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Cari Sì Terzo Valico ma volete mettercela la faccia?

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Esiste qualcuno nel mondo della politica che ha deciso di fare della costruzione del Terzo Valico il suo principale campo di battaglia?

La palma d’oro è senza dubbio da attribuire al Senatore Luigi Grillo, esponente di spicco del Pdl Ligure, ma recentemente caduto in disgrazia dopo la mancata ricandidatura da parte del partito del Cavaliere. In cambio, a dimostrazione di quanto sia caduto in basso, gli è stato offerto il ruolo di responsabile lavori pubblici e infrastrutture del partito.

In fondo in fondo ce lo ricordiamo anche con simpatia fra annunci mirabolanti di dichiarazioni di inizio lavori (che puntualmente non iniziavano) e le tante grane giudiziarie che si è trovato a dover affrontare a causa della magistartura comunista politicizzata ecc, ecc, ecc…

Adesso che la sua stella sembra essere tramontata sul campo di battaglia in Liguria restano Claudio Burlando, Presidente della Regione Liguria e la sua fida scudiera astro nascente Raffaella Paita. Sono loro due i frontman dei Sì Tav in Liguria, entrambi marcati PD.

Burlando arriva al punto di rivolgersi agli oppositori del Terzo Valico dicendo loro che l’unica discussione possibile è “come si farà” e non più “se si farà”. La Paita, quella che in più di un’occasione ha dimostrato di non averlo neppure letto il progetto del Terzo Valico e diventata famosa per aver scambiato la galleria stradale di Borzoli per il tunnel di valico, si è presa perfino la briga di andare in missione in basso Piemonte dal Sindaco di Novi Robbiano perchè a suo dire sul versante alessandrino vi sarebbe un clima di crescente diffidenza nei confronti dell’opera alimentato dai No Tav. Noi ovviamente ci fidiamo…

Poi c’è ancora il Marchese Marco Doria, quello che disse: “Il Terzo Valico si fa, senza se e senza ma”. Dopo che il Consiglio Comunale sembra essere diventato il suo personalissimo Vietnam ultimamente sembra andarci, almeno con le dichiarazioni, un pochino più cauto…

Sbagliamo o è comunque un po’ poco per essere il Terzo Valico la grande opera strategica necessaria che salverà la città di Genova e il suo porto dal declino e garantirà benessere, ricchezza e gloria al capoluogo ligure nei secoli dei secoli?

In Piemonte invece sì che ci mettono la faccia…

Presi dalla disperazione ci siamo rivolti alla nota trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”. Infatti se a parole sono quasi tutti favorevoli al Terzo Valico è diffcile trovare qualcuno che voglia esporsi.

Il più accanito sembra essere Daniele Borioli, segretario provinciale del PD, candidato Senatore in pectore ha dichiarato che porterà a Roma le ragioni dei favorevoli al Terzo Valico. Punto e basta, non una polemica coi No Tav, non una richiesta di ripristino della legalità a seguito del blocco degli espropri…e questo è quello che ci mette la faccia più di tutti…ma proviamo a guardare gli altri…

Il Presidente della Provincia Filippi si dice favorevole ma se c’è l’amianto…

Persino l’Assessore Moro, quello con l’ambizione di diventare Sindaco di Novi, ha recentemente tuonato sui giornali: “Non si deve scavare il tunnel del Terzo Valico senza garanzie sull’amianto” e ha aggiunto: “senza chiarezza sull’amianto è bene che il finanziamento del secondo lotto del Terzo Valico non arrivi e che quindi non ci sia alcuna firma”…

Rita Rossa invece sostiene che minimo minimo occorra monetizzare con l’interporto di Alessandria per mettere a rischio la salute dei cittadini…

E Lorenzo Repetto, quello che accetta il ruolo di burattino al tavolo del comitato di pilotaggio, disse invece a suo tempo che se verrà trovato l’amianto sarà lui che manderà l’unico vigile di Voltaggio a bloccare i lavori (la nostra solidarietà al vigile naturalmente)…

Poi ci sono Cgil, Cisl e Uil, quelli per cui il Terzo Valico rappresenta un’opportunità unica contro la crisi, ecc, ecc, ecc…ma senza salvaguardia ambientale, sicurezza per i cittadini e i lavoratori, trasparenza sulle possibili ricadute occupazionali ed economiche per il territorio…

Insomma sembra proprio di capire che la faccia non ce la voglia proprio mettere nessuno. Sono tutti favorevoli ma…

Per non parlare di quando in alcune scuole si è tentato di organizzare confronti fra favorevoli e contrari all’opera: impossibile trovare qualcuno che si assumesse l’onere di parlare a favore del Terzo Valico.

Sicuramente la vicinanza delle elezioni fa sì che i politici diventino ancora più paraculi del normale, certamente più cresce il radicamento e il consenso intorno alle ragioni del Movimento No Tav – Terzo Valico, più i favorevoli vanno in difficoltà e iniziano a domandarsi se ne valga davvero la pena.

Sembra di capire che col cerino in mano del Terzo Valico non ci voglia proprio rimanere nessuno. Non resta che soffiare forte e spegnere la fiamma.