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Al fianco di chi chiede libertà, diritti e democrazia in Libia. Fermiamo il massacro dei civili, per il diritto all’accoglienza per profughi e rifugiati.

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

La violenza con cui Moammar Gheddafi sta bombardando e uccidendo la popolazione civile libica ci lascia inorriditi. Inorriditi e indignati di fronte ad un genocidio che il leader libico sta perpetrando per opporsi alle giuste richieste di libertà, diritti e democrazia che provengono dal popolo. Le stesse richieste di piazza Tahrir, del popolo tunisino e più in generale di tutte le popolazioni arabe che stanno insorgendo contro i loro governi dittatoriali e corrotti. Dobbiamo attivarci per imporre che cessi il massacro dei civili di ogni nazionalità. Non solo del popolo libico ma anche di migliaia di migranti residenti in terra libica, rinchiusi nei centri di identificazione (veri e propri lager) costruiti grazie all’accordo Italia/Libia, respinti dalle motovedette italiane in disprezzo delle convenzioni internazionali e trattati come bestie dalle autorità libiche.
Moammar Gheddafi è un dittatore e un assassino con cui il Governo Italiano ha stretto patti commerciali milionari in cambio di una gestione sanguinaria dei flussi migratori. Il Governo libico è il principale azionista della banca Unicredit e Impregilo, Eni e Finmeccanica per citare i partner commerciali più noti, gestiscono in Libia commesse per milioni di euro. Tutto questo in cambio del pattugliamento delle coste del mediterraneo col tentativo di limitare i flussi migratori di donne e uomini che esercitano il diritto di fuga dalla guerra, dalla miseria e dalla povertà.
Siamo indignati dalla posizione del Governo Italiano che sembra avere ben chiaro che gli interessi commerciali valgono più del rispetto dei diritti umani, della vita di donne, uomini, anziani e bambini. L’ennesima vergogna della politica estera del Governo Berlusconi, amico intimo di dittatori sanguinari sparsi per il mondo.
Noi pensiamo che l’Italia e l’Europa debbano farsi carico dell’accoglienza dei migranti che stanno arrivando nel nostro paese e siamo impegnati affinché si affermi un diritto d’asilo europeo che salvaguardi la libertà di scelta delle donne e degli uomini che scappano dalla guerra, dalla tortura, dalla miseria.
Il 1 Marzo, nella giornata nazionale dei migranti, scendiamo tutti insieme in piazza per chiedere la fine del massacro dei civili, per affermare il diritto all’accoglienza per rifugiati e profughi, per la fine degli accordi Italia/Libia, perché Gheddafi se ne vada subito.
Manifestiamo insieme Martedì 1 Marzo alle ore 17 in piazza della Libertà davanti alla Prefettura di Alessandria.
Cittadine e cittadini per fermare il massacro e per il diritto all’accoglienza