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Gavi resiste agli espropri

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Di nuovo un centinaio di donne e uomini in strada, di nuovo tutti insieme a ribadire che “Le terre non si espropriano, la dignità non si compra”. Questo è il messaggio lanciato, ancora una volta, dal movimento No Tav – Terzo Valico che ieri ha impedito gli espropri a Gavi, in località Fabbrica.

Il copione è lo stesso di mercoledì scorso o quasi: il Cociv si dà alla macchia o più probabilmente si trincera all’interno del palazzo comunale a Gavi mentre la digos cercava alla cieca singoli espropriati, per ricordargli dell’invito “sempre valido” , da parte dell’amministrazione, a presentarsi in Comune per farsi derubare della propria terra.

Un tentativo maldestro, di chi si è reso conto che né con le minacce né con i sotterfugi riesce a convincere gli espropriati a smettere di lottare e non sa più che pesci pigliare.

Intanto nei quattro presidi attivi, la giornata trascorre con il solito clima di allegria e socialità che da sempre si respira in questi momenti tra chiacchiere, ottime grigliate e persino sagome in cartone di un membro del comitato di Arquata.

Si conclude quindi con un’altra vittoria il nuovo ciclo di espropri in Val Lemme, che ha visto Prefettura e Cociv affannarsi alla ricerca di una nuova strategia (che ha visto il suo punto più basso con l’episodio di Fraconalto) che gli permettesse, una volta per tutte, di eseguire le immissioni in possesso, evitando allo stesso tempo il confronto con quella parte di popolazione sempre più convinta della necessità di fermare il terzo valico.

Glielo hanno impedito, continueranno a farlo.