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No Tav, “Dopo il blocco del cantiere la lotta continua”

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

di Giulia De Stefanis da repubblica.it del 15.12.2015

E il dibattito si sposta anche al Municipio Valpolcevera: preoccupazione per lo smaltimento dell’amianto

Due giorni di blocco del cantiere, un presidio con bandiere No Tav e striscioni (‘Chiudere i cantieri, fermare il Terzo Valico), sotto i gazebo i ragazzi che giocavano a carte e le signore del paese che lavoravano a maglia.

La dimostrazione dei gruppi No Terzo Valico di Valpolcevera e Valverde, con la marcia e la costruzione del presidio all’imbocco del cantiere di Cravasco, nel mirino per i ritrovamenti di amianto, è terminata: e ora che si è alzato il tiro, quale futuro per il movimento? ‘‘Il presidio è finito perché siamo tornati al lavoro – dicono gli attivisti – perché il movimento non è fatto di pericolosi attivisti, ma di anziani e ragazzi, ma soprattutto famiglie, gente normale con lavori normali’’. E ci sono anche le ‘Grandi mamme contro le grandi opere’, gruppo agguerrito di donne che la settimana scorsa aveva organizzato una manifestazione da Campomorone al cantiere, e ora non vuole fermarsi. ‘‘Ma è tutto il movimento che non vuole fermarsi – spiega un portavoce – Questi due giorni sono stati importanti, ci siamo fatti sentire e per 48 ore abbiamo impedito che chiunque entrasse al cantiere e lo mandasse avanti, senza che le forze dell’ordine ci impedissero di farlo. Nei prossimi giorni ci riuniremo in assemblea e decideremo come proseguire la lotta’’.

Che, in un modo o nell’altro, salirà di intensità. A dieci anni dall’inizio degli scontri in Valsusa, uno dei più grandi terreni di scontro sull’alta velocità è qui, a cavallo tra Liguria e Piemonte. ‘‘Non ci rassegniamo ad avere a due passi da casa e dalle scuole un cantiere con amianto – aggiungono – Chiediamo più trasparenza, la diffusione dei dati sulla qualità dell’aria, e che il comune di Campomorone, per tutelare la salute dei cittadini, se necessario disponga la chiusura del cantiere’’. Con il movimento si schierano anche forze politiche locali, dal Movimento 5 Stelle alla Federazione della Sinistra. Federazione che con Davide Ghiglione, consigliere del Municipio Valpolcevera, ha chiesto con un’interpellanza di verificare che materiale amiantifero di Cravasco non fosse stato conferito nei vicini depositi della valle, quelli di Via Sardorella a Bolzaneto e di via della Pietra a Certosa. Nessuna notizia in merito, anzi garantita la massima sicurezza dei depositi, la risposta della presidente del Municipio Iole Murruni.