
da La Stampa
Nessuna risposta concreta sul rischio amianto in Val Lemme e nei Comuni interessati dai lavori del TERZO VALICO e dalle cave in particolare (Voltaggio, Fraconalto, Carrosio, Gavi, Arquata, Serravalle, Novi, Pozzolo, Tortona, Pontecurone, Isola Sant’Antonio, Sale, Piovera, Alessandria, Bosco Marengo, Sezzadio, Castelnuovo Bormida e Cassine). E’ emerso dal convegno genovese organizzato dall’associazione La Maona nei giorni scorsi per annunciare gli effetti positivi che arriverebbero con la nuova linea ferroviaria. Alcune settimane fa Legambiente Val Lemme aveva lanciato l’allarme sulla presenza della fibra killer nelle montagne della valle, sotto le quali sara’ scavato il tunnel da Genova ad Arquata Scrivia e da dove partiranno i camion diretti alle cave della pianura. Erano state citate le delibere del 2005 delle Regione e della Provincia che chiedevano maggiori garanzie e studi sul tema. A Genova, oltre ai rappresentanti del Comitato No Tav TERZO VALICO, c’era il sindaco di Voltaggio, Lorenzo Repetto, accompagnato dal collega di Fraconalto, Andrea Bagnasco. Dice il primo cittadino voltaggino: «Ho fatto presente ancora una volta che il mio Comune e la Val Lemme subiranno per dieci-quindici anni le conseguenze dei lavori di quest’opera, che secondo alcuni potrebbe portare occupazione e altri effetti positivi. Ho dovuto ancora una volta ribadire che, pur avendo gia’ parlato spesso con il commissario governativo del TERZO VALICO, Walter Lupi, continuo a non sapere cosa succedera’ sul mio territorio con l’avvio dei cantieri con circa 800 operai e la presenza di centinaia di camion al giorno sulle strade. Non so dove finiranno i 4-5 milioni di metri cubi di smarino (terra e rocce scavate nel tunnel, ndr)». Continua Repetto: «Ho chiesto anche di avere garanzie sulla presenza di amianto nelle nostre montagne. Dopodiche’, purtroppo, il dibattito e’ stato chiuso». Il Comitato No Tav TERZO VALICO ricorda che, alle richieste di chiarezza sulla presenza di rocce amiantifere, «i relatori si sono incredibilmente scandalizzati. Hanno sostenuto che l’amianto non c’e’ e qualcuno ha persino parlato di risarcimenti in caso di malattie da amianto. Il commissario Lupi, come il sindaco di Genova Marta Vincenzi, ha detto che l’amianto non c’e’ ma che se ci fosse si organizzeranno per gestirlo, non si sa come. L’impressione e’ che questi signori stiano giocando con la salute e il futuro della gente».