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Moro: “impensabile sospendere il terzo valico, ma Cociv deve dialogare”

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Riportiamo un’intervista a Graziano Moro, assessore della Provincia di Alessandria. Ai lettori il giudizio, quello della redazione è pessimo.

da alessandrianews.it

Riprendono oggi, nel territorio di Gavi, i presidi No Tav con l’incognita sulla ripresa degli espropri. Intanto la Provincia è pronta a confrontarsi, senza fare sconti, con Cociv sulle questioni sicurezza, acqua e opere compensative

Potrebbe essere una settimana decisiva per il proseguimento dei lavori per il terzo valico dei Giovi. Dopo lo stop di oltre una settimana degli espropri da parte di Cociv, oggi, i tecnici del consorzio di imprese che ha ottenuto l’appalto per la progettazione e realizzazione della linea alta velocità Genova – Milano, potrebbero ripresentarsi a Gavi, in località Morgassi, per procedere con la tabella interrotta per l’opposizione del movimento No Tav. Ma anche a Gavi il movimento è intenzionato a ripetere i blocchi.
Sta lavorando sul piano istituzionale, invece, la Provincia di Alessandria che, tuttavia, sta mostrando a sua volta i denti a Cociv. “Nessuno vuole, e tanto meno la Provincia, che l’opera passi sulle nostre teste – precisa l’assessore ai lavori pubblici Graziano Moro – Noi non possiamo fare iniziative contro legge, ma Cociv e Rfi non possono fare ciò che vogliono senza confrontarsi con il territorio”. Il fatto è, fa notare l’assessore, “che l’ultimo atto firmato è la delibera Cipe del 2006 che è stata poi sospesa per sei, sette anni. Ci sono molte cose da riprendere in mano”.

E la Provincia ha intenzione di riprenderle in mano?

“Lo stiamo già facendo. Non è che siamo stati senza fare nulla in tutti questi anni. Intanto, abbiamo predisposto un documento, dopo un confronto con tutti i comuni interessati al tracciato, che sarà presentato in sede di commissione provinciale (proprio oggi, ndr) e messo poi in discussione in Consiglio.
Nella foto - Laboratorio Sociale AlessandriaIn questo documento vengono richiesti tre sistemi di garanzia: le ricadute sul territorio (logistica, retroporti, sviluppo degli scali) sulla base del progetto che Rfi aveva redatto con gli accordi programmatici sulle opere di permeabilità. Punto secondo: le opere compensative devono tenere conto di quelle esigenze del territorio che nel 2006 non erano prevedibili o che all’epoca non furono considerate. Faccio riferimento, ad esempio, alla necessità di ridisegnare il casello di Vignole Borbera che non è adeguato ad un maggiore flusso di mezzi pesanti. Terzo punto la questione sicurezza, in cui rientra la questione amianto e la difesa delle fonti idriche. Abbiamo chiesto anche per questo l’istituzione di un osservatorio tecnico permante, oltre all’osservatorio ministeriale, in cui entrino a fare parte non solo i Comuni ma anche i sindacati, l’Arpa, l’Asl e tutti i soggetti interessati”.
L’ultimo punto, in particolare, amianto e acqua, sono le argomentazioni su cui fa leva il movimento No Tav. Vi siete “allineati”?
Ripeto, il nostro non può che essere un ruolo istituzionale e non partiamo dal presupposto che l’opera non sia da fare. Chiediamo però che vengano messi in capo tutti gli strumenti per lavorare il sicurezza, strumenti che ci sono. Cociv ha già fatto delle indagini sulla presenza di amianto nelle rocce e tali indagini non hanno fatto emergere una presenza preoccupante di amianto. Chiediamo però che vangano ripetute ed approfondite. Per quanto riguarda l’acqua abbiamo chiesto che venga fato subito l’acquedotto alternativo e che non vi sia dispersione, ossia che l’acqua eventualmente intercettata non venga interrotta ma restituita al reticolo idrografico.

Il problema dell’acqua è stato sollevato soprattutto dal sindaco di Arquata Paolo Spineto che, insieme alla sua maggioranza, ha già espresso un parere negativo sull’opera. A questo si sono aggiunti gli espropri, comunicati forse in maniera sbrigativa da parte di Cociv.

Con il sindaco Spineto, e con altri sindaci, ci siamo confrontati proprio per stendere quel documento. Le preoccupazioni di Spineto sono ragionevoli e il tentativo di sintesi che stiamo facendo va proprio nella direzione di parlare con una voce univoca nei confronti del genral contractor. Il sindaco di Arquata fa bene a fare quel che sta facendo. Mantenere alta l’attenzione in questo momento non può che essere positivo.

Nella foto - Laboratorio Sociale AlessandriaMa è vero che ci sono espropri “inutili”? E che senso ha farli in questo momento, visto che non c’è ancora un progetto esecutivo.
Anche su questo ci siamo confrontati. Cociv ha tutte le carte in regola per procedere, perchè la legge prevede che vengano fatti sulla base del progetto definito, che c’è. Ed è difficile pensare che si possa fermare o sospendere l’opera. Poi è ben vero, come ho già detto, che il progetto è rimasto fermo sei anni e che da allora alcune cose son cambiate. Ci siamo impegnati a verificare la necessità, ad esempio di non allargare la provinciale, anche perchè tra Libarna e Arquata è prevista una nuova strada che passa dietro il cimitero di Arquata e quindi non verrà utilizzata per la cantieristica la provinciale. Tutto andrà valutato in accordo con i Comuni. Anche per questo abbiamo chiesto l’istituzione dell’osservatorio tecnico permanete.

Dall’esterno si ha però l’impressione che la Provincia si sia mossa un po’ tardivamente. Non è tardi per chiedere sicurezza, l’osservatorio, garanzie? In questi anni i soli a farsi sentire sono stati proprio i No Tav, a cui ora si stanno appoggiando i proprietari espropriati.
Non credo. Mi risulta che, solo per fare un esempio, il comune di Novi abbia invece istituito uno sportello per dare informazioni agli espropriati. Il ruolo di coordinamento della Provincia va proprio in appoggio di quei comuni, penso a quelli più piccoli, che magari non avevano gli strumenti per affrontare la situazione. Se vogliamo dire che c’è stata frammentazione, posso essere d’accordo. Ma del resto ogni comune ha singole esigenze o peculiarità che non è pensabile siano messe a fattor comune. Altre, come la questione sicurezza, invece sì. Faccio un altro esempio: quando verrà discusso lo shunt di Novi, è una questione che riguarderà in prima battuta Novi e non altri comuni. L’osservatorio che chiediamo servirà proprio a dare il maggior numero di risposte possibili.

Avete chiesto un incontro con Cociv e Rfi? È già stato fissato?
Si lo abbiamo chiesto e sarà fissato a breve, credo la prossima settimana

23/07/2012