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Il Movimento per la Casa impedisce 4 sfratti in Via Romera

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Un’altra giornata di lotta per il Movimento per la Casa e per le famiglie sotto sfratto di Via Romera a Spinetta Marengo. L’appuntamento per gli attivisti era alle 8 di questa mattina fuori dalla palazzina dell’Agenzia immobiliare Capra dove decine di persone si sono trovate per resistere al tentativo di sfratto di quattro delle famiglie che avevano ricevuto la proroga lo scorso 21 Gennaio.

L’obiettivo con cui la proprietà si è presentata a Spinetta questa mattina era chiaro già da alcuni giorni: liberare gli appartamenti e cacciare le famiglie in mezzo alla strada. La richiesta di far intervenire la forza pubblica formulata al Prefetto per eseguire gli sfratti, rimasta inevitabilmente inascoltata, mostra la vera faccia di chi crede che i diritti e la dignità delle persone possano essere calpestati in nome di soldi e interessi.

La solidarietà di tante donne e tanti uomini che questa mattina si sono incontrati in Via Romera senza farsi intimidire dalle minacce ha comunque impedito che gli sfratti venissero eseguiti e ha obbligato Capra, insieme al fedele avvocato Massimo Brina (coordinatore cittadino del PD) a lasciare gli appartamenti con la coda tra le gambe e a concedere un rinvio fino al 26 Marzo.

Il prossimo appuntamento per il Movimento per la Casa sarà martedì 11 marzo, giornata in cui sono previsti gli sfratti delle altre due famiglie che abitano in Via Romera. L’11 marzo sarà una nuova importante tappa per tutte quelle famiglie e per le persone solidali che decidono di non abbassare la testa e resistere, insieme, alla violenza degli sfratti.

Nella complessità e nella drammaticità della situazione cittadina attuale è facile trovare ragioni comode e giustificazioni per tutti: i palazzinari che non ricevono gli affitti, le istituzioni che non hanno soldi a sufficienza, gli ufficiali giudiziari che fanno solo il loro lavoro. Il Movimento per la Casa ha deciso da tempo da che parte stare: dalla parte degli ultimi e di chi più paga il peso della crisi e di questo dissesto, con l’obiettivo di impedire ogni volta e con ogni mezzo che altre famiglie rimangano senza una casa.

Di fronte all’arroganza dei proprietari di case e all’incapacità, da parte delle istituzioni, di trovare risposte e soluzioni dignitose per chi vive il dramma abitativo, l’unica risposta possibile è l’autorganizzazione dal basso, la condivisione di esperienze e la costruzione di momenti di lotta e rivendicazione.

Aspettando il 26 Marzo…

Stop sfratti!