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I senza volto e i senza dignità

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

E’ notizia fresca fresca che il Sindaco di Novi Robbiano ha appena mandato in stampa il suo nuovo “capolavoro” letterario: “I senza volto, parte seconda: Documenti e riflessioni per una storia del movimento operaio novese”. Un libro dal contenuto sicuramente nobile che si pone l’obiettivo non facile di ricostruire lo sviluppo del movimento operaio nella zone del novese. Una storia fatta di lotte, sacrifici e resistenze accomunate dal filo conduttore della dignità. Fino a qui tutto bene, considerato anche che il ricavato andrà a sostenere una delle nuove forme di mutualismo interpretate dall’Associazione Colibrì, formata dalle lavoratirici a cui recentemente il Comune di Alessandria non ha rinnovato il contratto di lavoro. Pensate che buon cuore il Sindaco di Novi Ligure che cerca di dare il suo contributo a lavoratrici lasciate senza stipendio dalla sua collega di partito Rita Rossa…

Fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene…

Non fosse che negli stessi giorni è stato approvato il piano triennale delle opere pubbliche in cui è previsto nel 2014 la sistemazione del sottopasso di via Verdi e la realizzazione della rotatoria in piazza XX Settembre. Trattasi delle famigerate opere compensative per la realizzazione del Terzo Valico i cui studi di fattibilità furono assegnati, senza gara di appalto, nell’Agosto del 2012.

Per Lorenzo Robbiano, questo è il prezzo perchè Cociv sia lasciato libero di costruire la grande opera senza nessun atto amministrativo (ce ne sarebbero moltissimi da fare) che provi a mettere i bastoni fra le ruote del colosso capitanato da Impregilo.

Quanto valgono dieci anni di cantieri, la distruzione delle falde acquifere, centinaia di camion al giorno che intaseranno la viabilità cittadina, il rischio di respirare fibre di amianto? Un sottopasso e una rotonda.

Almeno vendetevi alzando il prezzo, verrebbe da pensare…

Invece niente di tutto questo, il progresso non si può fermare, l’opera va gestita, i Comuni non si possono opporre, la Legge Obiettivo ci obbliga a veder l’opera realizzata, questo quello che il buon Robbiano va ripetendo da anni. Grazie alla sua “gestione” Novi avrà finalmente un sottopasso nuovo di pacca e una rotonda con forma a ellisse (che spettacolo!).

Quasi dimenticavamo che il primo cittadino ha anche chiesto che lo smarino venga smistato nello scalo ferroviario di San Bovo così da attirare nel suo Comune il maggior numero di tonellate di smarino contenenti amianto.

Quanto vale il rilancio dello scalo di San Bovo? Dieci mesoteliomi, cinquanta calcinomi polmonari e venti asbestosi? Viene il nervoso solo a pensarci che nel 2013 ci siano ancora “sindaci” pronti a barattare il diritto alla salute con qualche opera pubblica.

Insomma il buon Robbiano ci delizia con la sua scrittura raccontando straordinarie storie di resistenza e dignità da cui sembra non aver imparato nulla. Gestisce la città di cui è Sindaco, per fortuna ancora per poco, come il peggior latifondista o padrone delle storie che racconta nel suo libro. Furono le lotte dei movimenti a far sì che vennero conquistati diritti.

Ieri il diritto ad una paga dignitosa, alle otto ore di lavoro, ad essere trattati come uomini e donne e non come bestie. Oggi il diritto a veder tutelata la propria salute, quella dei propri figli e il territorio in cui si vive.

Ieri il movimento operaio, oggi il movimento contro il Terzo Valico.

Ieri latifondisti e padroni senza scrupoli, oggi una classe politica venduta e corrotta.