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Anno nuovo: primo picchetto antisfratto!

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Questa mattina il Movimento per la Casa ha dato inizio al nuovo anno con il primo picchetto anti-sfratto del 2016.

Anche oggi decine di persone del Movimento si sono date appuntamento alle 8 di mattina, questa volta sotto la casa di Abdel e della sua famiglia, in Spalto Marengo. Dopo il primo passaggio, avvenuto all’inizio di dicembre, l’ufficiale giudiziario aveva concesso una breve proroga fino alla giornata di oggi, senza preoccuparsi di lasciare la famiglia (con due bambine piccole) sotto la minaccia dello sfratto in pieno inverno.

Nonostante le iniziative costruite dal Movimento alla fine dello scorso anno per determinare una presa di posizione del Prefetto che sospendesse l’esecuzione degli sfratti durante il periodo invernale, gli ufficiali proseguono indisturbati il loro lavoro anche nei mesi più freddi dell’anno e dai palazzi tutto continua a tacere.

Mentre i palazzinari locali si gettano a capofitto nella vendita dei nuovi appartamenti e le case popolari assumono sempre più la forma di miraggi, il sindaco di Alessandria continua inesorabilmente a scagliarsi contro le occupazioni, nella speranza di riuscire a spostare il vero fulcro del problema dell’abitare in città.

Da mesi non si sentono proposte di alcun tipo in merito all’individuazione di soluzioni reali per le centinaia di famiglie sotto sfratto e senza casa ed i quotidiani pubblicano con una certa frequenza dichiarazioni isteriche circa la necessità di ripristinare la legalità e di sgomberare gli alloggi occupati dal Movimento.

L’accanimento nei confronti di chi ha scelto di lottare per i propri diritti e di riconquistarsi dal basso una casa in cui vivere sembra essere l’unica modalità di intervento per le istituzioni cittadine, sempre più incapaci di fare altro.

Ad Alessandria come in molte altre città italiane, i Movimenti per il diritto all’abitare fanno sempre più paura a chi vorrebbe mantenere nel silenzio e nell’invisibilità chi decide di alzare la testa e smette di sottostare al ricatto della precarietà e della povertà.

É di ieri la notizia che alcuni attivisti del Movimento PrendoCasa di Torino hanno ricevuto, a seguito di un muro popolare in difesa di un’anziana sotto sfratto, una serie di misure cautelari e del fermo convalidato ad un compagno del Collettivo Guernica di Modena, colpevole di aver difeso un’occupazione abitativa dalle provocazioni della polizia locale.

Questi gravissimi episodi sono il palese, goffo tentativo repressivo da parte delle amministrazioni di riproporre la strategia nazionale di intimidazione e demonizzazione di chi ha deciso di alzare la testa di fronte ai soprusi e rivendicare la propria dignità ed i propri diritti.

Nè oggi nè mai, in nessun dove, chi lotta per la casa si lascerà intimidire da chi vorrebbe, a mezzo delle forze dell’ordine e della macchina giudiziaria, minare la determinazione e la rabbia scaturite dal dilagare dell’ingiustizia sociale.

LA LOTTA PER LA CASA NON SI ARRESTA!

Movimento per la Casa

Sportello per il diritto all’abitare tutti i martedì dalle ore 18 alle ore 21,30 presso il Laboratorio Sociale di via Piave 65.