Indietro

L’Alessandria meticcia si riprende la città

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Adesso ne siamo ancora più sicure: Alessandria non è razzista. Oltre 700 persone, fra uomini e donne, hanno manifestato oggi per le strade del centro cittadino contro la violenza sulle donne, l’intitolazione della Biblioteca all’ex Sindaco leghista Francesca Calvo e alla venuta in città del Ministro Maroni. Quest’ultimo ha declinato l’invito all’ultimo momento, una prima grande vittoria di chi ha creduto nel successo della manifestazione. Le donne hanno aperto il corteo con un grande striscione su cui era scritto:”Io sono sicura Alessandria non è razzista”. Impressionante la partecipazione e il protagonismo dei cittadini migranti presenti in diverse centinaia alla manifestazione. La prima volta, dopo tanti anni, che i migranti protestano nella città di Alessandria a difesa dei loro diritti. Il corteo ha proseguito oltre al punto dove era stato autorizzato, a circa 50 metri dalla biblioteca “affollata” da una cinquantina fra leghisti e personaggi istituzionali. A quel punto una delegazione di una cinquantina di donne è passata per portare davanti alla biblioteca uno striscione che recitava:”Alle donne migranti morte nel mar Mediterraneo”. A loro, l’Alessandria solidale e antirazzista, ha voluto intitolare la biblioteca civiva di Alessandria. La giornata di oggi ha dimostrato che l’unica possibilità per non arrivare alle barbarie è la città meticcia, solidale, in cui donne e uomini, italiani e migranti convivano fianco a fianco nel rispetto delle differenze. Quello di oggi è stato solo un primo appuntamento, la mobilitazione contro il pacchetto sicurezza, le ronde e il razzismo non è che all’inizio.