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Gli studenti del Volta manifestano contro il preside sceriffo

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Nella giornata di ieri gli studenti dell’istituto Volta insieme al collettivo Studenti in Movimento, hanno deciso di mobilitarsi contro una serie di imposizioni prese dall’alto dalla preside, senza consultare, ovviamente, il parere degli studenti. Ma il potere in mano del preside-sceriffo consiste proprio in questo: decidere in modo autonomo senza chiedersi se coloro che dovranno subire l’imposizione siano o meno d’accordo.

In questi ultimi giorni la preside dell’istituto ha preso molte decisioni in contrasto con gli studenti, facendosi nemica anche parecchi colleghi e personale ATA.

Uno dei provvedimenti più gravi presi recentemente è quello di ridurre le assemblee d’istituto ad una durata massima di due ore, rispetto alle intere mattinate concesse fino a questo momento.

Oltre alla durata troppo ridotta delle assemblee d’Istituto (con il risultato di impedire e ostacolare lo svolgimento di iniziative promosse dagli studenti), il problema è sorto anche per le assemblee di classe. La preside, ha deciso di concedere assemblee di classe solo di un’ora se nel mese corrente si è già svolta l’assemblea d’istituto con tutti gli studenti della scuola. Agli studenti questa iniziativa è sembrata una vera e propria imposizione, in quanto le assemblee di classe devono avere maggior spazio al fine di migliorare il dialogo e affrontare insieme le eventuali problematiche.

Un altro emandamento promosso è quello legato alle autogestioni, che si trasformeranno in Open Day finalizzati alla promozione della scuola, senza contare la negazione delle uscite anticipate per i maggiorenni (se non si fosse presentata entro la prima ora, una giustificazione).

Così gli studenti, prima dell’orario di entrata, si sono ritrovati davanti all’Istituto posizionando striscioni e dimostrando il disagio provocato dalle scelte unilaterali della preside. Messa di fronte alla fermezza e alla determinazione degli studenti, la stessa ha deciso di convocare un’assemblea aperta a tutti gli iscritti con l’obiettivo, almeno a parole, di trovare una soluzione insieme e intervenire su questi provvedimenti che contribuiscono a rendere lo studente sempre meno protagonista della realtà che vive quotidianamente.