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E hanno il coraggio di chiamarlo osservatorio ambientale…

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Si è svolta alcuni giorni fa la seduta dell’Osservatorio Ambientale ad Arquata Scrivia con la presenza dei Sindaci di tutti i Comuni interessati al progetto del Tav – Terzo Valico, delle associazioni ambientaliste, dei comitati di cittadini, delle province di Genova e Alessandria, ecc, ecc…

No, stiamo scherzando!

Cancellate dalla mente quanto letto finora e preparatevi ad ascoltare la verità.

L’osservatorio ambientale non si è tenuto proprio sul territorio ma a diverse centinaia di chilometri in quel di Roma, presso il Ministero dell’Ambiente. Ovviamente né i comitati (che avrebbero comunque declinato l’invito), né le associazioni ambientaliste sono state invitate e neppure i Sindaci dei Comuni interessati al progetto del Terzo Valico.

Erano però invitate la provincia di Genova e quella di Alessandria con l’Assessore Moro che aveva giurato che l’ente che rappresenta avrebbe portato a Roma tutte le preoccupazioni del territorio. Un po’ come affidare a Nerone il comando delle squadre dei Vigili del fuoco…

e invece…

la Provincia di Alessandria si è volata l’appuntamento, pare per problemi di carattere personale del tecnico che avrebbe dovuto partecipare.

Scusate il francesismo, ma…ci prendete per il culo?

La Provincia di Alessandria da sempre favorevole al Terzo Valico doveva rappresentare le preoccupazioni del territorio e neanche si presenta alla riunione?

Non preoccupatevi, hanno fatto sapere alla stampa che si faranno mandare i verbali…adesso sì che i cittadini possono sentirsi tranquilli!

Intanto l’unico che continua a prendere seriamente il problema del Terzo Valico insieme ai comitati continua ad essere il Sindaco del Comune di Arquata che ha indirizzato una lunga missiva all’Osservatorio Ambientale da cui è escluso sollevando alcune grandi problematiche.

La prima riguardante gli acquedotti di Arquata e Sottovalle a rischio distruzione e ricordando che il Cipe ha disposto che vengano svolti ulteriori approfondimenti proprio per evitare che il Comune di Arquata si trovi ad affrontare un’emergenza idrica (leggasi rifornirsi di acqua con le autobotti) per tre anni.

La seconda riguarda il rischio amianto con riferimento ai sondaggi eseguiti per la realizzazione di pale eoliche sul monte Porale (la stessa zona di scavo del tunnel di valico) che diedero come risultato la presenza di amianto con valori fino a 200.000 mg/kg e sottolineando che fu la stessa Provincia di Alessandria con una delibera approvata nel 2005 a definire non sufficienti i sondaggi realizzati per appurare le presenza di rocce amiantifere.

La terza che esistono incongruenze numeriche nello stesso progetto di Cociv sul reperimento di inerti.

Certo che il Sindaco di Arquata è sempre il solito rompicoglioni!

Dai Spineto lascia stare tutte queste preoccupazioni, ci pensa l’Assessore Moro a portare queste problematiche all’Osservatorio Ambientale, sempre che si ricordi di parteciparvi…

Pensavamo di aver toccato il fondo del barile, ma al peggio non c’è mai fine evidentemente…