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Terzo Valico: ce lo chiede l’Europa?

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Ci occupiamo finalmente di approfondire la questione Terzo Valico inserito nel contesto europeo, il tanto declamato corridoio Genova – Rotterdam o corridoio 24 o corridoio dei due mari di cui la classe politica favorevole all’opera si riempie la bocca senza troppa cognizione di causa. Incominciamo con una dichiarazione shock: questi tre corridoi non esistono o almeno non esistono più e persino quegli sveglioni dei nostri politici se avessero studiato un pochino o almeno visitato il sito della Comunità Europea avrebbero potuto trarre questa semplice conclusione. Infatti a partire dal meeting “Ten-T days” svoltosi in Estonia a Tallinn dal 16 al 18 Ottobre del 2013 i vecchi corridoi Ten-T (reti di trasporto trans-europee) sono stati messi in soffitta e al loro posto sono stati tracciati nove nuovi corridoi principali che formeranno le arterie dei trasporti dell’Unione Europea. Una piccola rivoluzione definita da Siim Kallas, Commissario Europeo per i Trasporti della Commissione Barroso, “L’inizio di una nuova era nelle infrastrutture europee”.

Quindi dei vecchi corridoi Genova-Roterdam, 24 o dei due mari che dir si voglia non rimane più traccia e sono stati sostituiti con alcune modifiche dal corridoio Reno-Alpi. Nel comunicato stampa rilasciato il 17 Ottobre dalla Comunità Europea si può leggere: Il corridoio Reno-Alpi costituisce una delle rotte merci più trafficate d’Europa: collega i porti del Mare del Nord di Rotterdam e Anversa con il Mar Mediterraneo a Genova attraversando la Svizzera e passando per alcuni dei principali centri economici della Ruhr renana, le regioni del Reno-Meno-Neckar e l’agglomerazione di Milano. È un corridoio multimodale che include il Reno come via navigabile interna. I principali progetti sono le gallerie di base in Svizzera, in parte già completate, e le loro vie di accesso in Germania e in Italia.” Le vie di accesso italiane alle gallerie di base svizzere del Lotschberg e del Gottardo sono le linee di confine con la Repubblica Elvetica e non il Terzo Valico che quindi non sarebbe uno dei principali progetti del corridoio.

Sempre secondo il nuovo piano Ten-T 2014-2020 vi saranno complessivamente a disposizione degli stati membri 26 Miliardi di Euro utilizzabili per cofinanziare fino ad un massimo del 50% l’esecuzione di studi e fino ad un massimo del 20% la realizzazione di vere e proprie opere inserite nei nove nuovi corridoi.

Non moltissimo se si pensa che per il solo Terzo Valico il costo a preventivo dell’opera è di 6,2 Miliardi.

Ma il Terzo Valico siamo proprio sicuri che c’entri almeno qualcosina con il corridoio Reno-Alpi? Davvero una bella domanda visto che in nessun documento sulle reti Ten-T della Commissione Europea, tranne uno di cui parleremo dopo, abbiamo trovato anche solo la dicitura Terzo Valico. Per esempio nel documento della Commissione Europea The Core Network Corridors dove da pagina 26 inizia la spiegazione del “nostro” corridoio, si può leggere che per la tratta italiana sono previsti interventi sul porto di Genova e interventi sulla linea ferroviaria Genova – Milano/Novara – frontiera CH (Svizzera) i cui studi e inizio dei lavori sono previsti entro il 2020. In questa definizione molto fumosa ci rientra un po’ di tutto dalla Luino-Gallarate e Chiasso-Milano utili per i collegamenti con la Svizzera fino ai lavori di ammodernamento del nodo di Novara. Tutte opere ancora sulla carta proprio come suggerisce la definizione della Commissione “inzio lavori previsti entro il 2020”. Peccato che i lavori del Terzo valico siano inziati il 2 Aprile del 2012 (fonte Camera dei Deputati), nonostante siano già in ritardo di 14 mesi grazie all’opposizone popolare. Ci è quindi venuto il dubbio che il Terzo Valico non c’entri un granchè con il nuovo corridoio e come controprova siamo andati a vedere il dettaglio della mappa dei corridoi Ten-T visionabile su un sito specifico della Comunità Europea. Se sulla sinistra si seleziona “Corridor 6” ecco comparire il “nostro” corridoio e se ingrandiamo al massimo la cartina possiamo vedere tre linee arancioni che costituirebbero le vie del corridio nel tratto da Genova all’alessandrino. Vi assicuriamo che nessuna di quelle tre linee arancioni corrisponde al tracciato del Terzo Valico! Se non ci credete potete scaricare la mappa della nuova linea ferroviaria e fare gli opportuni confronti.

Potrebbe trattarsi di un errore oppure, molto più semplicemente, potrebbe essere che la dicitura Genova-Milano utilizzata dalla Commissione Europea significhi un collegamento ferroviario, non meglio specificato, fra le due città. Al Governo Italiano il compito di decidere quale debba essere: o il Terzo Valico, ma solo da Fegino a Tortona per poi proseguire sulla linea storica, oppure, come vorrebbe il buonsenso, le linee esistenti, magari con gli opportuni interventi di ammodernamento.

A proposito vi ricordate che avevamo scritto di aver trovato la parola Terzo Valico su un documento riguardante i corridoi europei?

Trattasi del documento riguardante le richieste di finanziamento alla Commissione Europea da parte degli Stati membri nell’anno 2012 per progetti inerenti le reti Ten-T. Come si può vedere a pagina 171 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Italiano ha presentato richiesta di cofinanziamento per i primi due lotti di lavori del Terzo Valico. Il finanziamento riconosciuto è stato pari a ZERO Euro e nelle motivazioni si può leggere che il progetto non rientra nelle priorità di finanziamento della Comunità Europea. Recentemente il Ministro Lupi ci ha riprovato recandosi a Bruxelles per perorare la causa del cofinanziamento del terzo lotto dei lavori del Terzo Valico (per il momento totalmente privo di copertura economica), ma come si evince dal bando solo intorno a Settembre del 2014 sapremo se la Comunità Europea sarà disponibile a scucire qualche euro. Ci permettiamo di dubitarne, naturalmente.

Più che “chiedercelo l’Europa” è la nostra indecente classe politica che chiede all’Europa di far rientrare il Terzo Valico all’interno di uno dei corridoi Ten-T. Fin dal lontano 2003, raccontando un sacco di balle, Pericu e Vincenzi peroravano la causa oggi tanto cara a Lupi, Renzi, Burlando, Cota e Doria.

Non ce lo chiede l’Europa, ma sono quelli del Cociv (Salini-Impregilo, Società Italiana per Condotte d’Acqua e Civ) a chiederlo ai loro amichetti politici e quando i politici hanno chiesto soldi all’Europa, l’Europa ha risposto ZERO Euro.

Terzo Valico, un progetto strategico pagato coi soldi di tutti i cittidini. Strategico per i bilanci del Cociv, ovviamente.