Indietro

La Critical Mass disobbedisce al divieto del Questore

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

 

Questo pomeriggio una cinquantina di ragazze e ragazzi in bicicletta si sono ritrovati per dare vita all’annunciata critical mass. Un’iniziativa che il Questore ha assurdamente voluto vietare in nome della viabilità e dello shopping natalizio e a cui gli attivisti hanno deciso di rispondere riprendendosi (come annunciato) le vie della città. “Un atto di disobbedienza dovuto, di fronte ad un divieto inconcepibile e arrogante” dicono i ragazzi del centro sociale Crocevia che rivendicano il proprio atto di disobbedienza anche di fronte al decreto del Prefetto del 24 ottobre 2009, emesso a seguito della direttiva del ministro Maroni riguardante la limitazione delle manifestazioni nel centro cittadino.

“Di ritorno da Copenhagen decidiamo di agire localmente pensando globalmente, sempre più convinti, dopo il fallimento di COP15, che le Istituzioni non possano rispondere concretamente alla crisi climatica e economica, ma che al contrario siano le comunità territoriali, dal basso, a determinare un vero cambio di sistema”. Con la campagna “i love this city! Alessandria vuole respirare la libertà” gli attivisti lanciano una sfida al Comune nel ripensare la città.

“Ciò che oggi pretendiamo è un deciso cambio di rotta rispetto alle politiche ambientali in città partendo dal ribaltamento dell’idea di sicurezza che l’amministrazione comunale vuole imporci. Per noi sicurezza significa poter respirare aria pulita, significa acqua pubblica per tutti, trasporti a prezzi accessibili, piste ciclabili, una raccolta differenziata efficente, insomma, vogliamo avere la sicurezza di poter vivere in una città a misura d’uomo”.

Tra i cartelli e gli slogan molti appelli per la liberazione di Luca Tornatore, attivista arrestato a Copenhagen e tutt’ora in carcere a seguito degli arresti preventivi di massa operati dalla polizia danese di fronte alle massicce proteste durante il vertice di COP15.