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Via Viora, Alessandria: Resistere un minuto in più di loro

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Della lenta e pericolosa strategia del logoramento che le Istituzioni stanno praticando nei confronti delle cinque occupazioni abitative di via Viora, è stata oggi scritta una nuova pagina.
Una pagina che parla di nuove strategie per provare a fiaccare la resistenza che la Rete Sociale per la Casa, insieme alle famiglie sta praticando da ormai più di due anni.
Infatti questa mattina solo una delle 5 famiglie si trovava a subire lo sfratto esecutivo e pare di capire che la nuova strategia sia quella di non accorpare più gli sfratti in un’unica giornata, ma in cinque momenti differenti, con la conseguenza che dovranno essere molti di più i picchetti antisfratto organizzati dalla Rete per impedire che le famiglie vengano buttate in mezzo a una strada.
Questa mattina nonostante l’ATC, che è proprietaria degli immobili, avesse richiesto la presenza della forza pubblica, si è presentato esclusivamente l’Ufficiale Giudiziario, che davanti al solito picchetto di decine di persone, ha rimandato lo sfratto al 21 di Gennaio.
Neanche il tempo di respirare, visto che il 30 Novembre altre due case di via Viora saranno sotto sfratto, in una mattinata che si prevede carica di tensione.
Infatti oltre ai due sfratti di via Viora, la Rete per la Casa si troverà a fronteggiare anche un altro sfratto da privato, con l’ovvia conseguenza che in due punti diversi della città vi saranno dei presidi volti ad impedire che le famiglie vengano sfrattate senza nessuna soluzione alternativa.
A questo se si aggiunge che per quanto riguarda la spinosa questione di via Carlo Alberto 14, il Sindaco Fabbio continua a comportarsi come la scimmietta che non vede, non sente e non parla, la situazione si fa sempre più esplosiva.
Solo nell’ultima settimana pare che ci siano state tre occupazioni spontanee di case popolari da parte di famiglie disperate, a dimostrazione che a prescindere dalla Rete per la Casa, sono sempre più le persone che decidono di occupare per affrontare la loro situazione di emergenza.
Nonostante questo, l’unica strada che sembrano aver scelo le Istituzioni sembra essere quella dello scontro ad ogni costo, nonostante continuino ad aumentare le famiglie che si trovano in difficoltà non riuscendo più a pagare l’affitto a causa della crisi economica e sociale.
Un terreno quello dello scontro in cui sembra trovarsi a meraviglia la Rete Sociale per la Casa, che se da una parte ha dimostrato disponibilità al dialogo, dall’altra non si è mai tirata indietro, come ampiamente dimostrato il 30 Settembre quando un centianio di persone erano visibilmente pronte allo scontro pur di impedire lo sfratto della palazzina di via Carlo Alberto 14.
Quello che le Istituzioni sembrano sottovalutare è che le famiglie di sfrattati organizzate con la Rete per la Casa sono una cinquantina in questo momento, per un totale di centinaia di persone esasperate dal rischio di trovarsi a vivere senza una casa.
La prateria potrebbe incendiarsi da un momento all’altro, se solo dovesse cadere un fiammifero. Quello che succederebbe se si decidesse di eseguire uno dei tanti sfratti senza dare soluzioni alternative.
Chissà se a incominciare dal 30 Novembre il clima si scalderà ulteriormente. Dalla Rete per la Casa fanno sapere che resisteranno un minuto in più delle Istituzioni alessandrine.