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Terzo Valico – 2 Settembre 2012

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

di Antonello Brunetti

Nessun cenno alle motivazioni corposissime del nostro NO all’Alta Velocità Genova-Tortona, ma vediamo di fare il punto sullo stato di fatto

Penso che ormai si sia al dunque: questione di qualche mese.

Il Governo ha stanziato, così afferma, l’avvio dei lavori al Terzo Valico e quindi, come dicevano i politici, il tutto doveva prendere il via a maggio 2012.

Per ora, a parte qualche movimento, qualche strana assegnazione di lavori di compensazione un po’ vaghi e senza appalti, un buffo tentativo di procedere ai primi espropri (buffo perché abortito nel ridicolo della affermazione Cociv “Tutto fatto” mentre una serie di piccole barriere umane ha impedito qualsiasi contatto fra tecnici e proprietari”).

In merito a questo aspetto vorrei segnalare l’emblematica foto scattata dinanzi a una breve galleria bloccata da una ventina di persone sedute ai tavolini accanto a un rotolone di paglia, supernutrite dagli abitanti del luogo con pantagrueliche pastasciutte, grigliate, dolci, gelati; tavolini dai quali ogni tanto si alzava una ragazza per spostare la carriola collocata in mezzo alla strada una volta appurato che il mezzo in transito non trasportasse i “cattivoni espropriatori” del Cociv.

A mio avviso la battaglia di luglio-agosto è stata condotta alla perfezione.

Certo, tensione e rabbia, ma anche tanta condivisione, discussione, confronto politico, allegria e amicizia. Due esemplificazioni anche in questo caso: la marcia di Arquata con 2.500 persone e la festa NOTAV di due giorni sempre ad Arquata.

Gente motivata, senza timori reverenziali, pronta al confronto anche con chi politicamente era diverso, e soprattutto tanto senso di responsabilità e attenzione per il proprio territorio e per le vicende italiane in generale. Se questi sono i biechi e gretti Nimby descritti dai giornali, gli irresponsabili come affermano alcuni partiti e soprattutto il PD, gli anarchici insurrezionalisti (non ho mai capito bene chi siano) o i potenziali terroristi  della Cancellieri e company, voglio augurarmi che in un futuro che non vedrò, per pure questioni anagrafiche, siano veramente tanti e decisivi per le scelte che andranno fatte per creare un mondo al cui centro siano l’uomo, le sue emozioni, la sua cultura e non la crescita a “tornado aspirante”, il PIL e il profitto dei furbetti.

I NIMBY

In merito a queste centinaia di persone che si sono aggiunte negli ultimi mesi al Comitato NOTAV Terzovalico vorrei dire la mia.

Ho letto che l’allargamento dell’opposizione è dovuta alla difesa di propri territori, campi, case e tranquillità di vita. Ciò costituirebbe un grave marchio poiché alla base di tutto ci sarebbero esigenze personali.

Certo, sono da superlodare coloro che, senza un’offesa iniziale al proprio mondo, fanno battaglie ideologiche di cui beneficeranno tutti.

Sinceramente, però, non mi disturba affatto che, pur dopo vent’anni di apparente indifferenza, ci siano persone che arrivano all’impegno a muso duro per impedire qualcosa che rovinerà la loro esistenza e il loro habitat. Tutto ciò passando attraverso la partecipazione ai dibattiti e la comprensione che quest’opera non serve affatto e che è il frutto di un verminaio di interessi politici e affaristici.

Del resto come potrei fare il verginello celestiale visto che anch’io ho studiato e capito cosa celano le Grandi Opere quando ho saputo nell’ottobre del 1991 che un progetto prevedeva di spazzarmi via un pezzettino di terra che avevo acquistato con fatica (non possiedo una casa mia) per trasformarlo in parte in un bosco con tutti gli alberi e gli arbusti tipici del nostro territorio, in parte in riquadri dedicati alle erbe tintorie (sono la mia passione), medicinali, aromatiche, e in parte in una piccola vigna che coltivavo per piacere mio visto che non bevo vino.

Penso che alla base di ogni nostro forte impegno ci sia l’incontro con personaggi validi, un fatto casuale, un insegnante educante, uno scontro con persone o vicende che ritieni ingiuste.

Importante è che quando la causa scatenante si affievolisce, non scompaia il tuo impegno. Nel mio caso, il Terzo Valico ora si arresta a Tortona, ma il tanfo maleodorante che diffonde un alone di spreco, di inutilità, di inefficienza, di corruzione, di interessi economici di casta mi è rimasto nelle narici e nel cervello e quindi eccomi ancora qui.

RICAPITOLIAMO IN SINTESI

In positivo:

– Arquata dice NO.

– Nei consigli comunali di Alessandria, di Campomorone, di Fraconalto, di Voltaggio, di Novi, di Pozzolo, di Genova (ma in questo caso non ne abbiamo più notizia) vengono presentati ordini del giorno che chiedono una sospensiva dell’iter Terzo Valico e in alcuni casi anche il suo blocco.

– La vicenda espropri – parte prima ha posto in risalto l’incapacità e anche la fragilità tecnica del Cociv.

–  Due feste a Serravalle e Arquata preparano l’impegnativa marcia del 6 ottobre prossimo e insieme a questa si stanno decidendo iniziative che anticipino il Cociv e che non siano semplicemente azioni di replica.
In negativo:

– L’episodio di Borgo Fornari anticipa quanto avverrà probabilmente, ossia l’affiancamento al Cociv di forze militari antisommossa.

– La Provincia e i  Comuni, con esclusione di Arquata, hanno un atteggiamento ipocrita. Dicono di volere più informazione, più indagini preliminari, più garanzie sulla questione amianto, più coinvolgimento e poi non dicono et dinanzi  all’improvvisa calata di Walter Lupi e dei suoi espropriatori, anzi pare che alcuni di loro abbiano già firmato in gran segreto le concessioni di terreni di proprietà comunale, ossia di tutti i cittadini.

– I partiti? I sindacati?. Terrificanti e giganteschi i paraocchi che portano gli amministratori del PD. Il voto massimo? Direi che se lo meritano Novi, Genova, Serravalle. UDC e la Destra come sempre (con qualche eccezione), i Dipietristi? Valli a capire! Poi quelli alessandrini mi sembrano una razza a sé stante.

La sinistra c’è con Rifondazione, ma tende a sfumare quando arriva al SEL. Cinquestelle partecipa alle iniziative e presenta ordini del giorno nei Comuni ove è presente.

NEI PROSSIMI MESI

Visto che non posso dare un apporto operativo, provo a fare l’indovino e ciò senza uccidere animali e scrutare nelle loro visceri, ma basandomi solo su quello che l’esperienza di vita mi ha insegnato.

– Coloro che gestiscono il potere hanno tutto l’interesse a demonizzare chi realmente contesta il sistema giuridico ed economico e li può mettere veramente in crisi, mentre sono più indulgenti verso chi vuole solamente sostituire sulle poltrone. Quindi partirà una campagna mediatica, simile a quella ora in corso che vuole convincere la gente che l’occuparci delle partite di calcio e bearcene viene prima di tutto.

I NOTAV devono essere marchiati come cattivi e violenti, sovversivi, gente che spacca e distrugge, pronti a sobillare poveri sprovveduti in buona fede. Qualche scontro con loro è necessario per poi dare la solita versione dei poveri poliziotti che difendono i tranquilli cittadini e che vengono attaccati violentemente e feriti da giovani che predicano l’anarchia, l’odio e l’indifferenza ai sacri valori della patria, del lavoro, della sicurezza sociale. Qualche magistrato poi lo si trova per far partire anche qualche denuncia che serve per attestare che i NoTav sono anche contro la legge.

Leggevo la settimana scorsa un bellissimo libro basato sulle lettere scritte da Sacco e Vanzetti, vicenda di ben altro spessore, ma anch’essa esemplare: demonizza l’avversario, attribuiscili nefandezze che mai ha fatto, arrestalo, se puoi picchialo o meglio ancora ammazzalo (il tutto nella legalità!).

– Sarà così più facile per Comuni, partiti e affini inorridire, dichiararsi indignati, schierarsi dalla parte dei forti e quindi lasciare spazio libero alla prepotenza,  all’affarismo, al potere che schiaccia e mai ascolta.

– Ripartirà la vicenda espropri concentrata in poche zone per appoggiarla meglio con l’apparato poliziesco. Non penso che avvieranno anche gli espropri, assai più impattanti, nel territorio di Novi, di Pozzolo, di Tortona.

– I Comuni faranno incontri con il Cociv, con la Prefettura e con la Provincia: una bella messa in scena di democrazia. In realtà nessuna partecipazione da parte di chi si oppone e che fa proposte alternative. Basti pensare alla presa per il culo dell’ufficio messo a disposizione dei cittadini da alcuni Comuni per spiegare loro quali sono gli aspetti burocratici degli espropri, come gestirli e, forse, come ottenere qualche euro in più. Ignobile!

Inoltre esalteranno le contropartite, ossia i cavalcatreni e le rotonde che, come è prassi per le Grandi opere, verranno portate avanti senza trasparenza e senza appalti.

Come contrastare questo cliché operativo?

Lo decideranno i vari Comitati nelle loro riunioni territoriali e poi nel corso di una discussione finale, magari dura ma non prevaricante, nell’ambito del Comitato NOTAV-TerzoValico che ha come voce pubblica il sito Notavterzovalico.info