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Sabato 5 novembre amatriciana al cantiere di Cravasco (Rimandata al 19.11 causa maltempo)

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

LA NOSTRA AMATRICIANA PER UN FUTURO MIGLIORE

Scegliamo di essere coerenti, lo scegliamo ancora una volta, tutti insieme, perchè insieme abbiamo imparato che c’è solo un modo di essere No Tav: quello di chiamare le cose con il loro nome, osservare e descrivere la realtà con sguardo critico e costruttivo, per poi portare avanti la nostra lotta quotidianamente e con determinazione.

Scegliamo di essere coerenti e di far sentire la nostra voce, di dire cio’ che ognuno di noi vorrebbe urlare, da quella mattina in cui abbiamo appreso delle vittime del terremoto in Centro Italia.

Vogliamo dire che ci siamo sentiti impotenti, come tutti, davanti a una tragedia del genere: addolorati per le vittime e per le loro famiglie, ma arrabbiati, perché ciò per cui da anni lottiamo, un uso responsabile e lungimirante delle risorse avrebbe potuto salvare alcune di quelle vite.

Lo sappiamo, è impopolare dire No: lo è soprattutto quando si sceglie di mettere, per un istante, in secondo piano azioni che hanno un nobile fine risarcitorio, ma che, a nostro avviso, non sono sufficienti a costruire un sistema diverso.

Lo sperpero di denari pubblici, il consumo del territorio, la logica del profitto che accompagnano il Terzo Valico e le Grandi Opere sono stati complici del terremoto nel mietere quelle vittime.

Da anni sosteniamo l’urgenza di utilizzare per la messa in sicurezza del territorio i milioni di Euro che vengono buttati nei buchi che stanno scavando sopra le nostre teste.
Lo abbiamo detto in ogni sede dopo le alluvioni, lo diciamo ora dopo il terremoto e speriamo di non doverlo dire piu’.

I padroni della politica e della finanza, ci vogliono “angeli del fango”, donatori di denari con “amatriciane” o sms solidali, fanno leva sul nostro dolore, usano il nostro senso civico e la nostra solidarietà per spingerci a rattoppare il danno sperando che non ci si soffermi a comprendere il tutto.

Il quadro della situazione è, pero’, piuttosto chiaro: usano i nostri soldi per opere inutili, per ricostruzioni urgenti e spesso sommarie che crollano alla prima scossa, promettono nuove (o vecchie?) opere come il Ponte sullo Stretto, pochi giorni dopo essersi asciugati le lacrime versate nelle zone terremotate…

Crediamo che se vogliamo fare qualcosa che sia davvero di aiuto per le popolazioni terremotate e per tutti noi cittadini, sia indispensabile alzare la testa e chiedere a tutti di fermarsi un attimo a riflettere su come stanno andando le cose, e su come sia necessario che ognuno di noi ci metta la “sua faccia” e il “suo cervello”.

Per questo motivo vi invitiamo sabato 5 novembre alla nostra Amatriciana solidale, davanti al cantiere del Terzo Valico a Cravasco,luogo, simbolo, di una politica che oggi usa le risorse pubbliche per creare i terremotati, gli alluvionati e i poveri di domani.

NON E’ UNA INIZIATIVA DI FINANZIAMENTO: E’ UN’INIZIATIVA DI RISVEGLIO DELLE COSCIENZE.

“L’Italia ha un grande cuore, scrivono sui giornali, che pero’ batte solo per piangere sulle disgrazie, mai per prevenirle”
Tina Merlin, a riguardo delle mobilitazioni di solidarietà a seguito disastro del Vaiont.