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Mobilitazione #noinvalsi nelle scuole alessandrine

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Sarebbe riduttivo parlare di una giornata contro le prove Invalsi perchè, di fatto, il percorso di sensibilizzazione, informazione e opposizione concreta alle prove è iniziato anni orsono. Proprio questa mattina, forti della giornata di avvicinamento concretizzatasi giovedì 7 maggio caratterizzata da striscioni e volantinaggi fuori dalla maggior parte delle scuole, gli studenti e le studentesse di Alessandria hanno boicottato i test Invalsi. Ancora prima del suono della campanella gli studenti di alcuni istituti hanno esposto nuovamente striscioni che invitavano al boicottaggio e distribuito volantini. La mattinata di mobilitazione è cominciata al liceo “Galilei” dove le prove sono state boicottate scrivendo frasi contro i test Invalsi sulle prove stesse, rendendo illeggibile il codice identificativo o coprendolo con adesivi #NOINVALSI. All’interno dell’istituto “Volta” hanno preso vita pratiche molto simili ma registrando un ulteriore dato: le classi seconde in cui si stavano svolgendo le prove contavano la presenza di pochissimi studenti, le classi erano semi-deserte. Anche all’istituto “Saluzzo” ha avuto luogo il boicottaggio; anche qui codici lacerati e pochi studenti che si sono presentati per svolgere i test. Anche all’interno dell’istituto “Nervi-Fermi” le prove sono state boicottate con le stesse modalità degli altri istituti. Ogni anno trascorso ci consegna un dato oggettivo: i test Invalsi, ovvero le prove a crocette della scuola azienda, non sono i benvenuti in nessuna città italiana. Gli studenti e le studentesse di questo Paese si rifiutano di essere omologati e schedati, di essere considerati dei numeri, di essere utilizzati come carne da macello per le manie di classificazione di chi ci governa che vorrebbe distinguere gli istituti tra scuole di “serie A” e scuole di “serie B”. Questi test (secondo il ministero) avrebbero diverse utilità: fornire una griglia sugli obiettivi di base che gli studenti dovrebbero raggiungere ad un certo grado d’istruzione, valutare la qualità delle varie scuole identificando le eventuali mancanze, valutare la bravura degli insegnanti. Siamo davvero sicuri che lo stesso test, uguale per tutti, sia in grado di dare una valutazione su tre ambiti così diversi malgrado così vicini, come istituti, studenti e professori? Noi crediamo di no. Questa idea aziendalistica di scuola viaggia parallelamente con ciò che ha tentato di costruire fino ad ora Renzi con riforme come il Jobs Act e la Buona Scuola: un mondo dell’istruzione proiettato all’interno del mondo del lavoro sempre più precarizzato e trasformato in un luogo di sfruttamento e di inaridimento delle capacità e opinioni personali di ogni individuo.

Diciamo NO ai test della scuola-azienda! Chi ci vuole ignoranti e sfruttati ci avrà ribelli ad autodeterminati!

Studenti In Movimento Alessandria www.studaut.it