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Campomorone, un’amministrazione incapace di reggere un dibattito

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Pubblichiamo, di seguito, l’intervento che Lorenzo avrebbe voluto fare durante l’Incontro Pubblico al Cabannun, promosso dall’Amministrazione Comunale, che si è tenuto il 18 febbraio.
Paola Guidi, sindaco di Campomorone, non ha ritenuto opportuno lasciare a lui, e a molti altri, lo spazio di intervenire, perché il dibattito, a parere dell’Amministrazione Comunale, avrebbe dovuto essere animato solo da domande chiuse, brevi e dirette agli oratori.
Nell’incontro, il primo dopo quattro anni, si è parlato solo della questione amianto, l’intervento avrebbe portato alla luce molti aspetti problematici ed emblematici che riguardano il Terzo Valico e quindi la nostra Valle e il nostro futuro, ma forse è proprio questo il motivo per cui è stato impedito.
Sarebbero bastati cinque minuti, dopo quattro anni di silenzi e due ore di monologhi…..

“Tutti gli interventi che abbiamo ascoltato questa sera hanno trattato la gestione del rischio amianto.
Ma nessuno ha spiegato per quale motivo siamo costretti a gestire un rischio che prima non esisteva”. (A questo punto sono stato interrotto perche’……….)

Il testo completo

“Tutti gli interventi che abbiamo ascoltato questa sera hanno trattato la gestione del rischio amianto.
Ma nessuno ha spiegato per quale motivo siamo costretti a gestire un rischio che prima non esisteva.  (A questo punto sono stato interrotto perché il mio intervento non era una domanda secca ad un tecnico o alla Sindaco, se ho ben capito..)
A dir la verità i rischi  a cui siamo già esposti a causa del  Terzo Valico sono anche altri:
– la perdita di fonti e in generale dell’acqua della valle:  anni fa il Comune di Campomorone si era impegnato a far redigere un nuovo studio sulle fonti a rischio a causa dello scavo della galleria Cravasco (visto che quello esistente nei progetti del Terzo Valico era palesemente carente), questo studio non è mai stato eseguito, o almeno nessuno lo ha mai  reso noto come era stato promesso, nel frattempo lo scavo della galleria è iniziato e si contano già alcune fonti prosciugate tra Isoverde e Cravasco, perse irrimediabilmente. (Custodiamo il volantino di Giancarlo Campora in cui rassicurava la popolazione che nessuna fonte sarebbe mai stata prosciugata).
Ben piu’ gravi potranno essere le conseguenze per le risorse idriche se verrà scavato il tunnel di valico. Ad un incontro pubblico chiamato “ il Terzo Valico a Campomorone”  appare bizzarro che nessuno abbia speso una sola parola a riguardo.
– L’aumento esponenziale di mezzi pesanti  costituisce   di certo un rischio sia per la sicurezza delle persone, sia per la diminuzione della qualità dell’aria che respiriamo.
-Il degrado generalizzato dell’ambiente:  le ferite ormai insanabili dovute all’allargamento  indiscriminato della cava (inammissibile il vostro silenzio a riguardo!!) e alla distruzione della collina del Maglietto sono perfetti esempi. In sala ci sono persone che vivono a Cravasco o alla Montagnola e  magari hanno voglia di dire qualcosa…
-Per non parlare poi del progetto del bypass della Piazza di Isoverde con i suoi piloni nel centro dell’alveo del Torrente e potremmo continuare…
Ma torniamo alla domanda iniziale: perché dobbiamo essere soggetti a questi rischi??
La risposta è semplice: perché deve essere costruito il Terzo Valico, una grande opera utile e di primaria importanza  per il progresso di Genova e del paese.
Ma chi lo dice che un’opera da 6.2 miliardi di euro pubblici (a preventivo)  è utile e di primaria importanza?
Una grande opera, utilizzando il metodo scientifico, che, con tanta enfasi, viene sbandierato questa  sera, basa la propria utilità sul rapporto  costi-benefici. Bene, l’analisi costi benefici per il Terzo Valico è stata resa pubblica nel 2015 nonostante sia stata effettuata nel 2003 e mai aggiornata.  E’ palesemente errata e prevede scenari futuri, ormai passati, completamente sbagliati. Nonostante questo nel 2011 la prima parte di Terzo Valico è stata finanziata..
Ma diamo uno sguardo ai problemi che abbiamo ogni giorno sotto agli occhi: nelle scuole, negli ospedali, per mantenere in vita le piccole attività, legati all’accoglienza dei rifugiati o al dissesto idrogeologico… e davvero abbiamo bisogno di metodi scientifici per capire che i miliardi di euro pubblici che finiscono nelle betoniere e nei sacchi di amianto, sono miliardi di euro rubati ai veri bisogni delle persone ??
Perché nessun intervento di questa sera ha affrontato il rischio, certo, di un ulteriore aumento dei costi a causa dell’amianto? Perché nessun esperto è stato chiamato a quantificare questo aumento dei costi? Perché, se i tecnici ARPAL affermano che era noto che l’amianto sarebbe stato intercettato, (G.Campora ha sempre sostenuto il contrario), nel preventivo del Terzo Valico la lievitazione dei costi conseguente non è stata presa in considerazione?…parliamo di miliardi di euro e rischi ambientali potenzialmente elevatissimi..

Le Istituzioni Locali pensano di manlevarsi dal rispondere a queste domande nascondendosi dietro al fatto che altri, in altre sedi, dovrebbero rispondere: cosa può fare in fondo il Sindaco di un piccolo Comune?

Se è vero che anche altri dovrebbero dare queste risposte, è altrettanto vero che è dovere di tutti porsi queste domande  e non girarsi dall’altra parte davanti alle ingiustizie, tutti nessuno escluso, in primis  il Sindaco di  un  territorio che, per un’opera ingiusta, viene sacrificato al cemento e alla devastazione.

Sullo specifico ruolo delle Amministrazioni ci viene in aiuto una lettera spedita al Ministro Del Rio il 6 febbraio 2016, proprio pochi giorni or sono, dall’Unione dei Sindaci della Valsusa. (http://www.autistici.org/spintadalbass/wp-content/uploads/2016/02/16-02-05-SP-a-Foietta-per-tavolo-Tav.pdf).
Una lettera, concisa, semplice, che va subito al sodo: i Sindaci all’unanimità si rifiutano di sedere al tavolo delle compensazioni senza che venga dimostrata l’utilità della Torino-Lione: nessuna utilità, nessun cantiere.
Ad oggi nei Comuni della Valsusa contrari alla Torino Lione non un solo chiodo è stato piantato.

Non voler prendere in considerazione quali grandi ingiustizie ci siano dietro al Terzo Valico e cercare solo di portare a casa 2 parcheggi e un allargamento di strada è un “modus operandi”  da conniventi o scoraggiati.
Sindaco questa è la prima assemblea pubblica che organizzate, la sala è piuttosto piena e contiene quella piccola parte di cittadinanza che si interessa a cosa sta accadendo. A giudicare dal “clima in sala” di chi si interessa e preoccupa proprio pochi appaiono soddisfatti del vostro operato. Verrebbe da pensare che il vostro maggior sostenitore, la vostra maggiore forza, sia l’indifferenza.
Una situazione preoccupante: perché scoraggiamento e indifferenza non hanno mai portato a niente di buono.