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Decine di betoniere entrano ed escono da Cravasco verso gli altri cantieri della Valpolcevera

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Continuano gli affari sporchi di Co.Civ sul nostro territorio. Da settimane decine di betoniere entrano ed escono da Cravasco dirette verso gli altri cantieri della Valpolcevera, nel silenzio di chi dovrebbe controllare e garantire che l’impianto rifornisca esclusivamente Cravasco.

Quante volte, in questi anni, dinnanzi agli accadimenti che ruotano intorno ai cantieri del Terzo Valico, è capitato di guardarci negli occhi e, con rabbia, dirci: “avevamo di nuovo ragione”?

Questa è una di quelle volte.

Decine di betoniere attraversano ogni giorno Pontedecimo, Campomorone e Isoverde caricano cemento nel nuovo impianto di betonaggio costruito all’interno della cava di Cravasco; e da qui ripercorrono lo stesso tragitto a ritroso verso gli altri cantieri della Valpolcevera.
Decine di passaggi, sette giorni su sette, notte e giorno.

Peccato che questa stazione di betonaggio dovrebbe rifornire esclusivamente Cravasco, l’impianto infatti venne costruito circa un anno fa, a poche decine di metri dal cantiere e venne propagandato proprio come la soluzione per eliminare il traffico di betoniere e camion dalle strade.

Questo era negli accordi tra Amministrazione e Co.Civ. Questo, ancora pochi mesi or sono, hanno garantito le Istituzioni locali, ribadendo che le betoniere devono servire esclusivamente il cantiere limitrofo e che potranno, entrando in galleria a Cravasco, concorrere solo alla costruzione di una piccola tratta di galleria sita nel territorio di competenza Comunale, esaurita la quale, l’impianto deve essere smobilitato.
Ormai sono settimane che da Cravasco scendono betoniere cariche, tutti le sentono passare di notte, tutti restiamo in coda dietro di loro mentre andiamo o torniamo dal lavoro, ma chi ha il dovere di fermarle a quanto pare non se ne è accorto. Ancora una volta chi negli anni ha fatto dei controlli la propria bandiera, resta in silenzio e non fa nulla davanti ai giochi di affari di Co.Civ.

Chi paga come sempre è il territorio, già devastato dall’allargarsi smisurato di due cave che dovrebbero già essere chiuse, dalla discarica dello smarino, da cantieri stradali che nascono e spariscono ovunque continuamente , ed ora martoriato ancora da un nuovo impianto di betonaggio.

Chi paga come sempre sono le persone che vivono in queste valli, rese sempre meno vivibili, sempre piu’ inghiottite da cantieri, traffico e inquinamento.

Chi paga, ogni tanto ci pare giusto ricordarlo, sono le persone di tutta Italia che, dietro alle favole dell’isolamento e della crescita delle merci, quotidianamente versano contributi che finiscono ad ingrassare il corrotto sistema delle grandi opere.

In tal senso ci sta a cuore sottolineare come la recente tragedia di Pioltello sia anche tristemente legata al nostro territorio.

In Italia oltre il 90 per cento delle persone che viaggiano su treno utilizzano treni non ad alta velocità, mentre il 90 per cento delle risorse disponibili per la rete ferroviaria viene assorbito nei grandi appalti per le costose linee TAV. Una precisa scelta politica a favore dei colossi imprenditoriali .

Quando passa una betoniera ( al di la’ del cementificio da cui proviene), un camion carico di roccia amiantifera o quando in mesi di cantieri, utilizzando tonnellate di ferro e cemento, le nostre strade vengono allargate, spesso inutilmente, di pochi centimetri, si parla proprio di quelle risorse e sarebbe bene ricordarlo.

Valpolcevera e Valverde No Tav – Terzo Valico