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Sabato 26 settembre “Cara Professoressa” al Laboratorio Sociale

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Già nostro ospite per “Nazieuropa”, sabato 26 settembre torna sul palco del Laboratorio Sociale Beppe Casales.
Questa volta l’attore e autore porta in scena “Cara professoressa”, spettacolo sulla scuola pubblica.

Uno spettacolo nato dall’esperienza personale dell’autore – dai racconti delle nipoti, in età scolare – e dalla lettura di “Lettera a una professoressa” di Don Milani e i ragazzi della Scuola di Barbiana, che affronta alcuni nodi che dagli anni ’60 ad oggi non sono ancora stati sciolti. Una scuola che continua ad essere “un ospedale in cui si curano i sani e non i malati”, in cui la possibilità di crescere e dare autonomia e identità ai ragazzi e alle ragazze non è realizzata, una scuola nella quale non mancano le disuguaglianze.
“Ci sono ragazzi fortunati che capitano in classi e scuole ottime e altri che capitano in altre con maggiori problemi e ostacoli, non per scelta ma per fortuna o sfortuna. Ma se a scegliere è la fortuna, va chiamata con il suo nome: ingiustizia”.

Il costo del biglietto, acquistabile il giorno stesso a partire dall’apertura delle porte alle 20,30 direttamente in via Piave 63, è di 7 euro.

Lo spettacolo inizierà alle ore 21,00.

L’evento si svolgerà in totale sicurezza. I posti a sedere saranno limitati a 60 e lo spettacolo si terrà nella sala concerti grande per garantire il distanziamento fra i posti a sedere.
Il bar sarà operativo in uno spazio dedicato, differente dalla sala eventi.
Sarà allestita un’area attrezzata esterna per potersi accomodare prima e dopo lo spettacolo.

Invitiamo tutte e tutti ad adottare un comportamento consono al rispetto delle norme anti-Covid19 e nel rispetto degli altri, specialmente utilizzando le mascherine quando si è al chiuso.

CARA PROFESSORESSA
uno spettacolo di e con Beppe Casales
suoni di Matteo Sintucci
voce fuori campo di Matteo Alfonso

Gianni è un bidello di una scuola italiana. Uno studente gli regala “Lettera a una professoressa” di Don Milani e i ragazzi di Barbiana. Nel libro Gianni trova la sua storia, scopre che tra la scuola che combatte Don Milani e la scuola attuale ci sono molte cose in comune, che la scuola pubblica italiana è cambiata, ma non così tanto. Gianni racconta la sua storia scolastica e umana, con tutte le pazzie e le paranoie di un adolescente, con la musica dei Nirvana e un amore non corrisposto, ma anche con tutte le difficoltà che la scuola
nasconde. Perché la scuola italiana è ancora un luogo di umiliazione, di discriminazione e di ingiustizia. Poi però Gianni finisce per guardarsi attorno, come i ragazzi di Don Milani. E scopre che in Finlandia la scuola pubblica ha preso tutta un’altra strada, una strada di coraggio, di fiducia e responsabilità. Esattamente le cose che mancano alla scuola italiana. “Cara professoressa” è un canto d’amore per la scuola pubblica.

Beppe Casales fa teatro dal 1998. Ha lavorato tra gli altri con Toni Servillo, Anna Bonaiuto, Michela Cescon e Mirko Artuso. Dagli anni 2000 la sua ricerca artistica si concentra sul teatro di
narrazione, un teatro popolare. Seguendo una continua ricerca di un linguaggio originale ha messo in scena “Salud”, “Einstein aveva ragione”, “Appunti per la rivoluzione” e “La spremuta – Rosarno, migranti, ‘ndrangheta” (selezionato per il Torino Fringe Festival 2013, vince il premio “LiNUTILE del teatro” 2013, 150 repliche in tutta Italia), “L’albero storto – una storia di trincea”,
“SUPERFIABA”, “Welcome” spettacolo patrocinato da Amnesty International Italia e “Nazieuropa”.