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Campagna referendaria al via. Il governo non provi a scippare la democrazia

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Comunicato stampa

Questa mattina, alle 11.30 presso la sede della FNSI, a Roma, si è svolta la conferenza stampa del Comitato Referendario 2 Sì per l’Acqua Bene Comune.
Paolo Carsetti, esponente del Comitato Referendario, sollecitato dai giornalisti presenti ha parlato del Consiglio dei Ministri del prossimo venerdì, che ha annunciato di voler proporre riforma dei servizi pubblici locali: “Non si sognino di scipparci i referendum sull’acqua, – ha detto Carsetti – la volontà degli elettori è quella di andare a votare per la ripubblicizzazione. Non ci dimentichiamo che i referendum sono stati sottoscritti da un milione e mezzo di cittadine e cittadini”.
Durante la conferenza stampa sono state avanzate altre due richieste al Governo: quella di un immediato provvedimento di moratoria sulle norme che vogliono privatizzare l’acqua almeno fino al voto referendario e quella di accorpamento della scadenza referendaria con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera. È stato presentato il logo della campagna referendaria, scelto grazie ad un concorso di idee tra gli attivisti e da un sondaggio on-line cui hanno partecipato oltre 10mila persone e realizzato da Michele Giugni, del Comitato pratese. Infine sono stati presentati i prossimi eventi organizzati dal comitato promotore, come il Festival dell’acqua di Sanremo programmato nella città ligure negli stessi giorni di quello del Festival della Canzone Italiana e come il fine settimana del 5 e 6 febbraio quando, in moltissime piazze italiane, verranno realizzate iniziative e banchetti per l’autofinanziamento partecipato che prevede, tra l’altro, la restituzione del contributo sottoscritto dai cittadini una volta che il Comitato Referendario avrà ricevuto il rimporso elettorale.
Margherita Ciervo, anche lei del Comitato Referendario, ha insistito sulla straordinaria portata politica di un referendum che “ha già stabilito due primati, da una parte è stato quello più sottoscritto nella storia della Repubblica, dall’altro è il primo non promosso dai partiti ma direttamente darealtà sociali, associative e cittadini”.
Stefano Rodotà, giurista e tra gli estensori dei quesiti referendari ha sottolineato come ci sia “necessità di riattivare un dibattito pubblico sui beni comuni, a partire dall’acqua, a cui i partiti non dovranno sottrarsi”.
Padre Alex Zanotelli ha tuonato contro la Legge Ronchi, definendola “una vera e propria bestemmia”, rivendicando come il movimento dell’acqua, in Italia, abbia già ottenuto straordinari risultati e di come adesso “dobbiamo vincere i referendum”.
Roma, 2 febbraio 2011