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La “carica” dei 101 No Tav tra Liguria e Piemonte: ”Difendiamo un fazzoletto di terra, non ci possono comprare”

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Di Giulia Destefanis da repubblica.it

A veder sventolare le bandiere No Tav sembra di essere in Val Susa. E invece no. A Pozzolo Formigaro, piccolo comune del Basso Piemonte accanto a Novi Ligure, va in scena la battaglia simbolo dei “cugini” dei valsusini, i ‘No Tav No Terzo Valico’. Qui la lotta è contro la linea ferroviaria di alta velocità tra Liguria e Piemonte, il ‘Terzo Valico’ appunto, che servirà a facilitare il viaggio delle merci dal porto di Genova verso il Nord Europa. Un’opera da 6 miliardi, tra le maggiori in costruzione in Italia, che dovrebbe essere conclusa nel 2022 ma per ora è al 20% della realizzazione. La battaglia dei No Tav gioca con la burocrazia: in 101 hanno acquistato collettivamente una striscia di terra, 178 metri quadri in tutto, proprio sul tracciato della linea. L’esproprio, viste le complicazioni per il numero di notifiche necessarie, è tra i pochi non ancora riusciti. Così, mentre tutt’intorno si preparano i cantieri, resistono sul loro prato. E negli scorsi giorni hanno ripiantato le bandiere No Tav “dopo che i costruttori avevano sostituito le nostre reti con le loro arancioni – sorride uno dei proprietari – Vogliamo sperare sia stato un fraintendimento”. La lotta pacifica dei 101, a un anno e mezzo dal primo tentativo di esproprio, continua. “Siamo l’Italia che resiste alle grandi opere, convinti che non sia il giusto modello di sviluppo”.