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Amianto: dall’assemblea del movimento ai fogli di garanzia per Cociv

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Eh si’, delle rassicurazioni di Co.Civ e del Comune di Campomorone c’era proprio da fidarsi!!

A meno di 2 mesi dal ritrovamento dell’amianto nel cantiere di Cravasco, prima la ASL ha multato Co.Civ e ora sono arrivati gli avvisi di garanzia ai legali rappresentanti della ditta HTR bonifiche, incaricata dello smaltimento dell’amianto. Le denunce riguardano la violazione delle procedure di smaltimento; violazioni che avrebbero messo a repentaglio la sicurezza dei lavoratori e degli abitanti.
Sembra che le sanzioni siano scattate proprio a seguito delle iniziative del movimento che avevano evidenziato palesi irregolarità nel trattamento del materiale.

Intanto sulla questione amianto venerdi’ 11 settembre abbiamo tenuto una assemblea pubblica a Isoverde, molto partecipata, a cui hanno preso parte anche alcuni tecnici ed esperti.

Dall’assemblea sono emerse ulteriori incongruenze e mancanze:

– L’Amministrazione Comunale di Campomorone e Co.Civ parlano del 22 luglio come data di ritrovamento dell’amianto e del conseguente stop nello scavo della galleria, al contrario la Regione Liguria, nella risposta ad una interrogazione di un Consigliere Regionale, indica il 17 luglio come data di ritrovamento.
Che non vi sia chiarezza neppure su questo punto, rende l’idea di quanta trasparenza regni intorno al Terzo Valico.
– Le analisi sui dati delle centraline dell’aria sono state pubblicate dal giorno 3 agosto, mancano le analisi per tutti i giorni precedenti, una mancanza di 12 giorni se la data di ritrovamento fosse il 22 luglio, 17 giorni se fosse il 17 luglio. In sostanza, proprio nelle giornate in cui il materiale è stato ritrovato e abbancato non ci sono analisi dell’aria.
Inoltre delle 4 centraline che dovrebbero rilevare la presenza di amianto sono stati pubblicati i dati solo di 2.
– Non esiste un limite di legge che fissi la quantità di fibre che si possono disperdere durante gli scavi in rocce amiantifere.
Co.Civ ha adottato come limite quello esistente per la bonifica di manufatti amiantiferi; tuttavia le situazioni sono completamente diffferenti.
I tecnici presenti in sala concordano sul fatto che il limite dovrebbe essere fissato nella quantità di fibre naturalmente aerodisperse nella zona prima dell’inizio dello scavo.
Non si dovrebbe insomma poter peggiorar la condizione naturale dell’aria trattandosi di un materiale altamente pericoloso.
– Il Protocollo Amianto firmato da Regione Liguria, Regione Piemonte e Co.Civ non chiarisce ne’ quali procedure adottare in cantiere in caso di ritrovamento di amianto, ne’ dove e in che modo il materiale deve essere smaltito.
In sostanza il protocollo non affronta le maggiori criticità dello scavo in rocce amiantifere.

-L’amianto farà lievitare di molto i costi del Terzo Valico, di fronte alla evidente, alta, probabilità di incontrare rocce amiantifere è assurdo che nei costi a preventivo del Terzo Valico tale problematica non sia stata presi in considerazione.

L’assemblea ha ribadito l’importanza delle azioni intraprese fino ad oggi e la volontà di continuare a stare con il fiato sul collo a Co.Civ intensificando l’attività di contrasto al Terzo Valico, partendo già dalle prossime iniziative:

Sabato 19 settembre: ore 6.00 ad Arquata, colazione e blocco del cantiere di Radimero.
Sabato 19- domenica 20 settembre: “liberi tra il mare e gli Appennini”, 2 giorni di festa e iniziative in Valverde.

Avanti tutta, tenendo ben presente che la maggiore garanzia per la nostra salute e quella dei nostri figli siamo e resteremo noi stessi e che piu’ saremo presenti e incisivi piu’ possibilità avremo di far inceppare la macchina di furto e devastazione del Terzo Valico.

Gruppo Valverde NoTav