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Cave del Terzo Valico: Rita Rossa bugiarda e senza coraggio

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Tutti quelli che hanno seguito la vicenda delle concessioni delle cave del Terzo Valico di Alessandria ricorderanno bene il balletto del Sindaco Rita Rossa. Prima ha concesso le autorizzazioni, poi le ha sospese con un provvedimento privo di valore legale, in seguito le ha nuovamente sospese dopo l’esondazione della Bormida nella cava Clara e Buona e dopo ancora ha ritirato l’ordinanza di sospensione. L’ultimo passaggio, che ha portato alla situazione attuale coi camion che scaricano alla cava Clara e Buona, è avvenuto a seguito del ricorso che Il Cociv aveva presentato al Tar con tanto di richiesta danni nei confronti del Comune. Rita Rossa aveva spiegato che non poteva rischiare che l’ente subisse un risarcimento milionario e pertanto, dopo un incontro con il commissario Iolanda Romano e col Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, è arrivata la capitolazione. Siamo andati a vedere l’esito del ricorso di urgenza al Tar intentato dal Cociv contro il Comune di Alessandria. Per chi non volesse leggerlo tutto il succo è che il Tar ha deciso di non pronunciarsi visto che il Comune ha ritirato l’ordinanza di sospensione delle autorizzazioni come si può leggere nel dispositivo della sentenza.

Fino a qui nulla di strano si potrebbe pensare. Peccato che il Cociv avesse presentato un ricorso analogo nei confronti del Comune di Casei Gerola sempre con tanto di richiesta danni per la sospensione delle autorizzazioni per la cava Cascina Parlotta. Il Sindaco del piccolo Comune pavese di 2.500 anime a differenza di Rita Rossa non ha ritirato la delibera di sospensione e così il Tar competente che è quello di Milano ha potuto entrare nel merito dell’argomento e si è pronunciato sul ricorso di urgenza di Cociv. Sempre per chi non volesse leggere l’intera sentenza il succo è che il Tar ha dato ragione al Comune di Casei Gerola considerato che il Cociv può comunque disporre di ulteriori cave in cui scaricare lo smarino. Pertanto non ha disposto nessuna sospensione del provvedimento in attesa della decisione di merito che verrà presa il 15 marzo.

La morale di questa storia ci sembra evidente. Un piccolo Comune come Casei Gerola può fare quello che un Comune come Alessandria non ha voluto fare. Il Sindaco Rita Rossa sulla questione delle cave non solo è stata una bugiarda seriale ma ha anche dimostrato di essere totalmente priva di coraggio. Il coraggio e la volontà politica che un buon amministratore pubblico dovrebbe avere per difendere la salute dei propri cittadini dal rischio amianto. Nessuno si preoccupi troppo, fra qualche mese non sarà lei quella che brinderà, ma i cittadini alessandrini che si saranno sbarazzati del peggior Sindaco della storia della città.