluzione che permetta alle famiglie sotto sfratto di passare un inverno tranquillo.

Questa sera abbiamo portato in piazza tutta la nostra dignità e la nostra voglia di riscatto, abbiamo manifestato pretendendo un incontro che non c’è stato e abbiamo lasciato il presidio con una promessa: dato che ci avete chiuso le porte in faccia, che non avete nessuna intenzione di stare ad ascoltare chi, più debole, deve sopportare il peso incalcolabile di una crisi che si origina proprio nei vostri palazzi; dato che continuate a prenderci in giro sbandierando la legalità agendo poi pratiche poco chiare, ci rivedremo nelle strade e nelle piazze, nelle case popolari e nelle case occupate e ad ogni sgombero, sarà una barricata!

Movimento per la Casa

Sportello per il diritto all’abitare tutti i martedì dalle 18 alle 21,30 presso il Laboratorio Sociale di via Piave 65