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Dall’assemblea di giovedì a Isoverde

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Le recenti indagini della magistratura hanno portato alla luce quel che da anni il Movimento No Tav Terzo Valico, anche guadagnadosi querele per diffamazione, va dicendo: Co.civ agisce con modalità mafiose.
Le persone che ricoprivano le maggiori cariche dirigenziali sono state arrestate per turbativa d’asta e corruzione.

Dalle intercettazioni presenti nell’Ordinanza di arresto, emerge tristemente come il nostro territorio sia solamente “carne da macello” per questi individui che contavano con ingordigia km di gallerie da accapparrarsi, aggiudicandosi lavori ancor prima che venissero esperite le gare d’appalto.
Altro che “buone ragioni e opportunità per i territori…”.

A nulla servirà questa parvenza di cambiamento, dopo gli ultimi scandali, con l’assegnazione della direzione dei lavori a RFI, il cui AD, Maurizio Gentile, risulta essere stato indagato dalla Procura di Firenze in un’inchiesta sulle Grandi Opere per reati del tutto analoghi a quelli contestati agli attuali vertici di Co.civ.

Tutto cio’ sta scritto nel Dna del Terzo Valico, un’opera nata per foraggiare il malaffare, accontentare gli “amici” rimasti fuori rispetto ad altre Grandi Opere:
“Tutti i gruppi imprenditoriali erano stati accontentati, eppure vi erano ancora dei problemi di equilibrio, ma anche questi vengono risolti con la costituzione di un nuovo consorzio per la tratta più incerta, il Co.civ per la Milano-Genova. Un consorzio anomalo di sei imprese, costituito il 3 dicembre 1991” (Imposimato, “Corruzione ad Alta Velocità”).
L’Opera nasce, come documentato, non per creare un fantascientifico corridoio europeo, ma, molto semplicemente, per regolare equilibri interni tra mega gruppi imprenditoriali.
Non si puo’ dire dunque che il Terzo Valico sia infiltrato dalla mafia, in quanto nasce esclusivamente per soddisfare l’interesse di una certa imprenditoria privata a discapito dell’interesse pubblico:
il progetto Terzo Valico nasce 25 anni fa come conseguenza di una logica mafiosa.

Il racconto costruito in questi anni intorno al Terzo Valico e le promesse di sviluppo e di crescita economica associate al suo completamento, non solo sono prive di fondamenta, non solo sottraggono fondi pubblici da cio’ che realmente serve per il benessere di tutti, ma creano una pericolosa semplificazione, un’aspettativa magica, di un ipotetico futuro benessere legato a crescita e merci.
Intanto, nell’attesa di quanto millantato, i cittadini perdono opportunità e rischiano di essere distratti dalla necessità di concentrarsi sul pretendere diritti, servizi e reale felicità.

Le operazioni propagandistiche che il Commissario al Terzo Valico vorrebbe intraprendere per tentare di riabilitare una parvenza di credibilità del Terzo Valico dopo gli ennesimi scandali, altro non fanno che dimostrare come questo sia un prodotto da vendere e non un’opera di interesse collettivo.
E cosi’ ad una settimana dagli arresti, parte il Camper per sponsorizzare il Terzo Valico: una o piu’ tappe in ogni Comune toccato dall’opera, per uno sportello itinerante che dovrebbe accompagnare “la realizzazione dell’opera , garantendone l’interesse pubblico”.

E’ necessario dare una risposta determinata:
nessuno crede a queste sfacciate operazioni di “maquilage”, ora piu’ che mai, non si puo’ restare fermi.

-MOVIMENTO NO TAV TERZO VALICO-