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Ferrovie. Si è costituito un comitato anche in città. Novi, gli anti Terzo valico:”Devastato il basso Pieve”. Un campo base e due cantieri con scarichi fognari a cielo aperto

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

da La Stampa

GIAMPIERO CARBONE NOVI LIGURE «Con la nuova linea ferroviaria il basso Pieve e la Merella saranno devastati»: il comitato contro il TERZO VALICO di Novi si e’ costituito l’altra sera nella sede della Casa della Sinistra e ha subito analizzato che cosa prevede il progetto definitivo approvato a fine 2005 dal Comune. Il territorio e’ interessato dal sesto lotto, per altro non ancora finanziato: «Siamo di fronte ha detto Alessandro Molinari (Prc) – a un’opera che va fermata: nel 2006 costava 4,9 miliardi, oggi siamo a 6,2. Il problema dell’amianto sara’ una vera bomba che interessera’ tutto il territorio novese e non solo la Val Lemme. Inoltre a Novi la falda del basso Pieve e’ superficiale e la linea passera’ sottoterra con tutti i rischi immaginabili». Il problema piu’ grande saranno i cantieri: «Per dieci anni avremo traffico e cave. Sempre nel basso Pieve e’ previsto un campo base da 43 mila metri quadri con dormitori e uffici per gli operai e gli addetti del Cociv, calcolati in circa 900 unita’. Gli scarichi di questa nuova ”cittadina” finiranno nella fogna comunale, e’ scritto nel progetto, tramite un canale a cielo aperto. Pare non siano in grado di pagarne uno coperto…». Il basso Pieve sara’ interessato anche da due cantieri: uno di 69 mila metri quadri dove, tra l’altro, verranno sistemati i silos per il terreno scavato per la linea e le officine, l’altro da 36 mila metri quadri. «Tutto cio’ ha proseguito Molinari mentre le annunciate ricadute positive per Novi, come la valorizzazione dello scalo merci di San Bovo, non arriveranno». Il comitato, al quale hanno aderito oltre alla Casa della sinistra (Prc, Comunisti Italiani e Sel), anche Legambiente Valle Scrivia, Afa e Movimento 5 stelle, ha quindi puntato il dito contro la Cgil: «Le condizioni dei lavoratori dei cantieri saranno pesanti, come e’ gia’ avvenuto per la tratta Roma-Bologna. La Fiom e’ contraria al progetto mentre la Cgil, come in Val Susa, e’ a favore. Per quale motivo?». Il comitato novese si e’ detto pronto a un confronto sui dati sull’utilita’ del TERZO VALICO con il Cociv e tutti i politici favorevoli «a cominciare dal Pd, in difficolta’ per il parere favorevole di amministratori e parlamentari». Stasera, stessa sede, si riunisce il comitato provinciale «No Tav TERZO VALICO».