Indietro

Altri due sfratti bloccati, 6 ottobre presidio sotto il Comune

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Sono due gli sfratti bloccati oggi dal Movimento per la Casa.

Due nuclei che contano in tutto tre minori hanno potuto mantenere una relativa stabile serenità nelle case che da anni abitano.

Anche in questi casi le situazioni sono emblematiche: Tatiana, Fabio e le loro piccoline da una parte, Lorenzo e i suoi due figli dall’altro sono famiglie normalissime, ritrovatesi nella scomoda situazione di occupare un’alloggio dai casi della vita: la famiglia da mantenere, la fabbrica che licenzia, l’officina costretta a chiudere stretta nella morsa della crisi.

Dopo poco tempo i pochi risparmi terminano, arriva lo sfratto, il lavoro, invece no, è poco ed in nero, e nessuno più affitta senza la garanzia di un contratto di lavoro.

Tutti e due i nuclei quindi tentano dapprima la via istituzionale: si iscrivono alle liste delle case popolari, ma le graduatorie sono infinite, gli inservienti agli sportelli sono spietati e giudicanti, ATC, servizi sociali e Comune non lavorano in sinergia e passano così gli anni, ma l’assegnazione non arriva.

Eppure, sono tanti gli alloggi ATC vuoti, da anni, e che negli anni sono stati vandalizzati, svuotati, non ci sono più nemmeno gli impianti elettrici.

Viene presa così la decisione di occupare, con i rischi che comporta, sempre meglio che finire in mezzo ad una strada. Ed allora i pochi risparmi vengono investiti nell’auto-recupero, pratica virtuosa che alcune amministrazioni comunali in Italia mettono in pratica, non in Alessandria.

Dopo anni di lavori, sacrifici, fatica, ATC presenta il conto: sgombero.

Le certezze crollano, l’equilibrio si incrina sotto lo sguardo pesante dell’ Ufficiale Giudiziario e dell’impiegato dell’ATC che “fanno solo rispettare la legge” minacciando di denunciare la situazione ai servizi sociali, in modo che tolgano i figli alla famiglia, usando di fatto l’arma di un ricatto sentimentale e riducendo la povertà ad una colpa da espiare come un crimine, dimenticandosi che la casa è un diritto inalienabile.

Oggi l’arrogante muro di silenzio alzato dalla coppia Ufficiale Giudiziario-Geometra ATC, barricatisi dietro la minaccia di “far portare via i figli” ha reso le famiglie del Movimento per la Casa ancora più determinate a ritrovarsi la mattina del 6 Ottobre sotto il Comune per avere un incontro con la nuova giunta.

Gli anni di governo PD in città avevano alzato un muro di indifferenza verso i bisogni della parte più debole dei cittadini, l’instaurarsi di una nuova giunta la cui parola d’ordine è “legalità”, non dovrà restare indifferente al fatto che per ripristinare la legalità la sola soluzione è l’assegnazione diretta e la trattativa di un canone concordato!

“Abusivi” è il termine che in campagna elettorale hanno usato per descrivere le famiglie che, per necessità, hanno occupato alloggi vuoti e distrutti, ristrutturandoli ed abitandoli, ma dietro quel termine spregevole c’è la realtà di decine di persone normali, in cerca di futuro e serenità.

Il 6 ottobre, davanti alla porta di Palazzo Rosso ci saranno famiglie vogliose di riscatto, uomini, donne e bambini, che faranno sentire la loro voce e chiederanno il riconoscimento dei loro bisogni, per garantirsi la speranza di una vita tranquilla!

Appuntamento il 6 Ottobre, ore 10 in piazza della Libertà, davanti al Comune!

 

Movimento per la Casa