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Amianto: c’è da fidarsi di Arpa?

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Siamo consapevoli che la domanda corre il rischio di sembrare pretestuosa, considerato che nell’immaginario collettivo parlare di Arpa significa parlare di un ente indipendente che si occupa di protezione e difesa dell’ambiente. Negli ultimi mesi, sempre più soventemente, l’Arpa viene tirata in ballo da chi è favorevole alla costruzione del Terzo Valico, per affermare che sulla questione amianto si può dormire sonni tranquilli.

Infatti il tanto sbandierato e ad oggi ancora nascosto “Protocollo Amianto” dovrebbe prevedere, a detta dei Sindaci, che le indagini sullo smarino vengano fatte da Cociv in contraddittorio con le Arpa di Piemonte e Liguria a seconda di dove siano ubicati i cantieri.

Quindi tutto bene?…non proprio.

Intanto sfatiamo il mito dell’indipendenza di Arpa, ricordando che trattasi di ente diretta emanazione delle regioni (sia il Piemonte che la Liguria sono convintissimi sostenitori del Terzo Valico) e che i direttori generali delle Arpa vengono nominati dalle giunte regionali. Per farla ancora più semplice si può dire che i direttori delle Arpa siano nominati direttamente da Cota e Burlando e quindi siano certamente persone di loro fiducia per essere stati scelti a ricoprire una carica così importante e delicata.

Certamente non basta questo per mettere in discussione la correttezza del lavoro di stimati professionisti, ma purtroppo vi sono svariati episodi che ci raccontano di come direttori e dirigenti Arpa abbiano subito forti pressioni dalla politica, di come abbiano negato l’evidenza o fatto finta di non vedere che venissero commessi reati di tipo ambientale.

Non ci credete?

Provate a buttare un occhio a quanto sta accadendo in Puglia. Cinquantatre persone, Vendola compreso, sono indagate per il reato di concussione e al Presidente della Regione viene contestato di aver fatto pressioni sul direttore Arpa Assennato perchè si ammorbidisse nei confronti dell’Ilva. Direttore Arpa che pare affermasse in pubblico che l’aria del Rione Tamburi di Taranto, dove ha sede l’Ilva, fosse eccellente.

Oppure se andiamo a volgere lo sguardo su quanto avvenuto nella Terra dei Fuochi, qualcuno sostiene che l’Arpa insieme alla provincia di Napoli non abbiano svolto i necessari controlli.

Sempre “Il fatto Quotidiano” racconta di un dirigente Arpa del Lazio che falsificava le analisi che era tenuto a svolgere.

Certo, forse qualcuno starà pensando che trattasi di episodi avvenuti in luoghi distanti da noi, in posti dove queste cose avvengono da sempre.

Questo qualcuno sarà costretto a ricredersi, considerato che un dirigente dell’Arpa di Alessandria si trova in questo momento sotto processo con l’accusa di non aver denunciato i dirigenti o il personale delle aziende presso le quali avrebbe scoperto irregolarità di carattere ambientale e di falso in atto pubblico. Nella fattispecie, secondo l’accusa, pur avendo riscontrato in molte aziende delle irregolarità, si voltava dall’altra parte facendo finta di non vederle. Se alla base di questo comportamento vi fosse una ricompensa sarà il processo a stabilirlo.

Di conseguenza non ci sentiamo per nulla tranquilli a sapere che Arpa Piemonte abbia compiuto un’attività ispettiva nei confronti di Cociv in Vallemme e ci sentiamo pure di affermare che una prima ispezione visiva sia qualcosa di assolutamete insufficiente. Oltretutto, trasparenza vorrebbe che le analisi venissero rese pubbliche sul sito dell’Arpa così che tutti i cittadini possano vederne il contenuto e che venisse data la possiblità a enti indipendenti dalla politica di svolgere gli stessi campionamenti.

Ricordiamo solo, ad onor di cronaca, che in base all’autorizzazione rilasciata dal Ministero dell’Ambiente e all’approvazione del Piano Utilizzo terre da scavo della Regione Piemonte, Cociv non sarebbe autorizzato a svolgere attività che generino materiali di scavo.

Chissà se i tecnici dell’Arpa prima di svolgere l’attività ispettiva abbiano chiesto a Cociv le autorizzazioni necessarie per verificare se potessero estrarre smarino dall’ex foro pilota e nel caso non lo abbiano fatto se questo potrebbe configuare un reato.

Chissà…