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Contro la guerra in Libia. Per il diritto all’accoglienza dei rifugiati.

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Un’altra volta, un’altra guerra. E ancora una volta l’Italia nel pieno disprezzo dell’articolo 11 della Costituzione è in guerra. In queste ore aerei militari della coalizione dei “volenterosi” stanno bombardando il suolo libico con il portato di morte e distruzione di cui solo le bombe possono essere capaci.

Nessuna solidarietà nei confronti del dittatore sanguinario Gheddafi e tanta vicinanza nei confronti dei popoli che si stanno ribellando chiedendo democrazia, diritti e libertà.

Per questo abbiamo manifestato in tanti il 1 Marzo nella città di Alessandria, al fianco dei popoli del mediterraneo che stanno cercando di scrivere una nuova pagina della loro storia.

Ci raccontano che questa guerra, come tante altre, sia mossa da ragioni umanitarie, per impedire che Gheddafi reprima nel sangue i rivoltosi libici. Peccato che sia lo stesso Gheddafi amico intimo dei paesi occidentali, un amico fidato a cui baciare la mano e da accogliere in pompa magna solo alcuni mesi fa in visita a Roma. Peccato che le armi che sono state utilizzate per contrastare i rivoltosi siano state vendute al Colonnello dall’Italia e dai paesi europei. Peccato che le aziende italiane Finmeccanica, Impregilo, Unicredit e molte altre abbiano fatto fino a ieri affari milionari con il dittatore.

Peccato che fino a ieri i paesi occidentali hanno finanziato, sostenuto e armato Gheddafi facendo finta di non essere a conoscenza della violazione dei diritti umani dei cittadini libici e dei migranti in fuga dalla fame e dalle guerre.

Tanta, troppa ipocrisia per credere che i bombardamenti siano per aiutare i “ribelli” e non per spartirsi interessi milionari legati alla questione energetica.La stessa ipocrisia utilizzata nei confronti dei migranti.

Gli stessi “rivoltosi” e “ribelli” osannati dall’occidente vengono trasformati in “clandestini” e deportati nei centri di identificazione se decidono di attraversare il Mediterraneo.

Essere contro la guerra oggi, significa innanzi tutto garantire il diritto all’accoglienza per i profughi. Affermare per loro la libertà di circolazione e il diritto di muoversi liberamente attraverso le frontiere europee.

Il Governo Italiano da una parte è complice dei bombardamenti e dell’altra, grazie al razzismo vomitevole di cui si fa portatrice la Lega Nord, vorrebbe respingere chi scappa dai bombardamenti. Un’ulteriore disumanità nella disumanità della guerra.

Chiediamo che cessino immediatamente i bombardamenti sulla Libia.

Tacciano le armi e si metta al lavoro la diplomazia.

Chiediamo accoglienza per i profughi in fuga dal Mediterraneo.

Facciamo tacere una volta per tutte il razzismo, la xenofobia e la disumanità della Lega Nord e di Berlusconi.

Laboratorio Sociale – Centro Sociale Crocevia – Studenti in Movimento – Associazione “Welcome” – Associazione Migranti Senza Frontiere – Polisportiva Antirazzista Uppercut – Rete Sociale per la Casa – Unione Sindacale di Base