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Solidarietà agli insegnanti e agli studenti della Scuola di italiano per migranti di Bologna

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Apprendiamo ora di un atto intimidatorio operato dalla Digos bolognese ai danni di insegnanti e studenti della scuola di italiano per migranti promossa dall’associazione Ya Basta. Al termine della consueta lezione serale del mercoledì, il 3 febbraio 2010 uno degli insegnanti della scuola stava accompagnando a casa alcuni degli studenti come d’abitudine. Due auto senza insegne li hanno seguiti e fermati. I passeggeri si sono qualificati come agenti della Digos ed hanno incominciato a fare controlli e domande insistenti e allusive, rivolte nella fattispecie agli studenti migranti, con l’intento di spaventarli e provocarli.

Il nostro percorso, per molti versi simile a quello della scuola di Bologna, ci costringe a prendere immediatamente parola sull’accaduto per denunciare la gravità e l’irresponsabilità di un simile gesto. Prima di ogni altra considerazione, vogliamo esprimere con forza la nostra incondizionata solidarietà agli insegnanti ed ai migranti vittime di tale intimidazione. Detto questo crediamo che, indipendentemente dall’indignazione che sempre proviamo nel leggere notizie come questa, non ci sia troppo da stupirsi: questo è il clima che si respira quotidianamente in Italia. Un clima voluto da un governo xenofobo e razzista, capace di costruire artificialmente paura e odio nei confronti di chi è diverso, di chi non parla la nostra lingua -ma è desideroso di apprenderla- di chi ha la pelle di un colore diverso dal nostro, di chi ha un differente credo religioso. I migranti sono sotto costante attacco, additati sempre e solo come criminali grazie anche alle continue, deliranti dichiarazioni di politici e politicanti che strumentalizzano i dati delle statistiche ufficiali o che, molto più semplicemente, non sono in grado di interpretarli. Chi, migrante o italiano, costruisce alternative all’aridità sociale e al razzismo ormai neanche troppo strisciante che si respira oggi, chi lotta contro i processi di esclusione e a favore della rivendicazione di diritti, viene controllato a vista, intimidito e provocato. Così, ogni atto delle forze dell’ordine è legittimato e legittimo agli occhi della gente, sia esso un controllo o un abuso di potere.

L’assurdità di certe azioni è per noi inaccettabile: avere il coltello dalla parte del manico e utilizzarlo senza remore e senza umanità, nel rispetto di una legge che della carità cristiana dietro cui generalmente si nasconde chi l’ha promulgata non ha proprio nulla, è vile e meschino. Fomentare l’odio e tentare di ostacolare percorsi di multiculturalità e depotenziare la condivisione di saperi e valori è un atto irresponsabile che non può che produrre ancora più odio e violenza. L’episodio di Bologna non è che l’ultimo, in ordine di tempo, di una troppo lunga serie di attacchi: vorremmo che fosse l’ultimo in generale, sappiamo che il nostro è un desiderio ad oggi irrealizzabile, ma continuiamo a lavorare nei nostri spazi, senza paura, per un futuro di diritti, dignità e libertà per tutti.

Gli organizzatori e gli insegnanti di italiano L2 della Scuola di alfabetizzazione per migranti del Laboratorio Sociale Ex Caserma VV.FF.