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Dicono di aver espropriato Fraconalto…

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

“Caro Espropriato, visto che il 29 Novembre e il 4 Dicembre non siamo riusciti ad eseguire gli espropri a causa dei No Tav, ti invitiamo a venire direttamente in Comune a Fraconalto il giorno tal dei tali”.

Suonava all’incirca così la lettera che Cociv ha fatto recapitare ai proprietari dei terreni da espropriare nel Comune di Fraconalto. Lettera a cui è stato risposto con due atteggiamenti diversi da parte dei proprietari.

Chi si è presentato all’appuntamento, nella convinzione che potesse essere un luogo in cui svolgere le proprie rimostranze e chi ha deciso di disertare la convocazione in attesa che rimandassero comunicazione di esproprio a cui cercare di opporsi con le solite modalità utilizzate da quest’estate a questa parte.

In entrambi i casi e in disprezzo della loro legalità e della normativa sugli espropri, il risultato è stato quello che secondo Cociv sono state eseguite le immissioni in possesso.

A chi si è presentato in Comune sono state mostrate le foto dei suoi terreni e gli è stato detto che da quel momento era espropriato anche se non avesse firmato i verbali, vista la presenza di due testimoni.

A chi non si è presentato in Comune è stato spiegato in seguito, da quelle sottospecie di amministratori pubblici che sono i consiglieri di maggioranza di Fraconalto, che la sua assenza ha determinato ugualmente l’esecuzione dell’esproprio vista la presenza dei testimoni.

Siamo davanti a quella che viene definita una vera e propria aberrazione giuridica, considerato che la normativa in materia parla chiaro e non vi è la possibilità di interpretazioni. Per eseguire gli espropri è necessario recarsi sul terreno da espropriare e avvisare il proprietario dell’appuntamento. Nel caso il proprietario non si presenti allora con la presenza dei testimoni si esegue l’immissione in possesso.

Lor Signori invece, con la complicità e l’appoggio (secondo i ben informati) della  Prefetta di Alessandria, hanno preferito forzare a loro piacimento la normativa per non incorrere nuovamente nel rischio di trovare centinaia di No Tav ad impedire l’esecuzione degli espropri.

In pratica, visto che secondo la legge l’unico modo che avrebbero avuto per eseguire regolarmente gli espropri sarebbe stato quello di far intervenire la forza pubblica per rimuovere i blocchi dei presidianti, allora hanno pensato bene di non rispettare le normative ed evitare il tanto paventato rischio Valsusa.

Complimenti vivissimi a tutti, non c’è che dire!

Ovviamente davanti a un simile sopruso esiste la possibilità di fare ricorso al Tar Piemonte quando arriverà il vero e proprio decreto di esproprio sostenendo che l’occupazione di urgenza sia stata illegittima.

Peccato che stiamo parlando dello stesso tribunale che ha rigettato quest’estate la richiesta di sospensiva contro gli espropri presentata dai legali del Movimento No Tav – Terzo Valico con motivazioni tutte politiche.

Tralasciando gli aspetti legali, che verranno comunque vagliati come sempre dal movimento, crediamo interessante fare alcune considerazioni di carattere politico.

Secondo i loro calcoli gli espropri in Alta Val Lemme dovevano essere eseguiti nel mese di Luglio del 2012.

Dopo diversi tentativi andati a vuoto sostengono di averli realizzati nel mese di Gennaio e per farlo hanno dovuto calpestare la legalità che dicono tanto di voler difendere. Per fare un esproprio che normalmente viene eseguito in un giorno ci hanno messo circa sei mesi e lo hanno fatto con l’inganno e nel disprezzo della normativa vigente.

Cosa faranno quando inizieranno ad aprire i cantieri?

Secondo la tempistica ufficiale i cantieri dovrebbero durare otto anni, di questo passo non riuscirebbero neppure a finire l’opera in cinquant’anni!

La battaglia degli espropri non è certamente conclusa e il movimento sarà capace di studiare le contromosse necessarie affinché gli espropri non vengano eseguiti in modo furbesco anche negli altri Comuni.

Sul versante piemontese dopo l’alta Val Lemme dovrebbe essere il turno di Gavi e della Valle Scrivia.

E’ ormai chiaro a tutti gli espropriati che a incontri col Cociv, anche se in sedi istituzionali, non bisogna partecipare e che in occasione di queste richieste di incontri occorra presidiare i terreni a rischio esproprio onde evitare che si inventino qualcos’altro.

Credono di aver fatto un passo avanti con questa furbata, in realtà hanno dimostrato esclusivamente la loro debolezza. Non passerà molto tempo prima che se ne accorgano.