Indietro

Nove ore di picchetto all’interporto di Tortona

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Dopo un lungo periodo di preparazione si è finalmente svolto lo sciopero all’interporto di Rivalta Scrivia, un importante polo logistico situato nei pressi di Tortona, presso il quale lavorano circa 430 facchini (consorzio CSL), 220 autisti (Automarocchi) e quasi 100 impiegati, dipendenti diretti della Katoen Natie, colosso belga della logistica in Europa

Molte le questioni sindacali all’origine dello sciopero, a partire dalla mancata applicazione del CCNL (livelli, istituti, scatti, aumenti contrattuali inevasi) fino all’istituzione di una devastante cassa integrazione senza alcun criterio di rotazione. E’ così che i padroni dopo aver rapinato glioperai di oltre 400€ al mese, intendono mettere letteralmente a pane e acqua decine e decine di operai, costringendoli a licenziarsi.
Come se non bastasse, in una situazione abominevole, che ha marciato letteralmente sotto tutela (per i padroni) dei Confederali, arriva la goccia che fa traboccare il vaso, e cioè tre licenziamenti aribitrari e discriminatori, che fanno scattare finalmente la lotta

I circa 30 iscritti al SI.cobas, dopo mesi di assemblee e preparativi, decidono così di giocarsi la loro carta, contando anche sulla rabbia e l’assenza di prospettive diffuse tra la maggioranza degli operai ancora affiliati ai sindacati confederali.
Fin dalle 3,30 di mattina, sostenuti da oltre 100 operai provenienti del Si.Cobas da MIlano, Piacenza, Fidenza e Genova, si costituisce un picchetto che sceglie la strada di bloccare completamente l’accesso e l’uscita delle merci, lasciando però liberi gli operai di entrare.
La scelta si rivela vincente tanto che oltre il 70% degli operai in turno (grosso modo l’intera CGIL e buona parte della UIL) decide di aderire allo sciopero. Il piazzale si riempie e arriverà a contare oltre 200 presenze.
Il blocco è totale. I danni ingentissimi. Le forze dell’ordine, peraltro in numero esiguo, del tutto impotenti.
La preoccupazione dei padroni si respira e si arriva così ad una serie di trattative con committenti e fornitori che puntano al reintegro dei licenziati e all’apertura di una trattativa formale con il SI.Cobas, mentre altri 30 operai decidono di aderire alla “nuova” organizzazione sindacale, l’unica in 40 anni capace di mettere in campo un vero sciopero all’interporto tortonese. Al picchetto partecipano anche delegazioni operaie del Penny Market di Quattordio, della Coop situata nello stesso Polo Logistico di Rivalta e del Presidio Permanente dei braccianti in lotta a Castelnuovo Scrivia.

Nei prossimi giorni le prime risposte ufficiali da parte padronale.
Il si. Cobas é pronto per il prossimo round

da: https://www.facebook.com/fabio.zerbini.900?fref=nf