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Tutti hanno il diritto di sapere cosa c’è nel loro sangue! Vogliamo lo screening sanitario! Assemblea pubblica il 7 dicembre

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Sabato 15 ottobre siamo scesi in corteo per le vie di Alessandria per chiedere uno screening sanitario per tutta la popolazione della Fraschetta e la chiusura del polo chimico Solvay, seguita da immediata bonifica del sito produttivo Solvay.

Abbiamo ribadito le nostre richieste davanti al Comune di Alessandria chiedendo al sindaco Giorgio Abonante un incontro per aver conto di come la Giunta Comunale volesse dare risposta a queste richieste.

Quell’incontro è stato indispensabile per ottenere il cronoprogramma dello screening sanitario e delle attività di formazione dei medici di base in merito all’inquinamento a cui è sottoposta la Fraschetta. La prima fase dello screening sanitario – i cui fondi sono stati già stanziati dalla Regione – definirà i criteri con cui questa indagine dovrà essere condotta sul nostro territorio, oltre che a delineare le istituzioni e gli esperti che dovranno essere coinvolti in tale processo. Tale indagine preliminare dovrebbe concludersi nei primi mesi del 2023 e ad essa seguirà l’inizio dell’indagine vera e propria che coinvolgerà la popolazione della Fraschetta.

Proprio con l’obiettivo di vigilare su questa prima parte dell’indagine e di informare le persone su quanto sta accadendo e sugli elementi che devono essere inclusi all’interno di questo primo vero screening sanitario, il Comitato Stop Solvay ha organizzato un’assemblea pubblica il prossimo 7 dicembre alle 21 in Via Piave 63, Alessandria.

“Vogliamo che sia un momento di confronto, spiegazione e approfondimento perché crediamo che sia fondamentale sapere cosa chiedere ed aspettarsi dalle istituzioni coinvolte!” sottolinea Viola Cereda, portavoce del Comitato.

“Il medico ambientalista Lelio Morricone – continua Viola – ci accompagnerà in quelle che potrebbero essere le fasi dello studio epidemiologico e di come dovrebbe funzionare correttamente un protocollo per i medici di base in un luogo colpito da un disastro ambientale”.

Sarà, invece, Michela Piccoli, portavoce delle Mamme No PFAs, a raccontare l’esempio vincente della lotta ambientale in Veneto contro Miteni, coinvolta dal Comitato nella convinzione che sia essenziale rivendicare il diritto alla salute per tutti, nessuno escluso.

In collegamento da Taranto, il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti porterà il contributo estremamente prezioso di chi, ormai da anni, lotta per la vita, per il lavoro e per la sopravvivenza del proprio territorio senza mai arrendersi.

“La sera del 7 dicembre – conclude Viola Cereda – insieme a tutte le persone che vorranno unirsi a noi, costruiremo un altro tassello della lotta per il nostro diritto alla salute che portiamo avanti ormai da due anni: non ci fermeremo finché non avremo la verità, finché non smetteremo di morire di lavoro e di inquinamento, finché la fabbrica non sarà chiusa e la Fraschetta bonificata