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Amianto al Teatro di Alessandria – Prime verità su Repetto e la sua cricca

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Sono ormai passati diversi mesi dalla chiusura del Teatro Comunale di Alessandria, al cui interno sono state rilevate polveri d’amianto, con valori diverse volte superiori ai limiti previsti dalle normative europee. Come ormai è noto a tutti la presenza delle polveri è stata causata dalla “bonifica” all’impianto di riscaldamento (costruito in amianto cemento) affidata alla ditta Switch 1988 di Genova con sede operativa a Castelletto d’Orba ed eseguita con superficialità, anteponendo l’interesse dell’azienda alla salute delle migliaia di persone che in quel periodo hanno attraversato il teatro. Il 22 ottobre centinaia di cittadini e cittadine hanno dato vita ad un dibattito sulla questione presso il Laboratorio Sociale, scegliendo di non aspettare che tutto venisse insabbiato e di non accettare il silenzio del Sindaco rassegnandosi a non sapere. Durante il dibattito, a cui hanno partecipato membri dei comitati e dei movimenti casalesi che da anni combattono contro l’amianto, sono stati in molti a chiedersi con quali modalità e perché quella ditta aveva potuto eseguire i lavori, e la risposta era già chiara ed evidente allora: Lorenzo Repetto, Presidente di Amag e membro del cda del teatro, ha proposto la Switch 1988 per eseguire i lavori ponendo l’emergenza sull’operazione di bonifica ed evitando così la gara d’appalto. Questa notizia è stata finalmente resa pubblica dai media locali in questi giorni, rendendo evidente a tutti come la gestione del teatro sia in mano ad un imprenditore senza scrupoli pluri-indagato per reati ambientali, corruzione e peculato e come nell’affrontare una questione così seria non siano state prese in considerazione la competenza e la sicurezza della ditta ma amicizie e interessi tra imprenditori.
I lavoratori del teatro e i cittadini non si sono arresi e hanno continuato a chiedere che la verità sull’ormai celebre “questione amianto” venisse a galla e che i responsabili di questa situazione ne pagassero le conseguenze. Finalmente il responsabile è stato individuato.
Grazie alla pressione posta su questa vicenda dalle iniziative pubbliche gli abitanti di Alessandria sono riusciti a conquistarsi il diritto a sapere come vengono gestiti gli enti pubblici, ad essere parte attiva, o quantomeno cosciente della città. Obbiettivo raggiunto non certo grazie a chi, avendo la responsabilità di gestire un mezzo di comunicazione, ha scientemente deciso di mantenere una linea editoriale comoda alle istituzioni coinvolte, per evitare ritorsioni giudiziarie, o più probabilmente per non perdere introiti pubblicitari da parte della pubblica amministrazione.
Purtroppo vi sono ancora questioni tenute nascoste, domande che esigono risposte, prima tra tutte: quale laboratorio ha effettuato le prime analisi dichiarando nulla la percentuale di amianto nell’area? con quali modalità è stato scelto quel laboratorio e non un altro? Perché il nome di questo laboratorio non è mai venuto fuori?
Ciò che è accaduto al teatro e il modo in cui questa questione è stata gestita dal cda e dalla Giunta Comunale non è degno di una città civile. I cittadini hanno il diritto di sapere e di essere protagonisti nelle scelte che riguardano la gestione della cosa pubblica.
E’ una vergogna che Lorenzo Repetto sia ancora all’interno del cda e abbia quindi ancora potere decisionale sul teatro comunale, è una vergogna che un uomo dal dubbio profilo morale e politico si trovi a essere il Presidente dell’Amag.
Se vivessimo in una città civile Repetto e la sua cricca dovrebbero dimettersi ed essere rimossi da qualsiasi incarico pubblico. Purtroppo siamo pronti a scommettere che non sarà così.
CITTADINI E LAVORATORI CONTRO L’AMIANTO