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Rivalta Scrivia – La comunità locale ha sconfitto il Bioetanolo?

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Si rincorrono negli ultimi giorni le dichiarazioni dell’ingegnere Ghisolfi sulla stampa locale:”Rinunciamo alla costruzione del bioetanolo da mais e puntiamo su un impianto di seconda generazione da costruirsi non a Rivalta Scrivia, vista la forte opposizione della popolazione locale”.
Anche se nessuno a Rivalta ha intenzione di abbassare la guardia, la vicenda bioetanolo sembra che stia per concludersi positivamente. Per averne certezza, si aspetta che si insedino le nuove amministrazioni, provinciale e comunale, che potrebbero sempre tornare alla carica. Se così non fosse, si tratterebbe certamente di una grande vittoria.
Davide ha sconfitto Golia.
Davide sono le centinaia di cittadini di Rivalta riunitisi nel comitato civico per Rivalta vivibile e i movimenti che si sono mobilitati in oltre due anni di lotta.
Golia sono le amministrazioni comunale e provinciale, i grossi gruppi imprenditoriali Gavio e Ghisolfi e non da ultimo il Partito Democratico di cui l’ingegnere Ghisolfi è esponente di spicco. Vale allora la pena di ripercorrere brevemente le ragioni e le tappe fondamentali della mobilitazione.
Il progetto venne presentato nell’estate del 2007. Un grande impianto di oltre 100.000 metri quadrati che avrebbe dovuto impiegare 600.000 tonnellate all’anno di granella da mais da trasformarsi in 200.000 tonnellate di etanolo. Un impianto che per funzionare avrebbe utilizzato 580.000 tonnellate di acqua in una zona definita predesertica, scaricando nell’atmosfera 200.000 tonnellate di Co2. A questi freddi numeri mostruosi si aggiunge dal primo momento l’indignazione per l’ultilizzo di mais per produrre energia. L’Onu definisce la produzione di bioetanolo un crimine contro l’umanità, nei tanti sud del mondo si susseguono rivolte per l’aumento del prezzo del mais di cui il bioetanolo è uno dei resposabili, il movimento brasiliano dei Sem Terra ha intrapreso una dura battaglia contro gli agrocombustibili voluti dal presidente Lula.
In questo contesto, il 5 Settembre del 2007, un’ affollata assemblea decide di far nascere il comitato civico per Rivalta Vivibile. All’assemblea partecipano anche i “ragazzi” dei centri sociali, guardati in un primo momento con sospetto dagli abitanti di una piccola frazione di 800 anime. La diffidenza termina già il 18 Settembre quando, cittadini di Rivalta e attivisti del Crocevia, contestano ad Alessandria un convegno organizzato dalla Provincia sul Bioetanolo. Incomincia subito una raccolta firme contro il progetto, in poche settimane ne vengono raccolte quasi 4000 in provincia di Alessandria, solo 1700 nel comune di Tortona. Dal Dicembre 2007 al Luglio del 2008 il movimento nobioetanolo contesta il Consiglio Comunale di Tortona in almeno 5 sedute con sospensioni, minacce di denunce, interventi delle forze dell’ordine, allontanamento degli attivisti dal Consiglio. Viene prima approvata la variante al piano regolatore per la destinazione d’uso dell’area. Successivamente, in piena estate, il 29 Luglio il progetto definitivo.
Sempre coi voti decisivi del Partito Democartico, all’opposizione della Giunta di centrodestra. Nel mentre si susseguono decine di iniziative organizzate nella piccola Rivalta e nella città di Tortona, fra cui una assemblea pubblica con oltre 200 persone con la partecipazione del no tav Alberto Perino, del no dalmolin Olol Jackson e dell’onnipresente Don Gallo. Il 7 Giugno è il momento della piazza: un migliaio di donne e uomini, anziani e bambini, manifestano per le strade di Rivalta dietro allo striscione:”Chi divora la nostra terra, affama la gente ovunque”.
Intanto la conferenza dei servizi, riunitasi l’ultima volta il 20 Novembre, continua a rinviare la decisione sull’impianto, grazie alle puntuali osservazioni formulate dal comitato e dalle associazioni ambientaliste. L’ultimo colpo di scena sono le dimissioni del Sindaco di Tortona Marguati, travolto da scandali giudiziari e dalle contestazioni. In questi giorni le dichiarazioni di Ghisolfi che dice di rinunciare al progetto. Gli abitanti non abbassano la guardia continuando ad occuparsi del loro territorio. Indietro non si torna! La lezione per tutti è che si possa decidere della propria terra e del proprio futuro. Forse, non casulamente, gli abitanti di Rivalta sono stati avvistati pochi giorni fa all’assemblea per la costruzione dell’opposizione al terzo valico ferroviario.

Approfondimenti:
Lo speciale sulla manifestazione del 7 Giugno 2008
La cronistoria della mobilitazione

Link
nobioetanolo.it